Strombazzano
la propria avversione al Porcellum, ma mirano a restaurarne il fratello
gemello, il cosiddetto Mattarellum. Mentono quando dicono di voler eliminare
il meccanismo che trasforma la minoranza in maggioranza, quando affermano di
voler eliminare il premio di maggioranza, quando dichiarano di voler
restituire agli elettori il potere di eleggere i propri rappresentanti.
Mentono perché vogliono proporre un referendum per far rivivere il vecchio
sistema elettorale che, di tutto questo, non contiene nulla. Mentono, e la
maggior parte di loro sa bene di mentire, perché così hanno spinto tanti
cittadini ad apporre la propria firma. Ma il referendum promosso da Pd-Idv-Sel
rappresenta, in sostanza, un gigantesco imbroglio.
Con la legge Mattarella, il 75% dei seggi parlamentari viene attribuito con
criterio maggioritario sulla base dei collegi uninominali, cioè un solo
parlamentare per collegio. È ragionevole pensare che il candidato sarà
piazzato dal leader del partito e non sarà invece deciso a livello locale; i
partiti provvederanno a destinare nei collegi “sicuri” i loro “pezzi forti”da
far eleggere.
Allo stesso modo – è bene tenerlo in considerazione – sceglieranno
quelli della quota proporzionale (il restante 25% dei seggi) con sbarramento
del 4% alla Camera, collocandoli nei primi posti della lista bloccata. Gli
elettori, dunque, non potranno scegliere ipropri rappresentanti, ma saranno
costretti a votare quello già deciso dalle segreterie di partito o dalla
coalizione.
E non vi sarà alcuna possibilità concreta per chi si pone fuori dalle
coalizioni, perché il maggioritario con collegio uninominale punisce i piccoli
e ne penalizza il risultato elettorale. Significherebbe così obbligare le
forze politiche ad alleanze forzate con tutti, anche al di fuori di ogni
convergenza programmatica. Il sistema rende nullo così il diritto universale
ad essere rappresentati in Parlamento. Anche con questo referendum, insomma, i
candidati continueranno ad essere nominati dai capi partito. Democratico,
vero?
Non è vero, poi, che il Mattarellum esclude premi di maggioranza. È vero
invece che li occulta. In tutte e tre le elezioni svoltesi con questo sistema
(1994, 1996, 2001) il premio c’è stato e ed è stato sempre superiore al 10%
dei seggi.
Questo sistema, fondandosi per i tre quarti su un meccanismo di tipo
maggioritario, è il sistema elettorale che determina il massimo di distorsione
degli effetti collegabili alle pronunzie del corpo elettorale. Potrebbe
addirittura produrre un risultato complessivo rovesciato rispetto al voto
della maggioranza degli elettori, il risultato cioè che la maggioranza dei
seggi parlamentari risulti eletta dalla minoranza degli elettori.
Ecco perché, aldilà dei numerosi dubbi di costituzionalità, è bene non
sostenere in alcun modo questo referendum. Perché ripristinando il vecchio
Mattarellum ne verrebbe ancor meno la possibilità di scelta, quindi la
democrazia. I nostri politici hanno capito benissimo che la pacchia è finita e
che si prospetta un futuro difficile per ambedue i principali schieramenti di
centrodestra e centrosinistra, di fronte alla discesa in campo di nuove forze
politiche, come il nostro Movimento 5 Stelle (ma facciamo così tanta paura?).
Non facciamoci prendere per il culo. E alle prossime elezioni votiamo
altro.
Movimento 5 Stelle di Belluno
http://www.bellunopress.it
Archivio Movimento a cinque stelle
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