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23/02/2007 Le matricole di Sanremo /10 Fabrizo Moro: ''Al festival per sentirmi libero'' (Francesco Silvestri, http://www.korazym.org)

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Clicca qui per ingrandire| Chi sono i cantanti che parteciperanno al Festival della Canzone italiana nella sezione "Giovani"? Korazym.org ve li fa scoprire uno a uno. Incontriamo Fabrizio Moro, cantautore romano, in gara con "Pensa".

Fabrizio Moro, giovane cantautore romano, nasce il 9 aprile 1975. Prestissimo inizia a suonare la chitarra da autodidatta, scoprendo una naturale vocazione per la musica. Musica che gli permette di vivere in pieno la dimensione della borgata che per lui rappresenta una forza piuttosto che un impedimento, tanto che proprio l'esperienza della periferia urbana fornisce l'ispirazione ai testi delle sue canzoni, dense di personaggi di quella realtà. La sua musica è espressione del suo carattere introverso e inquieto; di una sensibilità moderna ed enigmatica. Le sue canzoni sono una serie di fotografie, di immagini in sequenza di disagi quotidiani, di vicende soprattutto autobiografiche, per raccontare a suo modo nient'altro che la vita. Per anni si esibisce live con numerose giovani band in locali e pub, presentando un repertorio rock-pop insieme a brani dei Doors, Guns'n'Roses e U2.

Nel 1996 pubblica il suo primo singolo “Per tutta un’altra destinazione”. Nel 2000 esce il suo primo album che porta il suo stesso nome. Un lavoro dai colori e arrangiamenti essenziali, tipici di un tempo in cui le dinamiche strumentali erano ristrette ai ruoli chiave della ritmica. Questa trama musicale, abilmente diretta da lui stesso e dalla band con cui lavora da anni, crea gli spazi giusti per la libera espressione della sua voce, di intensa ed originale personalità. Nello stesso anno partecipa nella sezione giovani al Festival di Sanremo, con "Un giorno senza fine", un brano di forte impatto rock. Nel 2003 l'incontro con la Don't Worry e con Rolando D'Angeli, già scopritore e produttore di Nek, Giorgia, Umberto Tozzi e di tanti altri artisti, segna una svolta decisiva nella strada di Fabrizio. Rolando D'Angeli intuisce le grandi potenzialità dell'artista e decide di investire su di lui e di produrlo.

Nel 2004 Fabrizio pubblica in lingua spagnola i singoli "Situazioni della vita" e "Bella come sei", che vengono inseriti, insieme a brani di Neffa, Alex Britti, Lucio Dalla, Claudio Baglioni e di altri big della canzone, nella compilation per il Sudamerica "Italianos para siempre" distribuita dalla Universal. Il suo nuovo singolo "Eppure pretendevi di essere chiamata amore" (2004) è una power ballad, dagli arrangiamenti essenziali ma incisivi. Un disco sincero, e senza trucchi, come ama definirlo lui stesso, costruito sulla ritmica di basso, batteria e chitarre come nella tradizione rock più pura. Del singolo è stato girato un videoclip in concorso al Fandango Festival 2004. In autunno 2005 l'uscita del nuovo singolo "Ci vuole un business", utilizzato dalla Croce Rossa Italiana per campagne promozionali. Dal 2005 entra a far parte del team di Giancarlo Bigazzi e Marco Falagiani, con cui sta lavorando alla realizzazione del nuovo album. Partecipa alla 57ma edizione del Festival di Sanremo con “Pensa”, brano di grande e forte intensità.

Complimenti per la conquista di Sanremo 2007! La prima cosa che hai pensato appena avuta la grande notizia?
"Ho pensato che, almeno per un periodo di tempo, avrei potuto fare il lavoro che amo e che da tanto tempo cerco di fare... ma in questo paese tutto è legato a un evento o a una raccomandazione e ho pensato che poche volte le persone riescono a fare quello che vogliono nella vita... e che la libertà invece dovrebbe essere legittima per ognuno di noi... in sostanza ho pensato che per un periodo di tempo mi sentirò libero!"

