L'attuale configurazione giuridica caratterizza l'Opus Dei come una realtà
ecclesiale del tutto diversa sia dai fenomeni associativi sia dalle
congregazioni e dagli ordini religiosi: prevista dal Concilio Vaticano II
(decreto Presbyterorum ordinis e
motu
proprio Ecclesiae Sanctae), la prelatura personale si configura
come una struttura istituzionale e gerarchica della Chiesa, che raccoglie
sotto la giurisdizione di un prelato nominato dal Papa sacerdoti e laici al
fine di perseguire specifiche iniziative pastorali e talvolta finanziarie.
Questo significa che gli aderenti all'Opus Dei dipendono dal Prelato per tutto
ciò che riguarda direttamente la loro vita spirituale e sociale.
Il carisma dell'Opera è infatti quello di offrire a uomini e donne di ogni
ceto, razza e nazionalità, celibi e sposati, la formazione necessaria per
vivere la propria testimonianza cristiana nel lavoro, nella vita familiare e
sociale.
Ordinario della prelatura è il
prelato,
che gode di potestà ordinaria propria di giurisdizione sui sacerdoti
incardinati nella prelatura e sui laici a essa incorporati (dunque la
prelatura personale è come una
diocesi non
legata però ad un determinato territorio). L'incorporazione dei laici avviene
in risposta a una specifica vocazione.
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