Dati Istat: "In agosto stabile al 2,2%
Aumenti congiunturali per i settori ricreazione, spettacoli e cultura, trasporti
e prodotti alimentari e bevande analcoliche. Negative le variazioni registrate
alle voci comunicazioni e servizi sanitari, spese per la salute.
Rimane stabile al 2,2% come a luglio l'inflazione. Lo comunica l'
Istat, l'Istituto nazionale di statistica, sulla base della stima
provvisoria. Su base mensile, i prezzi sono saliti dello 0,2%. Al netto dei
prodotti energetici la variazione è stata pari al +1,6%, come a luglio. Il tasso
di inflazione acquisito è del +2,1%.
Gli aumenti congiunturali più significativi si sono verificati per i
capitoli: ricreazione spettacoli e cultura (+0,8%), trasporti (+0,4%) e
prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,3%). Nel capitolo abbigliamento e
calzature e in quello dell'istruzione l'Istat registra, invece, variazioni
nulle. Negative le variazioni registrate alla voce comunicazioni (-0,6%) e
servizi sanitari e spese per la salute (-0,1%). Per quanto riguarda gli
incrementi tendenziali, quelli più elevati hanno riguardato i capitoli
abitazione acqua elettricità e combustibili (+6,1%), bevande alcoliche e
tabacchi (+5,1%), trasporti (+3,4%), istruzioni e altri beni e servizi (+2,9%
per entrambi). Variazioni tendenziali negative, invece, per le voci
comunicazioni (-4,1%) e servizi sanitari e spese per la salute (-0,2%).
Mentre si registra un ribasso per i trasporti aerei con un -2,6%
rispetto ad agosto 2005, gli alimentari crescono con un tasso di
inflazione annua pari al +2,3% e superiore al tasso medio di inflazione. Per
quanto riguarda la carne, l'aumento tendenziale è stato del 3%. In particolare
per quanto riguarda la carne di pollo, in seguito alla vicenda dell'influenza
aviaria, l'aumento congiunturale è dello 0,7% mentre su base annua si registra
un calo dello 0,5%. Aumenta anche il pesce, con un +4,2% tendenziale contro il
+3,6% di luglio, addirittura quello fresco cresce del +5,2% sull'anno. Infine,
cresce l'hard-discount (+5,1%).
Per quanto riguarda i prodotti energetici si registra un +10,5%
tendenziale e un +0,6% congiunturale. Per la benzina verde l'incremento
è dell'1,5% sul mese e del 10,4% sull'anno, mentre per il gasolio è dello 0,5%
rispetto a luglio, e del 5,9% rispetto ad agosto 2006. In ribasso, infine, i
medicinali (-0,5% congiunturale, -3,9% tendenziale) e gli apparecchi telefonici
con un -16,7% tendenziale.
Dati Istat. Critiche le associazioni Codacons, Federconsumatori e Adiconsum
Codacons: "L'inflazione stabile al 2,2% ad agosto è solo una illusione dovuta
agli esercizi commerciali in gran parte chiusi". Federconsumatori: "una profonda
modifica riorganizzativa per riassettare ruoli e funzioni fondamentali dell'Istat".
Secondo Adiconsum, il dato sugli hard-discount (+5,1%) conferma le difficoltà
delle famiglie.
Critiche le associazioni
Codacons, Federconsumatori e Adiconsum riguardo la
stima preliminare dell'Istat sull'andamento dei prezzi al consumo nel
mese di agosto. "L'inflazione stabile al 2,2% ad agosto è solo una illusione
dovuta agli esercizicommerciali in gran parte chiusi in questo mese per le ferie
estive - commenta il Codacons, che minaccia ancora uno sciopero della spesa -
Essendo buona parte dei negozi di piccole dimensioni chiusi nel mese di agosto,
è ovvio che i prezzi non hanno potuto subire variazioni significative. La vera
impennata dei listini si prevede a settembre, quando cioè gli esercizi
riapriranno i battenti ritoccando come tutti gli anni i prezzi al rialzo".
Anche
Federconsumatori critica le stime Istat: "Per noi, ma soprattutto per le
famiglie italiane, la realtà dei prezzi e delle tariffe è un'altra
cosa! Infatti, oltre agli aumenti per le vacanze, che purtroppo sempre meno le
famiglie italiane si possono permettere di fare, vi sono stati sensibilissimi
aumenti su tutti i prodotti energetici e che hanno oltre tutto influito nella
determinazione dei prezzi di beni di largo consumo a partire da quelli
fondamentali dell'alimentazione".
