
Chi sono i cantanti che parteciperanno al
Festival della Canzone italiana nella sezione "Giovani"?
Korazym.org ve li fa scoprire uno a uno. Incontriamo gli FSC,
giovane gruppo in gara con "Non piangere"
Gli FSC
sono Davide Ferrario (chitarra, voce e a volte piano e
sintetizzatori) Stefano Spallanzani (basso) e Andrea Polato
(batteria). La loro storia è banale, fino a metà. Davide e
Stefano iniziano a suonare insieme all'età di quindici anni.
Dopo aver condiviso le esperienze musicali più disparate,
decidono di realizzare da soli in casa un primo demo con mezzi
di fortuna. La cosa arriva, dopo qualche mese, all'orecchio di
Andrea che, attraverso conoscenze comuni, entra attivamente nel
progetto Fsc. Da quel momento il gruppo inizia a sostenere
un'intensa attività musicale, incentrata a periodi sulla
scrittura dei pezzi e a periodi sul live, registrando, di tanto
in tanto, dei demo, anche in maniera (quasi) professionale. E'
l'esordio di tutte le band del ventesimo secolo. I primi
concorsi, le collaborazioni con i primi produttori artistici
della scena indipendente, il rock alternativo, le band amiche
nella provincia, i concerti insieme...
Ed è proprio alla fine di uno dei tanti concerti nei locali
della zona che i ragazzi conoscono Raffaele Stefani, assistente
di un noto studio milanese, che dopo essere rimasto colpito dal
sound inconfondibile del trio, chiede loro un cd. Raffaele
ascolta il cd nell'impianto dello studio. Pino Pischetola lo
sente. "Forti questi, chi sono?" sono le parole che escono dalla
bocca di Pino un'ora prima che Franco Battiato in persona
telefoni chiedendo se conosce un trio di chitarra, basso e
batteria. I ragazzi vengono quindi coinvolti nella realizzazione
di "X Stratagemmi". A seguire c'è un tour invernale di
promozione dell'album. Ce ne sono due, in realtà. Esce anche un
Dvd dal vivo (Un Soffio Al Cuore Di natura Elettrica). E' un
successo. E, ovviamente, la buona stella non è mai troppo
generosa.
Inizia infatti anche la collaborazione con SonyBmg e con Pino
Pischetola che affianca la band come produttore artistico. Siamo
nel 2005. Pino fa lavorare la band sui pezzi. La band acquisisce
una certa maturità stilistica. Impara a valorizzare i punti di
forza e a limare i pezzi, discostandosi dalla realtà alternativa
di provincia. Tutt'ora i ragazzi stanno lavorando sull'album. E
Davide ogni tanto fa il DJ alle feste. Su un album non
smetteresti mai di lavorare. Ma come si fa, a ventiquattro anni,
ad avere tutto questo dietro? Dal 13 ottobre 2006 in radio
“Geloso di te” è per l’appunto un’alchimia perfetta fra energia,
melodia e semplicità. Un pop-rock diretto e genuino.
Andrea, complimenti per la conquista di Sanremo 2007! La
prima cosa che hai pensato appena avuta la grande notizia?
"Che avevamo il treno per Roma dopo meno di un'ora.
Sai, veniamo da Padova!!"
Cosa vuol dire per voi partecipare al Festival di
Sanremo? Cosa vi aspettate da questa esperienza straordinaria?
"Sanremo, come ho già detto molte volte, rappresenta,
oltre che una vetrina importantissima per un emergente, anche
una parte di storia della musica italiana. Esserci è davvero
emozionante, soprattutto per questo".
Cosa ci puoi anticipare del brano che interpreterete sul
palco dell'Ariston?
"Niente. Come si fa? Bisogna sentirlo!"
Come vi preparerete alla settimana del Festival?
"Nella maniera più spontanea e naturale possibile. Non facciamo
yoga e nemmeno corsi di training autogeno. Staremo tranquilli,
saremo noi stessi e, naturalmente, faremo molte prove".
Come descriveresti gli FSC, sia dal lato musicale che
personale?
"Questa è una domanda difficile. Anche perché siamo tre persone
con riferimenti umani e musicali completamente diversi. Diciamo
che in questo periodo della nostra vita stiamo giocando a
togliere. La semplicità è la cosa che secondo me porta ai
risultati migliori, nella musica e al di fuori. Ma è
assolutamente inutile che cerchi di descrivermi. Non sta a me
farlo".
Quali sono i vostri progetti per il dopo Sanremo? Ci
sarà la pubblicazione di un singolo o di un album?
"Uscirà il nostro album!!!"
Come hanno reagito i vostri famigliari e amici alla
notizia della "promozione" a Sanremo?
"In nessun modo. Ho cercato di dirlo a meno persone possibile,
per quanto mi riguarda. La mia famiglia ha reagito come una
qualsiasi famiglia che ha un figlio a Sanremo. Ovviamente è un
cosa che fa piacere".
Ci puoi raccontare un'esperienza o un incontro
significativo che avete fatto nel vostro percorso musicale prima
del Festival?
"Beh, ovviamente Battiato. Noi siamo la sua band da due anni ed
è una delle persone che ci ha dato di più in assoluto. Ci siamo
capitati davvero per caso... Raffaele Stefani, che lavora nello
studio dove registra Franco, ci ha sentito in un locale di
provincia e ci ha chiesto un demo. Due settimane dopo ha
telefonato chiedendo se ci interessava partecipare ad una grossa
produzione: si trattava di X Stratagemmi. Ovviamente Franco non
è l'unico. Anche Pinaxa, il nostro produttore, mi ha dato
veramente molto. Siamo stati fortunati in questo. Abbiamo degli
ottimi rapporti con persone che ci hanno insegnato e ci possono
insegnare ancora molto. L'umiltà, in questo, gioca un ruolo
davvero fondamentale".
Pensi che il ritorno di Pippo Baudo possa aiutare voi
giovani ad avere più visibilità?
"Ne sono fermamente convinto. Credo che lui rappresenti uno dei
pochi che possano condurre il Festival. Sanremo non è un reality
e la protagonista è la musica. Ci vuole uno stile di conduzione
maturo, di un certo tipo."
Un messaggio per tutti i lettori e per gli appassionati
di musica che aspettano con curiosità di ascoltarti al Festival?
"Non sono molto bravo in queste cose. Quello che so è che ho
dato, sto dando e darò il massimo di me stesso. Credo che mi
emozionerò. Se mi emozionerò io, il che è sicuro, sicuramente vi
emozionerete anche voi".
Archivio Sanremo
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