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30/04/2008 Caro-vita nel sud del mondo. Quelle basse speculazioni (Redazione, http://www.korazym.org)

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Alle stelle in molti paesi di Africa, Asia e America Latina i prezzi dei generi alimentari più diffusi, dal riso al grano: ridotte alla fame migliaia di famiglie. In ballo gli interessi economici di pochi, che affamano scientificamente mezzo mondo.

Fastidioso, certo, ma è solamente l’ennesimo aumento del prezzo della benzina, che si tradurrà in qualche euro di più o in qualche chilometro in meno. Irritante, ma molto meno pericoloso dell’andamento al rialzo del prezzo del grano, che nel sud del mondo sta causando su vasta scala conseguenze nefaste: qualcuno ha parlato, e a ragione, di tsunami silenzioso. Il carovita imperversa da alcune settimane in Africa, America Latina, Asia, colpendo i generi alimentari più diffusi (dal grano al cacao, dai cereali al riso) e gettando sul lastrico intere economie, intere comunità, intere famiglie. I poveri diventano sempre più poveri: una regola d’oro che a parole si cerca di combattere ma nei fatti trova quasi sempre concreta realizzazione. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha annunciato che in sede Onu nasceranno una cellula di crisi e un gruppo di lavoro per fronteggiare l’emergenza alimentare mondiale e il fenomeno della crescita dei prezzi dei beni di prima necessità: dal Programma alimentare mondiale (Pam) si preparano a sbloccare la cifra di 483 milioni di euro.

Ma c’è un aspetto che merita di essere messo in evidenza, e che testimonia – in definitiva – fin dove la perfidia umana può spingersi e fino a che punto i meccanismi economici giocano a sfavore dei più bisognosi: mai come ora gli stoccaggi di generi alimentari sono stati così bassi, mai prima d’ora gli scambi commerciali di generi di prima necessità sono stati così tenui, mai prima d’ora così tanti paesi hanno sospeso le esportazioni di cibo, contribuendo in tal modo alla penuria e all’aumento dei prezzi. E se la regola economica è semplice (quando la quantità disponibile di un bene diminuisce il suo prezzo aumenta), la regola “morale” è ancora più facile: c’è chi specula letteralmente sulla fame degli altri, togliendo dal mercato tonnellate di generi alimentari che consentirebbero a milioni di persone di sopravvivere e aumentando i prezzi per le speculazioni di turno.

Non solo sull’oro, dunque, ci si accanisce, non solo sul petrolio si specula, non solo sui generi voluttuari, gli hi-fi e i compact disc, i personal computer e i palmari, si tenta il guadagno, ma anche sugli alimenti fondamentali per la sussistenza di fragilissime economie e la sopravvivenza di milioni di famiglie: la regola economica – in un mondo come questo - non si discute, ma l’interpretazione della stessa si: e togliere uno stock di riso dal mercato globale significa quest’oggi affamare fior fior di bambini e adulti, anche se basta solo un click e non si utilizzano né armi né metodi violenti. Il delitto scientifico nelle stanze dei bottoni, dove le tonnellate di grano sono numeri e non la base indispensabile per ricavare il pane del giorno.

http://www.korazym.org
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