Abbiamo assistito in questi giorni ad un improvviso, quanto inaspettato,
crollo della quotazione dei titoli delle major di Internet, in occasione
dell'annuncio della pubblicazione dei resoconti dei profitti
trimestrali. Le Borse, su indicazione delle Banche d'Affari che ivi
prestano consulenza e attribuiscono un rating alle società quotate,
hanno giudicato i titoli poco promettenti per il futuro. Yahoo ha
presentato un calo delle previsioni delle vendite rispetto ai dati
rilevati del 78%, e per questa è stata punita con un crollo del titolo
del 19%, mentre Google ha perso in questo mese l'8% e ora è stata
bersagliata Amazon. Quest'ultima, impegnata nell'e-commerce è stata
fortemente criticata in borsa, tanto è che Goldmann Sachs ha diminuito
il prezzo minimo di contrattazione. Secondo gli analisti se il titolo
non è caduto è solo perché alcuni credono ancora nel futuro dell'e-commerce,
come ad esempio Deutsche Bank, che vede comunque crescere il settore
crescere nel lungo periodo.
Bisogna riflettere su questo tipo di eventi, perché potrebbero indicarci
una strada o farci capire cosa si stia profilando per il nostro futuro e
per la nostra stessa economia.
Il commercio elettronico presenta senz'altro degli aspetti oscuri e
ambigui, e le vittime delle truffe e dei trucchi sono già tantissime,
tuttavia la società virtuale è il nostro futuro, la comunicazione
telematica, le community virtuali sono già un tassello della nostra
società che è infatti destinata a crescere sulle piattaforme
elettroniche. Per cui è un po' strano che gli indici di borsa di questi
titoli sono in calo, e in certe occasioni, molto prossime al collasso,
come il caso di Yahoo, e soprattutto che le Banche consiglino ai propri
risparmiatori di mantenere il titolo.
Allo stesso tempo, pare un po' illogico e contraddittorio che Yahoo!,
una tra le società che detiene il più grande potere, quale il controllo
dell'informazione e delle librerie di ciascuno che va ad inserire i suoi
dati sul web, subisca un calo così vorticoso da mettere in discussione
la sua posizione. Evidentemente, le Banche stanno ora giocando uno gioco
sporco, di sabotaggio potremmo dire, nei confronti delle società di
internet, e potremmo arrischiarci nel dire che si tratta di una vera e
propria guerra.
Non bisogna in nessun modo dimenticare che Google, Ebay e Paypal, sono
quasi delle maior del commercio elettronico prima che del web, hanno
investito diversi miliardi nel progetto della Teslacar destinato a
diffondere un'auto che non ha emissioni di gas, né consumo di
combustibili fossili, perchè in verità non abbiamo alternative. Le
guerre in medioriente hanno sempre messo a dura prova economie come la
nostra, così dipendente dall'estero, nonché quelle delle superpotenze, e
sarà questo che ci spingerà a sperimentare e utilizzare nuove
tecnologie.
Due lobbies si scontrano in questo momento, l'una cha sta nel pieno
ciclone del fallimento ma ormai è fallita, e l'altra che da pochi anni
si sta facendo strada e ha già un monopolio: una che ora sta combattendo
una guerra per la sopravvivenza del sistema, l'altra che si sta
organizzando per il ritorno in pace e a quel punto non avremo
alternative.
La guerra in Libano non sta facendo altro che accelerare questo processo
di schiavizzazione dei popoli tecnologici, perché finita la guerra
moneta, petrolio e materie prime aumenteranno, e con loro anche la
nostra debolezza. Oggi i server si Emule e Kazaa sono ormai fuori legge,
sono sotto sequestro perché responsabili di un furto e di centinaia di
danni ai diritti d'autore. In realtà questa è un'eliminazione
democratica più che fisica, perché si vuole dire che non possono
esistere sistemi di archiviazione per cartelle, basato sulla
condivisione dei server e delle informazioni, di modo ché se un uno
viene eliminato ha dietro di sé altri 2000 computer.
Il web è oggi la nuova usura, perché è un ragno che muove i fili di una
ragnatela, per cui sarà lui, o comunque le società che lo rappresenti, a
gestire il potere e a manipolare le informazioni. Un'impresa che vuol
sopravvivere dovrà associarsi al web, dovrà aderire ad un sistema di
Google, che è piramidale, ha un sistema di raccolta dei dati
estremamente concentrato. Un'impresa che vuole sopravvivere deve invece
, associarsi e collaborare e questo potrà avvenire anche senza contratti
e consorzi formali, ma nelle rete, usando sistemi di telematizzazione.
Chirac, in una conferenza stampa ha dichiarato che la Francia, per non
perdere il suo ruolo e soprattutto per sopravvivere, ha bisogno di un
motore di ricerca che le fornisca le informazioni, e questo motore deve
avere un sistema di categorie che dia poi la possibilità di sfogliare il
web tagliando trasversalmente il web.
Chi ha capito il grande business e la caratteristica strategica del
settore è Murdock, che vuole comprare Telecom Italia, con una
percentuale di azioni che gli consenta di detenere indisturbato il
controllo della società, ed in particolare della rete internet. Che
Murdock sia interessato molto ad internet, è confermato dal fatto che in
Inghilterra vuole creare una società che gestisca internet in modo da
spiazzare e sbaragliare totalmente la British Telecom; anche Fastweb si
trova ora ad un momento particolare e la proposta del magnate
australiano non si è attardata. Le fusioni tra società di
telecomunicazione, di media, di software e di elettronica, dimostra, se
ancora ce ne fosse bisogno, che si stanno organizzando, e sono pronti a
dettare legge in questo Nuovo Ordine Mondiale. La lobby bancaria è
fallita ormai, il FED us notes è crollato, le borse sono truccate, per
cui forse è vano attaccarsi ai valori di andamenti dei mercati, perché
poi basta una parola per fare andare giù tutto. Stanno combattendo una
loro guerra su una terra che loro non era, per degli interessi propri,
per l'acqua che la fonte della nuova energia. Sanno tuttavia che sono
falliti, per cui stanno prendendo le dovute cautele del caso, come la
Borsa Globale, ma in ogni caso, se una Banca è un sistema elettronico,
potrà mai vincere dinanzi a colossi come IBM?
Archivio Nuovo Ordine Mondiale
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