Federconsumatori propone , inoltre, di andare nella direzione di una
profonda modifica riorganizzativa per riassettare ruoli e funzioni
fondamentali dell'istituto di ricerca e statistica almeno in tre direzioni: una
radicale riorganizzazione delle voci del paniere per una maggiore aderenza al
reale consumo delle famiglie italiane; una radicale e quanto mai immediata
modifica dei pesi relativi alle voci del paniere che non corrispondono più agli
effettivi costi sostenuti dalle famiglie; una revisione ed un netto
miglioramento dei sistemi di rilevazione territoriale dei prezzi, anche
adeguandoli ai nuovi sistemi informatici che sono di utilizzo normale nel lavoro
quotidiano di ogni impresa.
Infine,
Adiconsum dichiara: "Negli anni passati abbiamo assistito ad una tendenza
negli acquisti sempre più rivolta ai prodotti di marca e di qualità.
Questa tendenza si è invertita nell'ultimo anno con un aumento degli acquisti
negli hard-discount e conferma il minor potere d'acquisto delle famiglie che ha
avuto come conseguenza un contenimento delle spese e un trasferimento verso
prodotti e strutture a basso costo".
"Il minor potere d'acquisto - continua l'associazione - ha avuto
anche un duplice effetto sulla struttura commerciale: i grandi
supermercati per restare concorrenziali (soprattutto nei confronti degli
hard-discount) hanno ampliato le loro offerte includendo anche i prodotti "primo
prezzo"; per contro gli hard-discount hanno migliorato e ampliato la loro
offerta e modificato la loro organizzazione interna per restare concorrenziali
nei confronti dei supermercati tradizionali.
Al Governo Adiconsum chiede provvedimenti di controllo e monitoraggio
per impedire una ripresa dell'inflazione in autunno con iniziative
forti di una maggiore concorrenza su carburanti, elettricità e gas.
Dati Istat, Confcommercio: "I prezzi tengono nonostante il petrolio"
La stima preliminare sull'andamento dei prezzi al consumo nel mese di
agosto indica la sostanziale tenuta dell'inflazione italiana, con la
tendenza ad una stabilità dei tassi di crescita dei prezzi su valori di poco
superiori al 2%, anche nel confronto con le dinamiche registrate in Europa,
nonostante il permanere di forte tensioni sui mercati internazionali dei prezzi
delle materie prime energetiche. È questo il commento del Centro Studi di
Confcommercio riguardo le stime preliminari sull'inflazione diffuse
oggi dall'Istat.
"Tali pressioni - spiega il Centro Studi - continuano a essere
attenuate da una evoluzione sostanzialmente contenuta dei prezzi dei
beni e di molti servizi di largo e generale consumo e le tensioni che emergono
dal settore alimentare vanno lette come elementi di carattere temporaneo: le
specifiche situazioni dei mercati di alcuni prodotti come pollo, olii e pesce e
il confronto con un periodo nel quale lo scorso anno si registrava una decisa
tendenza alla diminuzione".
"Inoltre - sottolinea la nota - il comportamento delle imprese delle
distribuzione, che tende ormai da un biennio ad assorbire i maggiori
oneri derivanti dagli aumenti dei costi di gestione, trasporto ed energia, è
legato anche alla necessità di non deprimere ulteriormente una domanda per
consumi di beni da parte delle famiglie che stenta a recuperare una certa
dinamicità".
Secondo Confcommercio, l'andamento è confermato dagli ultimi dati
sulle vendite al dettaglio in sede fissa, che anche nel mese di giugno
hanno registrato una modesta evoluzione in valore. "L'incremento dell'1,3% - si
legge al termine del comunicato - sottintende dati quantitativi decisamente più
contenuti ed andamenti articolati tra le diverse tipologie commerciali ed aree
geografiche, evidenziando elementi di più spiccata difficoltà per le piccole
imprese e nelle regioni meridionali".
Dati Istat, Confesercenti: "Il clima di fiducia delle famiglie risulta
congelato"
Riguardo le stime preliminari sull'inflazione diffuse oggi dall'Istat,
Confesercenti esprime le proprie perplessità sull'andamento
economico del Paese. "Nonostante una tendenza di miglioramento del Pil, il clima
di fiducia delle famiglie risulta congelato e in attesa di segnali più stabili -
dichiara in un comunicato - Le conseguenze sui consumi non sono brillanti, con
effetti inevitabili sulla dinamica dei prezzi. La distribuzione italiana -
continua l'associazione - intende fare la sua parte per innescare un processo
virtuoso di rilancio economico, aumento dei consumi, tassa inflazione".
In particolare, secondo l'associazione, è necessario agire sulla
disponibilità e sui prezzi dei prodotti energetici e sugli eccessi di
spesa pubblica improduttiva. "Molto dipende - dichiara Confesercenti - dalla
prossima legge finanziaria e dalla capacità di far convivere risanamento dei
conti pubblici e rilancio della produzione e dei consumi".
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