Tanta musica, garbo e simpatia nella prima serata
del 57esimo Festival di Sanremo che vede il grande ritorno di Pippo
Baudo alla conduzione. La Hunziker parte molto emozionata, ma si
dimostra completamente a suo agio sul palco dell'Ariston.
Anche quest’anno è
Festival! Ci siamo avvicinati con più tranquillità e con meno polemiche
del solito, ma ora ci siamo. Edizioni numero 57 per Sanremo, questa
incredibile macchina musicale che ha il potere di catalizzare, per una
settimana intera, l’attenzione di milioni di italiani. Pippo Baudo ci ha
fatto riassaporare il gusto di guardare il Festival, costruendo una
serata ricca di garbo e soprattutto di canzoni, scelte con la grande
esperienza e con il grande intuito del presentatore siciliano. Non
delude la dolcissima Michelle Hunziker che dimostra ancora una volta
tutte le sue doti di presentatrice e la sua grande spontaneità nello
stare su un palco così bollente come quello dell’Ariston. L’inizio è
sicuramente commovente e ad effetto con le lacrime – c’è chi dice finte
– di Michelle Hunziker emozionata per il suo debutto al Festival. La
voce della show-girl ha qualche problema per tutta la serata e si sente
subito quando dedica, con problemi di intonazione, “Adesso tu” all’ex
marito Eros Ramazzotti, con il quale ha fatto "l’unica cosa veramente
belle della sua vita", la figlia Aurora.
Al centro della serata ci sono veramente le canzoni e finalmente i
giovani non vengono costretti ad esibirsi a notte inoltrata. Tra i big
convincono gli Zero Assoluto, con una canzone orecchiabile e delicata
come sanno fare loro, Piero Mazzocchetti, che coinvolge con una voce
poderosa, Daniele Silvestri, con un brano ritmato, e Milva, grazie ad
una interpretazione esemplare e una canzone gioiello di Giorgio Faletti.
Atmosfera toccante durante la performance di Antonella Ruggiero che, con
la sua inconfondibile voce, dedica un inno ai tanti bambini costretti a
vivere in mezzo alle guerre che devastano tanti paesi nel mondo. Canzone
malinconica, ma molto poetica per Simone Cristicchi che abbandona
definitivamente i tempi di “Vorrei cantare come Biagio”. Molti i
consensi da giornalisti e critici per il ritorno di Nada che ha portato
una canzone coinvolgente e suggestiva. Francesco e Roby Facchinetti
hanno cantato il rapporto tra padre e figlio con momenti di forte
emozione che forse hanno un po’ ‘sporcato’ l’esibizione e l’unisono tra
i due. Tra i giovani, i più convincenti sono stati proprio i quattro
promossi alla finalissima di venerdì: i Pquadro, con una canzone che
sarà sicuramente apprezzata dai giovanissimi, Marco Baroni, che ricorda
lo stile dei grandi cantautori italiani, Jasmine, una voce importante e
una canzone coinvolgente, e Stefano Centomo, grande voce e perfetta
interpretazione che lo colloca tra i grandi favoriti per la vittoria
finale. Non passano alla fase finale i Khorakhanè, i Grandi Animali
Marini e Mariangela, che hanno portato al Festival canzoni meno dirette
al primo ascolto, ma che sicuramente avranno modo di crescere col tempo.
Sono quasi passati inosservati i super ospiti internazionali: Scissor
Sisters e Norah Jones, che si sono limitati ad eseguire i loro brani.
Bel momento di spettacolo grazie a Michelle Hunziker e a un gruppo di
ragazzini in una rivisitazione moderna di "Do re mi", famosissimo brano
tratto dalla colonna sonora di "Tutti insieme appassionatamente".
Incursione comica della serata è stata quella di Antonio Cornacchione
che ha esordito come direttore d’orchestra cercando di far suonare
l’inno di Forza Italia, ma avendo come risultato un caotico sovrapporsi
di strumenti: ''Qui sono tutti comunisti, le canzoni le ha scelte
Veltroni, tranne te Fabrizio - ha detto rivolto al direttore di Raiuno
Del Noce seduto in platea - perché con tutto quello che Silvio ha fatto
per te sei rimasto dalla nostra parte''. Il comico di Zelig, famoso per
la sua “amicizia” con Berlusconi parla anche dell’attuale situazione
politica sostenendo che al Senato i numeri il governo non ce li avrà
neppure ora “perché i senatori a vita non lo votano: ad Andreotti gli
hanno tassato le pere cotte, Rita Levi Montalcini è andata dal
parrucchiere una settimana fa e non è ancora tornata, Scalfaro ha la
tosse, Pininfarina sta lavando la macchina e De Gregorio costa tanto
perché mangia troppo”. Durante lo sketch è entrato, con grande sorpresa
di tutti, anche un sosia molto somigliante di Prodi – era l’imitatore
Roberto Valentino – con il quale Cornacchione ha duettato per ottenere
un finto accordo di governo. Proprio in questa occasione c’è stato
l’unico episodio di poca eleganza della serata che farà sicuramente
parlare di se’. Il secondo intervento del comico è stato annullato a
causa del troppo prolungarsi del primo (19 minuti contro i 5 previsti);
Cornacchione avrebbe dovuto cantare un brano di Bruno Lauzi,
“Ritornerai”.
La serata si è chiusa con un tributo a Claudio Villa, a vent’anni dalla
sua scomparsa. L’appuntamento è per la seconda serata che vedrà
l’esibizione di altri dieci big e altri sette giovani - tre dei quali
verranno eliminati. I voti ottenuti resteranno segreti fino a sabato!
Archivio Sanremo
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