
La crisi geopolitica del Libano non è il solito scontro delle guerriglie
nella striscia di Gaza, è un evento che potrebbe segnare la svolta verso
un nuovo equilibrio di poteri a livello internazionale. Dalla caduta del
muro di Berlino molte cose sono cambiate, il sistema finanziario ed
economico ha cambiato gli Stati, li ha logorati mentre ha portato altri
ai vertici delle decisioni globali. Ora si stanno affacciando sul
contesto internazionale due potenze dormienti, che per lungo tempo hanno
accusato il colpo del sistema capitalistico, riuscendo nel tempo a farlo
proprio e a utilizzarlo per accumulare potere. Il potere di cui parliamo
sono i dollari che posseggono un valore anche se divenuti carta
straccia, un rompicapo assurdo che si spiega solo sapendo cosa è davvero
la moneta. Il mondo dovrà fermarsi ad un loro cenno se minacceranno di
vendere o convertire i titoli o la valuta nominata in dollari,
accumulata grazie allo sfruttamento delle loro straordinarie risorse:
l'energia per la Russia, i manufatti per la Cina. In un mondo di
consumatori, la fa da padrone infatti il produttore, così la Cina, data
la sua forza contrattuale, entra nel WTO tre anni fa.
La Russia siede per la prima volta alla Presidenza dell'Assemblea del G8
a San Pietroburgo, facendo già sentire la sua gran voce, soprattutto nei
confronti dell'Europa, alla quale ricorda che vi è sempre l'alternativa
"Cina" se i mercati europei non saranno disposti ad aprire la
distribuzione alle major tedesche. Fa il suo trionfale ingresso anche
nel WTO, accolto con entusiasmo dallo stesso Bush che si è impegnato per
questo obiettivo, ma d'altronde non poteva fare altro: la posta in gioco
è alta e avrebbe rischiato troppo se si fosse esposto con una campagna
aggressiva come i vecchi tempi della Guerra Fredda. Grande diplomazia
anche con la Cina,consacrata dagli incontri dei reciproci capi di Stato,
che mettono fine così alla controversia nata intorno allo Yuan: il
governatore della Banca Nazionale Cinese ha acconsentito ad una
rivalutazione della moneta per dare ossigeno al dollaro, sempre però
nell'esercizio della sua sovranità.
Intorno a queste due potenze ruota l'intera scena politica; ora stanno
osservando, intervengono solo in rare occasioni ma sono pronte a
rispondere ad ogni mossa azzardata che potrebbe nuocere ai loro piani ed
interessi mondiali. Oltre alla Cina e la Russia non esiste Stato che ora
è in grado di esercitare un controllo sugli altri Stati. L'America è
sull'orlo della recessione e di una svalutazione del dollaro che non ha
eguali in questo secolo; l'Inghilterra e la Francia sono vecchi paesi
che esaltano il riarmo nucleare ma entrambi hanno profondi problemi
sociali. Con il governo tedesco la Merkel deve ancora farsi conoscere in
campo internazionale, deve ancora convincere, mentre l'Italia con Prodi
si trova a fare i conti con un governo difficile, ma già a buon punto
con le riforme. Il Giappone si stanno logorando con le speculazioni dei
fondi di investimento e i continui ricatti verso le autorità monetarie,
che dovranno dunque sottostare al dictat delle lobbies.
Ormai l'America, Bush e l'Unione Europea sono falliti, hanno dovuto
cedere il passo, in così poco tempo alla Russia e alla Cina. Il deficit
americano continua a crescere esponenzialmente, e certo non si fermerà
la fuga del dollaro con delle trovate mediatiche in cui Bush dichiara
che la flessione del debito deriva innanzitutto dall'aumento delle tasse
alle grandi imprese.
L'effetto nel breve periodo non durerà molto, così come non durerà
ancora per molto l'alea di sfiducia verso i mercati Asiatici, dopo
l'attentato, che sorregge Wall Street da un probabile collasso su se
stesso.
La situazione è alquanto grave, il prezzo del petrolio continua a
salire, quello dell'oro e dei metalli anche, tuttavia le Borse reggono e
i Broker continuano a vendere derivati.
Evidentemente c'è qualcosa che non va, e altro vi è dietro questa calma
ancora apparente.
Se la polveriera del Medioriente prenderà fuoco, la situazione potrebbe
essere anche ingestibile, il dollaro ne subirebbe l'ondata di sfiducia
mentre il prezzo del petrolio continuerà vertiginosamente a salire. A
questo punto un intervento di Russia e Cina potrebbe essere tanto
salutare quanto distruttivo, o comunque potrebbe preludere ad un attacco
terroristico.
Tuttavia, se delle Banche d'affari internazionali, come Goldman Sachs,
Barkley, dichiarano la chiusura delle linee di credito a Eurotunnel,
provocandone il fallimento, nonostante siano Banche che investono ora
molto in trasposto e infrastrutture, vorrà dire che sanno cosa può
accadere ed è giusto mettere il proprio investimento al sicuro. Due mesi
fa nel canale della Manica è affondata una nave, e i governi hanno
bloccato la pesca in quella zona, perché forse contenente nelle stime
scorie nucleari.
Il grande fallimento dell'Eurotunnel potrebbe ritrovare un suo
risanamento dalla ricostruzione, per cui un “buco” nel tunnel potrebbe
aiutare a nascondere scorie nucleari, proprio com’è stato in Somalia,
quando è sbucata un’autostrada su un terreno alquanto sospetto.
La Francia rappresenta dunque il più grande punto debole dell'Onu o del
G8, perché è uno Stato ormai destabilizzato politicamente
dall'integrazione dei popoli e dall'immigrazione. Se le banlieux sono
andate in fiamme è stato perché esiste una minoranza, che non è certo di
numero inferiore, che non si sente cittadino francese e mai lo sarà,
perché dato le sue origine e le sue tradizioni, non riuscirà mai a
apprendere quelle francesi e cancellare le sue.
Questa profonda divisione etnica, che si aggiunge alla già precaria
stabilità politica, fa della Francia uno Stato molto vulnerabile che
potrebbe esporla al rischio di minacce, per via , ad esempio, del
coinvolgimento del Kuwait Gate.
Non è da escludersi che ad essere colpito sia il canale di Suez,
bloccando così il Mediterraneo e i traffici delle merci provenienti
dall'Oriente, e facilitando Israele nelle operazioni di armamento.
Dovremmo dunque attenderci un altro attentato, pagato forse con il
bottino della rapina avvenuta un mese fa a Londra, in maniera alquanto
rapida e indolore, senza molti problemi fruttando più di 50 milioni di
sterline.
oppure metti obbietti possibili un vecchio nostro articolo e quello del
canale di la manche
Se siamo arrivati al punto in cui Stati come Russia e Cina possono farci
fallire da un momento all'altro, se il Presidente dell'Iran può
liberamente affermare che Israele deve scomparire, allora fino ad oggi i
nostri generali ci hanno mentito, hanno seminato terrore, e ora noi
raccogliamo odio e disperazione
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