Questa è la risposta di Favia
A parte essere il
popolo delle manifestazioni autorizzate e dei grandi scioperi
generali della durata esagerata di ben otto ore (vedi il prossimo 6
settembre), noi italiani siamo anche il popolo delle etichette. Ci sentiamo
tanto rappresentati da loghi e bandiere che ogni tanto questi prendono il
sopravvento sulla personalità.
Faccio una premessa. Un po’ lunga ma indispensabile.
Sulla mia bacheca di Facebook, da quando io e il mio socio Massimo Merighi
abbiamo pubblicato il video satirico
Beppe Grillo come fa?, gli adoratori di Grillo se la
sono un po’ presa. Paradossalmente non abbiamo mai ricevuto nessun commento
negativo dagli elettori del Pdl. E chi ci conosce sa che proprio il nostro
(ahinoi) premier è l’oggetto dei nostri strali satirici. Ma perché se la sono
presa così tanto? Un po’ per aver offeso (secondo loro) il guru Grillo (perché
finché si prendono in giro Berlusconi e soci va tutto bene. Grillo è
intoccabile) e un po’ per quella rima “il populismo instilla, ai giovani
Balilla” contenuta all’interno della parodia . E le risposte, da parte
dei grillini, non hanno tardato ad arrivare: “Balilla lo dici a tua
sorella!”, “Fascista ce sarai te, co****ne!” e oltre.
Beata ignoranza (la Gelmini non c’entra)!
Ma se avessimo voluto dare del fascista a qualcuno, avremmo utilizzato delle
parole più dirette e una rima più semplice. In ogni caso, l’ignoranza sta nel
non conoscere il termine Balilla. Infatti, quelle poche persone vicine
all’ambiente del Movimento 5 Stelle che sanno cosa sia la satira e che
conoscono la storia, hanno fatto un sorriso guardando il nostro video (anche
complimentandosi) e facendo notare ai fanatici grillini che il Balilla in
questione era
Giovan Battista Perasso, vissuto nel 1700 e non il
modo in cui Mussolini chiamava i suoi giovani (anche se un’attinenza,
effettivamente, c’è). Questo solo per mettere i puntini sulle “i”. Adesso
veniamo al sodo.
Da un po’ di tempo a questa parte, adoro leggere certi commenti
grillini. Li leggi e vedi tutta l’arroganza di chi ti guarda
dall’alto (di non si sa cosa) e ti dice che l’unica salvezza per il Paese è
proprio il Movimento 5 Stelle. E magari lo è. Ma i modi e gli argomenti sono
un po’, come dire, discutibili. E tutto ciò escludendo le risposte a
pappagallo che ti propinano quando poni delle domande ben precise.
Tuttavia, la cosa che mi ha fatto venire voglia di scrivere questo post è
stato leggere i commenti di tre grillini in particolare.
Ovviamente per rispetto della privacy non farò i loro nomi, ma i commenti ve
li devo proprio riportare. Per sommi capi, perché altrimenti ci vorrebbero ore
solo per leggerli tutti.
Al primo ho chiesto: “Come pretendete di cambiare il Paese se non vi sedete
sulle poltrone?”
- Si possono prendere i seggi anche facendo parte di una lista civica!
- Cos’è un seggio?
- Posto assegnato al Comune o alla Regione dopo essere stato eletto.
- Visto che allora vi sedete sulle poltrone?
- Veramente no, perché nella nostra città non ci sono poltrone ma
banchetti di legno.
Ho aspettato qualche minuto sperando che l’ultima fosse una risposta simpatica
seguita da una ben più seria. Ma purtroppo non è stato così. Quella
era la risposta definitiva. Inutile dire che non ho voluto più
proseguire il discorso, chiudendolo con un gelido “Ho capito”.
Un altro episodio è dato da una grillina che, alla mia affermazione “Il
calciatore è un mestiere” (riferendomi esclusivamente a
ciò che concerne preparazione atletica e fisica e contratto di lavoro. Gli
stipendi stellari non c’entrano nulla), ha chiesto “Troja, tu che lavoro
fai?”. Alla mia risposta “Il musicista” (e sono
professionista iscritto al Ministero del Lavoro sezione Collocamento dei
Lavoratori dello Spettacolo dal 2001), la grillina ha ribadito dicendo:
“Ecco, allora, perché ritieni che anche il calciatore sia un lavoro”. E
quando le ho fatto notare che anche quello del comico, come
Grillo, è un mestiere, la risposta è stata: “Grillo fa un mestiere
intelligente. Quanti musicisti possono dire lo stesso?”, seguita da
“Alcuni si mettono a fare dei mestieri per non lavorare”. Boh! Non vi
riporto altri commenti perché vi siete fatti già un’idea del personaggio.
Ma il primo premio lo vince quel grillino che attribuisce al Movimento 5
Stelle l’esclusiva di valori come vocazione al servizio del bene comune,
attivismo e onestà, aggiungendo che proprio il partito di Grillo è “un
partito-movimento che coinvolgerà un intero popolo, nazionale, di massa, che
rifugge il populismo, che non sovverte l’ordinamento istituzionale, che
conosce la storia, che ha obiettivi politici seri e condivisi, in grado di
rimettere in piedi un Paese in ginocchio, di ricreare sviluppo, di far sognare
le persone”. E aggiunge che i valori di cui sopra sono “gli stessi
che hanno i cittadini onesti e sensati (che io chiamo del Movimento 5 Stelle,
anche se alcuni non sanno di esserlo)”.
Quindi, ricapitolando: noi cittadini onesti siamo grillini a nostra
insaputa.
Mio nonno direbbe: “E Mussolini voleva vincere la guerra…”
http://www.beppegrillo.it
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