Gli organismi geneticamente modificati finiscono di nuovo sotto
accusa; un’accusa pesante in merito alla loro tossicità: secondo
uno studio realizzato su 200 topi da Gilles-Eric Seralini, ricercatore di
biologia molecolare all’Università francese di Caen, il mais ogm avrebbe
effetti tossici. Sulle cavie nutrite con mais NK603 della Monsanto e Roundup,
un erbicida da usare su questo tipo di mais, si sono manifestate patologie
gravissime (enormi tumori delle ghiandole mammarie nelle femmine e malattie
dei reni e del fegato nei maschi), con un’incidenza da due a cinque volte
superiore al gruppo di controllo (i topi nutriti con mais non transgenico).
Questi risultati tremendi sono stati pubblicati sulla copertina del
settimanale Le Nouvel Observateur e hanno avuto vasta eco: a
Bruxelles si sono subito messi in moto per dare una risposta. L’Efsa
si è affrettata a chiarire che era a conoscenza dell’articolo di Séralini e
che ne valuterà la pertinenza tenendo in considerazione le prove
scientifiche disponibili, inclusi i recenti studi che valutano, in un arco
temporale prolungato, la potenziale tossicità di alimenti derivati da
colture geneticamente modificate.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare precisa che ”è
impegnata a sostenere le istanze decisionali nazionali e dell’UE,
garantendo che la propria consulenza scientifica risponda ad una questione
che richiede competenza in ambito di organismi geneticamente modificati,
pesticidi, sostanze attive a livello endocrino e possibili effetti a basse
dosi”.
Intanto in Italia si solleva il fronte dei contrari agli ogm. La
Coldiretti ricorda che “il 71% degli italiani ritengono il cibo biotech meno
salutare di quello tradizionale”; questo dato ora trova una
conferma nei risultati shock della ricerca che rafforzano la scelta
dall’Italia di vietare le coltivazioni di organismi geneticamente modificati
nel rispetto del principio di precauzione.
“Lo studio shock realizzato in Francia sulla tossicità del mais
transgenico e del Roundup (un erbicida molto diffuso) conferma tutte le
nostre preoccupazioni. Il principio di precauzione è il limite
invalicabile – sostiene il presidente della Cia-Confederazione italiana
agricoltori Giuseppe Politi – Per questo chiediamo al governo di intervenire
in sede Ue per sospendere il rilascio delle autorizzazioni per la
coltivazione e le importazioni di questa varietà. Nello stesso
tempo ribadiamo l’urgenza di attivare l’Agenzia nazionale per la sicurezza
alimentare al fine di porla in sintonia con l’Authority europea di Parma.
Serve un’Agenzia senza troppi lacci e impedimenti burocratici, ma in grado
di intervenire ed operare in modo snello e tempestivo per affrontare i
problemi e gestire in maniera valida situazioni di rischio e i sistemi di
rapido allarme sotto il profilo agroalimentare”.
http://www.helpconsumatori.it
Archivio Ogm
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