Che tra Il Fatto Quotidiano, Beppe Grillo e
il «MoVimento 5 Stelle» ci fossero dei legami che vanno un po’
più in là del semplice rapporto che dovrebbe intercorrere tra un giornale, un
politico qualsiasi e il suo partito, lo si era capito ormai da tempo. Del resto
non capita spesso di vedere un vicedirettore di un quotidiano del calibro di
Marco Travaglio (leggi qui) tenere una rubrica settimanale online su
di un sito che corrisponde alla sede (seppur virtuale) del “partito” politico
inventato e posseduto dall’ex comico Beppe Grillo (leggi qui) con il supporto dell’ex dirigente di
telecomunicazioni Gianroberto Casaleggio (leggi qui). Quello che è successo il 13 settembre,
però, le ha superate tutte. A fronte di una notizia nota, ovvero lo svolgimento
della riunione proclamata da un gruppo di attivisti “grillini” per il giorno
successivo al «Cozza Day» (leggi qui) e “osteggiata” dallo stesso Beppe Grillo
con un “P.S.” dal suo blog (leggi qui), Il Fatto Quotidiano è riuscito a
pubblicare online quattro versioni diverse.
(1° versione) Si riuniscono i “dissidenti“ del 5 Stelle. “Con
Grillo manca comunicazione”. L’invito è stato spedito anche al
comico genovese e alla Casaleggio che però si sono dissociati con un post
scriptum online. “Non vogliamo riscrivere lo Statuto, che abbiamo già. Vogliamo
solo portarlo a compimento”
(2° versione) Movimento 5 Stelle, riuniti a Roma i “dissidenti”
per discutere del ‘non statuto’ All’indomani del Cozza Day una
settantina di sostenitori del M5S si sono incontrati nella capitale per
presentare “Agorà 2.0” un progetto informatico per la e-democracy. Beppe Grillo
non ha voluto partecipare, ma Gianroberto Casaleggio li ha invitati ad andare
avanti
(3° versione) Bianchini Grillo (niente incipit)
(4° versione) Movimento 5 Stelle, in 70 riuniti a Roma per
discutere del ‘non statuto’ All’indomani del Cozza Day una
settantina di sostenitori del M5S si sono incontrati nella capitale per
presentare “Agorà 2.0” un progetto informatico per la e-democracy. Beppe Grillo
non ha voluto partecipare, ma Gianroberto Casaleggio li ha invitati ad andare
avanti
Dove le diversità tra la prima e l’ultima sono così marcate da sembrare due
notizie differenti. Nei titoli ed incipit, da una riunione di «“dissidenti”
del 5 Stelle» che denunciano il fatto che «“Con Grillo manca comunicazione”», si
passa ad una più blanda presentazione di «“Agorà 2.0” un progetto informatico
per la e-democracy» con tanto di benedizione di Gianroberto Casaleggio che «li
ha invitati ad andare avanti». Riguardo al testo, mentre nella prima versione
viene riportata una dichiarazione dei dissidenti relativa ad una «chiara volontà
(da parte di Grillo NdR) di mantenere frammentata la base per continuare a
decidere dall’alto» e alla sempre incombente minaccia di una «diffida da parte
del blogger (Grillo)» in caso di utilizzo del simbolo del «MoVimento 5 Stelle»
anche per la riunione in oggetto, nell’ultima si ridimensiona il tutto ad un
incontro “casuale” alla vigilia con «Gianroberto Casaleggio» con il quale,
chiacchierando, «hanno sciolto ogni dubbio sulla faccenda». La questione,
ovviamente, non è quello che succede all’interno del «5 Stelle»: con tutte le
notizie e le prove disponibili in rete, solo un “grillino” doc e qualche altro
sprovveduto della stessa risma possono ancora permettersi di non vedere il
deficit assoluto di democrazia che affligge quel partito travestito da
«MoVimento». Il vero problema riguarda “Il Fatto Quotidiano”: come è possibile
che un giornale che si proclama l’alfiere dell’informazione libera da padroni e
rimarca per ogni dove di non percepire un euro di finanziamento pubblico non
abbia nemmeno la decenza di tutelare la propria onorabilità giornalistica
piegandosi ad emendare un articolo – in tutta evidenza “scomodo” – non una ma
ben tre volte? Come detto sopra, che i rapporti tra Il Fatto
Quotidiano, Beppe Grillo e il «MoVimento 5
Stelle» fossero di natura quantomeno “particolare”, lo si sospettava
già da un po’. Ma che questi rapporti fossero in grado di incidere
sull’indipendenza di giudizio del giornale, è una notizia tanto inaspettata
quanto grave. Soprattutto perché il titolo della prima versione è una delle cose
più chiare e più veritiere che siano state scritte a proposito di Beppe Grillo e
del suo «nuovo che avanza»: e allora, che ragione c’era di cambiarlo?
Clicca
qui per scaricare una copia .pdf dell’articolo con gli “screenshots” delle
quattro versioni dell’articolo de «Il Fatto Quotidiano» del 13 settembre
2011
Archivio Movimento a cinque stelle
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