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10/01/2007 Opus Dei. Teologia (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)

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La teologia della vocazione universale alla santità, disse l'allora cardinal Luciani (poi Giovanni Paolo I) "aveva insegnato oltre trecento anni prima S. Francesco di Sales... Anche questi propugna la santità per tutti, ma sembra insegnare solo una «spiritualità dei laici», mentre Escrivá vuole una «spiritualità laicale». Mentre Francesco di Sales suggerisce quasi sempre ai laici gli stessi mezzi praticati dai religiosi con opportuni adattamenti, Escrivá è più radicale: parla addirittura di "materializzare" - in senso buono - la santificazione. Per Escrivá è lo stesso lavoro materiale che deve trasformarsi in "preghiera e santità".

Durante un'udienza a Castelgandolfo nell'agosto del 1979, papa Giovanni Paolo II disse ai membri dell'Opus Dei: "Grande ideale, veramente, il vostro, che fin dagli inizi ha antecipato quella teologia del Laicato, che caratterizzò poi la Chiesa del Concilio e del post-concilio. Tale infatti è il messaggio e la spiritualità dell'Opus Dei: vivere uniti a Dio, nel mondo, in qualunque situazione, cercando di migliorare se stessi con l'aiuto della grazia, e facendo conoscere Gesù Cristo con la testimonianza della vita".

Nell'articolo "Lasciare operare Dio", l'allora cardinale Joseph Ratzinger e prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (e futuro papa Benedetto XVI), scrisse su san Josemaría Escrivá e l'Opus Dei a proposito di "un concetto sbagliato della santità", quello in cui "la santità allora diventa una cosa riservata ad alcuni grandi, e che sono tutt'altro rispetto a noi normali peccatori. Ma questo è un concetto sbagliato di santità, una percezione errata che è stata corretta proprio da Josemaría Escrivá. Essere santo è nient'altro che parlare con Dio come un amico parla con l'amico"[2].

Alcuni autori[3] hanno confrontato la concezione dell'etica del lavoro promossa dall’Opus Dei in ambito cattolico con quella sostenuta dal calvinismo in ambiente protestante, analizzata nel suo classico di sociologia della religione da Max Weber: la specifica novità dell'Opus Dei sarebbe rappresentata, secondo tale interpretazione, dall’affermarsi di un pensiero cattolico originale in tema di teologia del lavoro, differente dalla dottrina sociale della Chiesa nata a fine Ottocento, che, di fatto, sarebbe divenuto sistematico solo con papa Giovanni Paolo II. Una tale concezione fu prodotta dallo stesso fondatore dell’Opus Dei, san Josemaría Escrivá de Balaguer, a partire dagli anni Trenta ed è stata gradualm

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