Antonio Fazio ieri si è dimesso dalla carica di governatore di Bankitalia.
Qualcuno sta ancora festeggiando, qualcun altro invece - magari nelle oscure
stanze dell’Opus Dei di via Bruno Buozzi
73 a Roma
- si sta asciugando le lacrime.
Dopo 12 anni di mandato lascia il Palazzo Koch di Via Nazionale «per il bene
del paese» dicono all’unisono i nostri umili governanti.
Cosa farà adesso? Con quale incarico verrà premiato per i suoi servigi alla
società e soprattutto per sopperire allo stipendio miliardario (2 miliardi di
vecchie lire, pari a oltre 160 milioni al mese)?
Al suo illustre predecessore è andata molto bene. Carlo Azeglio Ciampi
oggi ricopre la prestigiosa carica di Presidente della Repubblica. (Ricordiamo
che è stato lo stesso Ciampi a voler Fazio come successore. All’epoca Fazio era
vicedirettore generale e ha “magicamente” scavalcato il direttore generale che
era Lamberto Dini…)
Eppure…l’attuale capo dello Stato ha nel suo armadio qualche scheletruccio di
troppo!
Nel settembre 1992, quando dirigeva la Banca Centrale nel governo, guarda caso,
di Lamberto Dini, ritardò una speculazione della sterlina da parte del
filantropo George Soros contro la lira che ne causò la sua
svalutazione del 30%. Nel vano tentativo di arginare l’attacco, l’esperto di
finanza Ciampi prosciugò le riserve in valuta estera della Banca d’Italia: ben
48 miliardi di dollari (quasi 100 mila miliardi di vecchie lire)!!!
Stranamente pochi mesi prima di questa speculazione criminale, per l’esattezza
il 2 giugno 1992, avvenne un incontro segreto a bordo del panfilo reale della
regina Elisabetta II d’Inghilterra, il Britannia, al largo di Civitavecchia.
A bordo vi erano esponenti del mondo bancario e finanziario e lo scopo era
quello di complottare la completa privatizzazione delle partecipazioni statali e
dell’industria di Stato a prezzi stracciati a seguito proprio della svalutazione
della lira provocata da Soros & Co. Nel mega yacht vi salirono i rappresentati
delle banche Barings, Warburg, Barclays, ecc.; personaggi come Mario Draghi,
il direttore generale del ministero del Tesoro dell’epoca, Beniamino
Andreatta, George Soros e la stessa regina Elisabetta che si è
occupata dei saluti ufficiali.
Il miliardario ungaro-statunitense Soros, abituato a far crollare le
economie di interi paesi (vedi la crisi delle Tigri asiatiche), è lo stesso che
ha incontrato recentemente Francesco Rutelli e Romano Prodi (ex consulente della
Goldman Sachs). Forse i due navigati politici avevano bisogno di qualche
consiglio su come gestire al meglio il prossimo governo, dal punto di vista
economico?
Se a Ciampi, che ha lasciato svuotare le casse della Banca d’Italia, gli hanno
regalato il Quirinale, cosa mai offriranno a Fazio per i suoi servigi? In
fin dei conti non ha controllato quello che doveva controllare, non ha impedito
quello che doveva impedire (Cirio, Parmalat & co), e per finire ha tentato di
scalare quello che non doveva scalare. Per non parlare delle tonnellate di oro
(tra le 450 e le 1500 tonnellate) che
la Banca d’Italia avrebbe iscritto in bilancio ma che risultano sparite….
Insomma diciamolo: un curriculum di tutto rispetto!
Gli stessi che stanno decidendo il premio di produzione per Fazio, stanno anche
decidendo il suo sostituto (e non mi riferisco al governo fantoccio di
Berlusconi). Alcuni nomi già circolano e sono molto interessanti: Mario
Draghi (Banca Mondiale, gruppo
Bilderberg, vice
presidente della Goldman Sachs), Mario Monti (Bilderberg,
appena "assunto" dalla Goldman Sachs), Tommaso Padoa Schioppa (Aspen
Institute,
Commissione Trilaterale,
Bilderberg),
Domenico Siniscalco (RIIA,
Royal
Institute for International Affairs, il governo invisibile britannico),
Vittorio Grilli (Aspen Institute), Lamberto Dini (ex vice presidente
della BIS, la Banca per i
Regolamenti Internazionali, Cavaliere di Gran Croce, Fondo Monetario
Internazionale).
Ci siamo capiti, vero?
Il posto vacante di governatore, una delle poltrone più potenti e prestigiose
dello scenario italiano, sarà prontamente occupata da uno di questi personaggi:
una persona vicina a quelle che il ricercatore del Centro Studi Monetari, Marco
Saba, definisce le Brigate Rothschild! Membro quindi del gruppo elitario
dei Bilderberg o della Commissione Trilaterale (commissione elitaria che lega
USA, Europa, Giappone), o per che no, della banca d’affari più potente al mondo,
la Goldman Sachs.
Quindi il religiosissimo Antonio (proprio ieri è andato a stringere la mano al
capo dell'Opus Dei: Benedetto XVI), è il capro espiatorio dello scontro al
vertice tra l’Opera (Obra), comunemente noto come Opus Dei, e
quelle fazioni vicine agli imperi anglo-ebraici come Rothschild, Warburg,
Barings, Goldman Sachs, ecc.
Chi vincerà? Lo sapremo tra qualche giorno, e mentre attendiamo trepidanti, il
governo, burattino dei Poteri Forti, ha blindato il disegno di legge sul
risparmio in discussione alla Camera, mettendo la fiducia su due emendamenti:
l'articolo 19.100 su Bankitalia (mandato a termine di 6 anni per il governatore)
e il 30.100 - guarda caso - sul falso in bilancio.
Evviva i marpioni e la finanza creativa!!!
Archivio Massoneria
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