Il 1° Maggio 2008, quando al governo c'era l'inossidabile Prodi e tutto il
carrozzone della sinistra, viene emesso un Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri che allarga il campo d’applicazione del segreto di Stato, in nome
della tutela della sicurezza nazionale, ad una lunga serie di infrastrutture tra
cui “gli impianti civili per produzione di energia”. I siti per il deposito
delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali
nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori sono coperti da
segreto di Stato. Segreto che si estende anche agli iter autorizzativi, di
monitoraggio, di costruzione e della logistica di tutta la filiera quindi anche
delle discariche.
Il Decreto di Prodi cita testualmente “nei luoghi coperti dal segreto di
Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie
locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi
uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni
interessate che li costituiscono con proprio provvedimento” e le amministrazioni
“non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie
locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno facoltà di
rivolgersi per ausilio o consultazione”.
Di fatto vengono poste sotto il segreto di Stato anche le informazioni, le
notizie, i documenti, gli atti e le attività attinenti alle materie di
riferimento. E’ un vero e proprio divieto di divulgazione, in quanto chiunque
dovesse rendere noto, per esempio, l’esistenza di una discarica di scorie
nucleari nel proprio comune, rischierebbe fino a cinque anni di reclusione.
In particolare:
Art. 256 del Codice Penale: Procacciamento di notizie concernenti la
sicurezza dello Stato Chiunque si procura notizie che, nell’interesse della
sicurezza dello Stato o,comunque, nell’interesse politico, interno o
internazionale, dello Stato, debbono rimanere segrete e’ punito con la
reclusione da tre a dieci anni.
Art. 261 del Codice penale: rivelazione di segreti di Stato Chiunque rivela
taluna delle notizie di carattere segreto indicate nell’articolo 256e’ punito
con la reclusione non inferiore a cinque anni.
Questo Decreto contrasta significatamente con la direttiva n. 2003/4/CE
adottata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea in data 28
Gennaio 2003 che disciplina l’accesso del pubblico all’informazione ambientale.
Resta il fatto che chiunque tenti di appropriarsi di informazioni inerenti
alla gestione delle discariche, dell’inceneritore, dei siti di stoccaggio ecc. e
le divulghi è penalmente perseguibile.
Io dico che la misura e ormai colma, ed è arrivato il momento che la gente
prenda consapevolezza della più grande strage ambientale, mai vistasi sul
pianeta terra, e tutto questo con la complicità della mala politica e di tutte
le istituzioni.
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Archivio Movimento a cinque stelle
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