Fra poche settimane sarà più facile studiare i fenomeni legati
all’invecchiamento in Europa: i dati di Survey on Health, Ageing and Retirement
in Europe (Share), la prima indagine europea sugli
ultracinquantenni, saranno messi a disposizione della comunità
scientifica per la ricerca statistica di carattere economico, sociologico,
demografico ed epidemiologico.
Cos’è Share
Share è un’indagine su un campione di oltre 27mila
individui, di età superiore ai cinquanta anni, residenti in undici
paesi europei (fra cui l’Italia). La grande maggioranza di questi individui ha
accettato di essere nuovamente intervistata fra due anni. Ogni intervistato
ha risposto a un ampio spettro di domande su salute fisica e mentale, utilizzo
dei servizi sanitari, attività lavorative, rete di rapporti familiari e sociali,
reddito, ricchezza e consumi. Il testo del questionario è il risultato del
lavoro di un gruppo di scienziati sociali e medici (fra cui numerosi italiani)
interessati ai vari aspetti del processo di invecchiamento della popolazione, ed
è già disponibile in rete sul sito www.share-project.org (nelle diverse
lingue).
Perché Share
L’invecchiamento della popolazione europea è un fenomeno di grande rilievo
per le politiche sociali ed economiche. Vi sono almeno tre aspetti diversi
legati all’invecchiamento che un’indagine come Share può contribuire a
studiare: 1) Quali sono le condizioni economiche, sociali e mediche
che favoriscono una terza età attiva e in buona salute? La società
mondiale di geriatria ha come motto: aggiungere vita agli anni, non anni alla
vita. Come è possibile realizzare questo importante obbiettivo? 2) Quali sono
i bisogni (in termini di assistenza medica o sociale, di
sostegno economico) di quella parte della popolazione anziana che non gode di
ottima salute? Come è possibile soddisfarli in modo efficace ed
efficiente? 3) Quanta capacità lavorativa inutilizzata
esiste attualmente nei diversi paesi europei nella popolazione che è
uscita o è sempre stata fuori dalla forza lavoro?
Le prime analisi sui dati Share mostrano ad esempio che oltre un terzo degli
uomini e un quarto delle donne ultraottantenni non soffrono di impedimenti nelle
attività quotidiane – un risultato in linea con quanto riportato in diversi
studi epidemiologici. Il grande vantaggio dei dati Share è che è possibile
incrociare questo dato con quelli su reddito, comportamenti a rischio (fumo,
consumo di alcool, vita sedentaria), struttura familiare, attività passate e
presenti, oltre che con indicatori oggettivi e soggettivi di salute fisica e
mentale, nel tentativo di individuare le cause che conducono
alla buona salute in età avanzata. Al tempo stesso, è possibile studiare su
questi dati il tipo di assistenza a cui ricorrono quegli individui, anche di età
meno avanzata, che soffrono di limitazioni in attività della vita quotidiana
(Adl e Iadl), le spese mediche e assistenziali legate a queste limitazioni,
l’aiuto ricevuto da familiari e amici. Di particolare rilevanza per la
politica economica è la capacità lavorativa inutilizzata degli
ultracinquantenni. In effetti, nei vari paesi proporzioni diverse di individui
lavorano, sono pensionati e non svolgono attività lavorativa, sono pensionati ma
svolgono qualche attività lavorativa, ovvero non sono nella forza lavoro (ad
esempio: “casalinghe” e invalidi).
La Figura 1 mostra per ciascun paese partecipante a Share (con l’eccezione
del Belgio, i cui dati non erano disponibili al momento in cui è stata condotta
l’analisi) le proporzioni di uomini e donne senza limitazioni nelle attività
quotidiane per ciascuno di questi quattro gruppi.
 Figura 1: proporzioni di occupati,
pensionati non attivi, pensionati attivi e fuori dalla forza lavoro nei diversi
paesi Share
Il grafico evidenzia che ci sono importanti differenze
fra i paesi nordici, in cui quasi il 50 per cento degli intervistati
lavorano, e quasi il 40 per cento sono in pensione e non attivi, e paesi come
Italia, Austria e Francia, in cui i pensionati non attivi sono il 50 per cento o
più, e il lavoratori circa il 30 per cento. In Spagna, Grecia, Italia e Paesi
Bassi la categoria residuale è relativamente importante: nei primi tre si tratta
prevalentemente di donne che si occupano della casa, nel quarto c’è un’elevata
proporzione di invalidi civili. Analizzando i dati Share sarà possibile
comprendere quali attività non retribuite svolgono gli
ultracinquantenni che non lavorano, e quali siano le loro capacità lavorative,
per valutare costi e benefici di politiche tese ad aumentare la partecipazione
lavorativa almeno in alcune fasce di età. Uno dei vantaggi di Share è di
fornire dati campionari pienamente comparabili sia fra i paesi partecipanti
all’indagine, sia con paesi come Usa e Gran Bretagna che conducono analoghe
indagini già da vari anni (Hrs, Health and Retirement Study, e Elsa, English
Longitudinal Study of Ageing). Se l’ Unione
europea tornerà a finanziare in modo adeguato questo progetto,
anche Share potrà essere un’indagine longitudinale, come Hrs e Elsa, e questo
renderà possibile analizzare in modo rigoroso fenomeni dinamici quali il
risparmio, la decisione di andare in pensione, i cambiamenti nella salute.
Per saperne di più
Informazioni su Share sono disponibili sui siti www.share-project.org e www.amanda-project.org. I dati saranno
resi di pubblico dominio (in forma strettamente anonima e solamente per usi
scientifici) nella primavera 2005. In contemporanea è prevista la pubblicazione
di un volume monografico con i risultati delle prime analisi (alcuni dei quali
sono stati anticipati in questo articolo).
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