Cosa vuol dire per te partecipare al Festival di Sanremo? Cosa ti aspetti da questa esperienza straordinaria per un cantante?
"Come ho già detto, non mi aspetto niente di più che sentirmi libero".

Cosa ci puoi anticipare del brano che interpreterai sul palco dell'Ariston?
"E' un brano che ho scritto dopo aver visto un film sulla vita di Paolo Borsellino. All'inizio l'ho dedicato a lui e a Giovanni Falcone, ma poi approfondendo la storia ho visto che ci sono stati altri uomini che hanno sacrificato le loro vite nella lotta contro le ingiustizie... uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra... in nome della speranza e della libertà... è una canzone che parla di coraggio, ma soprattutto di amore per il prossimo".

Come ti preparerai alla settimana del Festival?
"Cercherò di coprirmi la gola... mi ammalo sempre perché non sopporto le sciarpe!"

Come ti descriveresti, sia dal lato musicale che personale?
"Sono un cantautore o provo ad esserlo, suono la chitarra, ma non ho mai studiato musica, leggo molti libri e guardo molti film perché mi ispirano canzoni e poi guardo spesso il telegiornale per sapere che cosa succede in questo pazzo mondo. Comunque non sono un uomo colto, le cose che so le ho imparate dalla strada, dal prossimo e dal cinema. Amo tutta la musica, ma preferisco il rock... non dormo mai e non voglio avere problemi con nessuno... amo la vita!"

Quali sono i tuoi progetti per il dopo Sanremo? Ci sarà la pubblicazione di un singolo o di un album?
"Durante la settimana di Sanremo uscirà il mio secondo album dal titolo "Pensa"... poi spero di suonare dal vivo il più possibile, mi piace stare a contatto col pubblico... e comunque tutte le informazioni potrete trovarle sul mio sito www.fabriziomoro.com che sarà online dal 21 febbraio o su www.myspace.com/fabriziomoro"

Come hanno reagito i tuoi famigliari e i tuoi amici alla notizia della "promozione" a Sanremo?
"Sono tutti contenti, gli affetti sono importanti, sempre e in ogni caso... una piccola gioia diventa felicità se la condividi con qualcuno che ami".

Ci puoi raccontare un'esperienza o un incontro significativo che hai fatto nel tuo percorso musicale prima del Festival?
"Ho già fatto il Festival, sempre nei giovani, ma la mia testa era diversa e di conseguenza era diversa la mia canzone, non avevo nessuno vicino ed ero molto più arrabbiato. Con ciò non voglio dire che adesso sia tutto più bello, ma che ho soltanto più consapevolezza delle cose... ed ho incontrato molte persone importanti in questo pazzo mondo, ma poche determinanti per la mia carriera. Un persona che conoscevo diceva sempre: 'Ricordati che parte tutto e solo da te!'... ora ho capito che cosa intendeva".

Hai mai guardato il Festival in tv gli altri anni? Pensi che il ritorno di Pippo Baudo possa aiutare voi giovani ad avere più visibilità?
"Guardo il Festival da quando sono nato, è nel mio DNA di uomo provinciale... Io vengo da una famiglia di operai, mio padre fa il camionista alla A.C.E.A e mia madre è una casalinga. Sono 15 anni che cerco di mantenermi per continuare a fare musica, ho fatto il muratore, il meccanico e il facchino. Pippo Baudo è l'unica persona del mondo dello spettacolo che mi ha dato una mano... anche se non succederà niente gli devo molto".

E per finire... un messaggio per gli appassionati di musica che aspettano con curiosità di ascoltarti al Festival?
"Non posso far altro che mandare un abbraccio a tutti e che Dio me la mandi buona... anzi che Dio ce la mandi buona... a tutti noi... vi amo!"

In collaborazione con Linksanremo.it

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