Firmato il protocollo d’intesa con il “Vedelago”, il centro che realizza il 99% di differenziata
Napoli - Contro la filiera classica del trattamento dei rifiuti che
prevede l’utilizzo di discariche e inceneritori. Lo aveva detto in
campagna elettorale, lo ha dimostrato con l’apertura di due siti di
trasferenza in città e con il
ricorso al tar contro la procedura di gara per la costruzione
dell’inceneritore a Napoli est.
Luigi De Magistris e la sua Giunta compiono un altro
passo contro la logica dell’incenerimento dei rifiuti con la firma,
avvenuta in queste ore, di un protocollo d’intesa con il centro
riciclo Vedelago di Treviso. Il centro gestisce, dal 1999, un
impianto di stoccaggio e selezione meccanica dei rifiuti al fine di
recuperarne i materiali. A sottoscrivere l’accordo il vicesindaco
Tommaso Sodano e la titolare del centro Carla Poli.
L’obiettivo è quello di avviare uno studio preliminare per la
realizzazione, sul territorio cittadino, di un impianto di trattamento
meccanico a freddo, con annesso impianto di estrusione. In questo
modo si favorirebbe l’utilizzo delle materie di seconda vita del rifiuto,
vale a dire la frazione residua. Questo tipo di procedimento permette,
innanzitutto, la riduzione del volume dei rifiuti. Per di più, consente di
ricavare materiali riciclabili.
Insomma, il rifiuto non viene trattato come tale: «Io
non voglio parlare di rifiuti, per me si tratta di materiali», diceva
qualche mese fa Carla Poli del “Vedelago”, intervenuta alla due giorni sui
rifiuti organizzata dalla Macro edizioni. Niente va buttato. E’ sempre
possibile, quindi, una forma di riciclo del materiale.
In seguito allo studio verrà elaborato un piano preventivo dei
costi e dei benefici derivanti dall’impianto, l’elaborazione di
un piano di gestione commerciale comprendente l’analisi di mercato per i
materiali in entrata e in uscita e, infine, la promozione di attività di
ricerca e innovazione, con il coinvolgimento di istituti di ricerca e
Università.
A spiegare la scelta del centro trevigiano compiuta
dall’amministrazione è Tommaso Sodano: «E’ una realtà che possiede
il know-how necessario a costruire un impianto di trattamento a freddo
per valorizzare la frazione residua dei rifiuti o del trattamento dei
residui del recupero delle materia plastiche, tanto da essere riconosciuto
a livello europeo».
L’attività del centro trevigiano, infatti, presenta delle
percentuali di riciclo da capogiro: circa il 99%. «Si tratta di
un progetto che questa amministrazione reputa necessario per realizzare la
rivoluzione ambientale» aggiunge il vice di De Magistris.
Una rivoluzione ambientale già partita e che, per essere portata a
termine, dovrebbe andare oltre la semplice raccolta differenziata
e, quindi, ispirarsi ai principi della “Vedelago”: accurata separazione
dei rifiuti e una raccolta differenziata mirata al riciclo.
Operando in questo modo, altro che 70% di raccolta differenziata.
http://inchiestanapoli.it
05/08/2011 Il Comune di Napoli ha firmato un protcollo con il centro di Vedelago per la costruzione di un impianto TMM (http://www.demagistris.it)
Il rapporto di collaborazione tra il Comune di Napoli e il Centro Riciclo Vedelago è stato formalizzato in un protocollo di intesa firmato oggi dal vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano e Carla Poli.
Col protocollo si dà l'avvio ad uno studio preliminare di fattibilità per la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico a freddo con annesso impianto di estrusione da collocare sul territorio di Napoli e favorire l’implementazione dell’utilizzo delle materie di seconda vita nei cicli produttivi propri.
L'amministrazione di Napoli ritiene che il centro di Vedelago possiede il know-how necessario a costruire un impianto di trattamento a freddo per valorizzare la frazione residua dei rifiuti o del trattamento dei residui del recupero delle materia plastiche, tanto da essere riconosciuto a livello europeo.
Si tratta di un progetto che questa amministrazione reputa necessario per realizzare quella rivoluzione ambientale che poggia sulla differenziata e il riclico dei rifiuti, unica strada per superare l'emergenza senza doversi piegare alla filiera classica discariche-inceneritore che, fino ad oggi, non ha prodotto alcun risultato vero.
Le attività del rapporto di collaborazione saranno così articolate: uno studio dello stato di fatto sulle raccolte differenziate con l'acquisizione ed analisi dei dati di produzione; l'elaborazione del Piano Preventivo dei costi degli interventi e dei benefici derivanti dalla implementazione del suddetto impianto; l'elaborazione del Piano di Gestione
Commerciale comprendente l'analisi del mercato per i materiali in entrata ed in uscita (input/output); la verifica della possibilità di promuovere attività di ricerca e innovazione coinvolgendo Istituti di Ricerca e Università.
http://www.demagistris.it
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03/08/2011 Report incontro con Sodano il 28 luglio (MoVimento 5 Stelle Campania)
All’incontro erano presenti circa un centinaio di persone, nonostante il
diluvio universale. Sodano ha parlato la prima oretta poi sono iniziati
gli interventi di chi si è iscritto a parlare.
Lui ci ha aggiornato sulla situazione attuale, spiegando le difficoltà
che incontrano per l’eredita’ricevuta, sicuramente complessa. Ha detto che
il loro piano, basato sull’estensione della differenziata porta a porta a
tutta la città con l’umido inviato in impianti di compostaggio e il secco a
recupero massimo della materia, ci metterà almeno 2 anni ad entrare a regime
e nel frattempo devono gestire la fase di transizione che è molto complessa
anche perché la loro aperta opposizione all’inceneritore di Napoli est li ha
tagliati fuori da qualsiasi aiuto economico dalle altre istituzioni, governo
incluso.
L’assenza di fondi rallenta anche l’attuazione degli impianti di
compostaggio, ne hanno previsti almeno 3 per la città di Napoli. Poi ha
risposto a dieci domande che gli hanno fatto su fb. 2 in particolare mi
hanno colpito. Una riguardava la separazione secco umido del quale lui è
stato da sempre fautore e gli si chiedeva come mai ora avesse cambiato idea.
Ha risposto che non ha cambiato idea ma che R. Rossi dell’Asia afferma
che questo non è sostenibile anche per motivi economici legati all’assenza
degli impianti di compostaggio v
Archivio Movimento Cinque Stelle
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