Aumentano le famiglie che fanno la spesa negli hard discount. Inchiesta
HC su 60 persone intente a fare acquisti.
Dalla testa ai piedi vestiti a basso costo
Dicono bene i dati Istat: le famiglie che scelgono
di fare la spesa presso gli hard discount sono aumentate passando
dall'8,6% nel 2006 al 10,9% nel 2008. Recandosi in alcuni punti vendita
romani e chiedendo qua e là non c'è dubbio: qui la crisi non è arrivata, o
meglio è arrivata, ma portando con sé nuovi clienti in cerca di risparmio.
"La gente c'è e compra tanto, qui in effetti si spende parecchio
meno" racconta una ragazza che lavora in una delle catene di
discount visitate (Eurospin, Lidl, Todis e Tuodì). Conferme che arrivano
anche dagli altri negozi: "I clienti non mancano, sono un po' di tutti i
tipi" e ancora "C'è sempre un bel via-vai, la roba se ne va in fretta".
Su un campione di 60 persone intervistate mentre erano intente a
fare acquisti, 43 dichiarano di fare la spesa abitualmente presso
questi grandi rivenditori di prodotti a bassa costo. Gli altri 17 solo
saltuariamente; quando hanno tempo, per "risparmiare almeno una volta ogni
due o tre, perché non è sotto casa" (sono in dieci a dirlo) oppure quando
devono fare rifornimento di generi alimentari confezionati, non freschi e di
prodotti per la casa.
Sui 43 clienti fissi, per 21 è un abitudine di lunga data,
tutti gli altri invece hanno scoperto gli hard discount da poco. "Sarà un
anno e mezzo che vengo qui, avevo qualche pregiudizio all'inizio su questo
tipo di prodotti, ma mi sono accorta che non c'è tutta questa differenza;
siamo in tre in casa e bisogna risparmiare, mi sono adeguata" spiega
Michela, che ha 37 anni e lavora part-time come commessa, mentre suo marito
fa l'impiegato. "Non ho abbastanza tempo per mettermi a girare i mercati,
qui trovo tutto e mi sbrigo", conclude. Come Michela altri 16 fanno la spesa
nei discount da un periodo che va tra uno e due anni; 5 solo da pochi mesi.
Tutti scelgono questa fetta della grande distribuzione per
risparmiare, ma alcuni hanno un motivo in più: 15 sono contenti di
poter trovare marche provenienti dai propri paesi d'origine. "Io per esempio
tra i dolci compro questi che vengono dalla Polonia; lì già li conoscevo e
son considerati normali, non da discount come qua" sorride Ivonne, 42 anni.
A scegliere i discount è un campione eterogeneo; 33 sono
pensionati e hanno più di sessanta anni, 27 rientrano in una fascia tra i 30
e i 59 anni, "anche se vengono pure tanti ragazzi, magari quelli che vivono
soli" puntualizza una cassiera. "Le vecchiette sono tantissime, ma qui si
vede di tutto, dall'ottantenne col carrello alle coppie giovani; famiglie di
tutti i tipi insomma". Sulle 60 persone ascoltate gli stranieri sono 17, non
molti, ma costituiscono "una buona metà della clientela" secondo i
dipendenti di due punti vendita.
Tra i 43 clienti fissi solo 4 sono single e altri 11 pensionati
vivono soli. Le 28 famiglie restanti si dividono invece tra quelle
con due stipendi (9) e quelle con uno (19). Tra queste ultime si tratta in 8
casi di una pensione.
di Martina Chichi
18/09/2009 Famiglie sempre più discount seconda parte
18/09/2009 Famiglie sempre più discount terza parte
http://www.helpconsumatori.it
Archivio Moneta e Inflazione