La corsa senza freni dei prezzi dei carburanti non si arresta, anzi
riprende vigore a settembre con un incremento tendenziale per la benzina che
sfonda il tetto del 20%. E’ quanto certifica l’Istat nella rilevazione
definitiva sull’inflazione. Gli statistici osservano che l’aumento dei prezzi
dei carburanti ha avuto un impatto rilevante nel mese sui prezzi dei prodotti
acquistati con maggior frequenza dai consumatori. Guardando in generale al
carrello della spesa, l’Istat rileva un rialzo del 4,7%, superiore
all’inflazione (3,2%) e in forte accelerazione rispetto a quanto registrato ad
agosto (4,2%). A pesare maggiormente i carburanti che registrano un +3,9% per
la benzina verde su base mensile, con un tendenziale che balza al +20,1% dal
+15,1% di agosto. Il prezzo del gasolio per mezzi di trasporto accelera con
un tasso del 3,1% mensile e con tendenziale che vola al +21,7% dal +17,5% del
mese precedente.
Oltre ai carburanti, anche alcuni prodotti alimentari fanno
registrare forti aumenti, infatti a settembre rincarano i prezzi dei
vegetali freschi (+7,1%, +10,2% su base annua), dello
zucchero (+0,3%, +4,5% in termini tendenziali) e del caffé
(+0,3%, +5,1% su settembre 2011).
Allarmate Federconsumatori e Adusbef secondo cui i dati
diffusi oggi dall’Istituto di Statistica sono ancora sottostimati, ma comunque
preoccupanti. Le ricadute sulle tasche dei cittadini saranno pesantissime:
pari a +1.391 Euro annui a famiglia, di cui oltre +263 Euro solo nel
settore alimentare.
Questo contribuirà a trascinare ulteriormente al ribasso
il potere di acquisto dei cittadini, già crollato, secondo le rilevazioni
dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, del -13,2% dal 2008 ad
oggi, aggravando la contrazione dei consumi che, sempre secondo le indagini
del nostro osservatorio, raggiungerà quest’anno il -5%.“Nello scenario
estremamente delicato e difficile in cui le famiglie si trovano oggi, la corsa
dei prezzi a questo livello è intollerabile, oltre che completamente
incompatibile con ogni sana logica di mercato.
“Il Governo deve intervenire al
più presto per contrastare le ormai evidenti speculazioni sui prezzi,
che contribuiscono a mettere in ginocchio la nostra economia. È fondamentale,
inoltre, cancellare definitivamente il vergognoso e demenziale provvedimento
di aumento dell’IVA, se non vogliamo trovarci, il prossimo anno, di fronte ad
un tasso doppio rispetto a quello attuale” sostengono Rosario Trefiletti ed
Elio Lannutti mentre per il Codacons “aver deciso, in queste
condizioni l’aumento dell’Iva, in particolare l’Iva al 10% che riguarda
proprio questi prodotti acquistati con maggior frequenza, significa dare il
colpo di grazia alle fasce sociali più deboli“.
Per questo l’organizzazione chiede “al Governo di scongiurare
l’aumento dell’Iva ridotta o, in alternativa, di rivedere almeno l’elenco dei
beni interessati dall’aumento, in modo da gravare il meno possibile sui ceti
non abbienti”.
Dello stesso avviso la Cia secondo cui “con la Legge di
stabilità non arrivano risposte decise a sostegno del Paese. Non basta il
mini-taglio dell’Irpef per ridare fiato al portafoglio degli italiani, tanto
più che il nuovo aumento dell’Iva potrebbe tradursi in un calo secco di un
punto percentuale dei consumi alimentari, già sottoterra da tempo”.
Coldiretti, invece rileva che “sei italiani su dieci (61
per cento) hanno tagliato la spesa per effetto dell’aumento
dei prezzi e del crollo del potere d’acquisto, mentre un 6 per cento non
riesce ad arrivare a fine mese”.
L’aumento dei prezzi dei carburanti – spiega la Confederazione degli
agricoltori – ha ridotto le disponibilità per le altre spese delle famiglie
che sono costrette a fare lo slalom tra gli sconti: ben il 62 per
cento degli italiani che vanno a caccia di offerte speciali tra le corsie dei
supermercati piu’ che in passato mentre circa la metà dei consumatori
(49 per cento) fa addirittura la spola tra diversi negozi per confrontare i
prezzi piu’ convenienti.
Tra le tendenze emergenti si evidenzia l’aumento di quanti acquistano
prodotti locali (40 per cento) e scelgono solo frutta e verdura di stagione
(50 per cento) magari senza intermediazione con un balzo record del 23 per
cento in un anno degli acquisti fatti direttamente dal produttore, resi
possibili dalla rete degli agricoltori di Campagna Amica.
http://www.helpconsumatori.it
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