Il rapido incremento della popolazione mondiale,
che secondo le stime passerebbe dagli attuali 6,5 miliardi di persone a circa
9,1 miliardi entro il 2050, potrebbe avere "gravi conseguenze sulla sicurezza"
non solo per un paese o una regione, ma per il mondo intero, secondo quanto
dichiarato in un nuovo rapporto delle Nazioni Unite (Onu). La crescita della
popolazione globale - specialmente nel mondo povero e affamato dei paesi più
poveri - "crea problemi di sicurezza nazionale, come conflitti civili e
terrorismo", dichiara il Population Institute con sede a Washington, in un
rapporto pubblicato in coincidenza con
la Giornata
mondiale della popolazione. Lo studio, intitolato "Coltivare l'insicurezza: le
conseguenze del rapido incremento della popolazione sulla sicurezza globale",
sottolinea che la crescita della popolazione comporta forti aumenti di
giovani, una rapida urbanizzazione e penuria di risorse, tutti fattori di
insicurezza e instabilità.
"Folti gruppi di giovani disoccupati,
combinati con città sovraffollate e lo scarso acceso alla terra coltivabile e
all'acqua, genera una popolazione adirata e frustrata rispetto al proprio
status quo, e perciò più suscettibile di ricorrere alla violenza per cambiare
la situazione", avverte lo studio. Si prevede che gran parte dell'incremento
avverrà nei 50 Paesi meno sviluppati (PMS), giudicati i più poveri tra i
poveri, dove i tassi di fertilità possono arrivare a otto figli per donna. Il
documento, scritto e coordinato da Katherine Weiland, funzionaria per la
politica pubblica presso il Population Institute, prevede che la popolazione
di alcuni PMS, tra cui Afghanistan, Burkina Faso e Uganda, triplicherà nei
prossimi 50 anni.
Anwarul K. Chowdhury, sottosegretario generale e
alto rappresentante per i Paesi meno sviluppati, dichiara che sebbene le
dimensioni complessive della popolazione nella maggior parte dei PMS non siano
ampie, l'alto tasso di crescita in molte di queste nazioni "costituisce un
serio limite ai loro sforzi verso lo sviluppo". "La lotta contro la povertà,
la fame e le malattie intrapresa dai PMS è seriamente ostacolata dal rapido
aumento della popolazione e dai suoi effetti che si 'trascinano' su tutti i
loro obiettivi di sviluppo sociali ed economici", ha detto Chowdhury all'IPS.
Riconoscendo in pieno questo fatto, il Programma d'azione di Bruxelles per lo
sviluppo dei PMS in questo decennio dedica un'intera sezione alle questioni
della "popolazione" nel quadro della costruzione di capacità umane e
istituzionali, ha aggiunto. "Possono generarsi ribellioni e altre
manifestazioni di tensione politica tra i gruppi di giovani che cercano di
cambiare l'attuale sistema politico", ha detto all'IPS Werner Fornos,
presidente del Population Institute.
Oggi, quasi il 40 per cento della popolazione mondiale ha meno di 20 anni.
Tra questi, l'85 per cento vive nel mondo in via di sviluppo, dove c'è
scarsità di posti di lavoro, di risorse e di opportunità educative, ha
aggiunto. Fornos ha anche menzionato il National Intelligence Council Usa,
comitato di consulenza della Central Intelligence Agency (CIA), secondo cui
una vasta popolazione giovane rischia di minacciare gli interessi Usa in
Afghanistan, Colombia, Iraq, Messico, Pakistan, Arabia Saudita e West Bank e
Gaza. Il funzionario ha poi osservato che ampi programmi di pianificazione
familiare, come parte di una strategia di sviluppo integrata, ridurranno i
rischi per la sicurezza associati al rapido incremento della popolazione.
"I programmi di pianificazione familiare aiutano
a ridurre la povertà e promuovono lo sviluppo perché le famiglie più piccole
sono generalmente più sane e più stabili economicamente, più felici; sono
comunità più sostenibili", ha aggiunto. Alla domanda se la comunità
internazionale stia mantenendo le sue promesse di attuazione di tali
programmi, la direttrice esecutiva del Fondo Onu per la popolazione (Unfpa),
Thoraya Ahmed Obaid, ha dichiarato all'IPS: "Abbiamo visto un maggiore impegno
rispetto ai temi legati alla popolazione sin dalla Conferenza del Cairo su
popolazione e sviluppo (ICPD) del 1994. I fondi donati per tali questioni sono
piuttosto aumentati". Tuttavia, secondo Obaid, è ancora poco rispetto a ciò
che i leader mondiali hanno promesso alla conferenza. I donatori hanno dato
solo la metà dell'importo che avevano concordato in quanto necessario per
attuare il Programma d'azione ICPD, e ciò sta ostacolando la sua
realizzazione. "Ciononostante, prevediamo un aumento dei finanziamenti, dal
momento che i governi si stanno impegnando di più per lo sviluppo, come
abbiamo visto negli ultimi mesi", ha aggiunto.
Il Programma d'azione ICPD calcola che sono necessari 18,5 miliardi di
dollari entro il 2005 per attuare i servizi preventivati per la salute
riproduttiva, come la pianificazione familiare, la salute materna e la
prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. Ma i fondi provenienti dai
donatori e le spese nazionali hanno sommato poco più di 15 miliardi di dollari
nel 2003. "Ciò rende possibile l'obiettivo dell'ICPD, di 18,5 miliardi di
dollari nel 2005, ma solo se tanto i donatori quanto i paesi in via di
sviluppo continuano ad aumentare i finanziamenti, come negli ultimi anni", ha
detto Obaid in un rapporto all'Unfpa lo scorso giugno.
La funzionaria ha avvertito però che "non si sa
con certezza se i 18,5 miliardi di dollari saranno sufficienti per
l'attuazione dell'ICPD, dato che i costi dell'assistenza sanitaria sono saliti
e la crisi dell'Hiv/Aids è peggiore rispetto alle previsioni del 1994". Obaid
si è detta compiaciuta di vedere che le entrate dell'Unfpa dalle fonti
regolari ha raggiunto "una punta massima assoluta" di 331,6 milioni nel 2004.
Le attuali stime per il 2005 sono di 360 milioni di dollari. Interrogata
sull'incremento della popolazione, Obaid ha detto all'IPS: "Globalmente
possiamo constatare un rallentamento del tasso di crescita, perché le
dimensioni della famiglia media sono scese da sei figli per donna nel
1960 a
circa tre oggi, visto che la pianificazione familiare è diventata più
accessibile e viene utilizzata più estesamente". Tuttavia, ha avvertito, oggi
i numeri aumentano in modo drammatico. Ogni anno, 77 milioni di persone si
aggiungono alla popolazione del pianeta - 146 ogni minuto - e la maggior parte
nasce nei paesi in via di sviluppo. Si stima che la popolazione delle nazioni
più povere triplicherà nei prossimi 45 anni, ha detto. Alla domanda se i tanto
sbandierati Obiettivi di sviluppo del millennio (MDG) abbiano ignorato
l'equazione popolazionale, Obaid ha detto: "Non credo che gli MDG ignorino il
fattore popolazione. Gli MDG sono stati costruiti sulle conferenze globali
dell'Onu degli anni '90, compresa
la ICPD del
Cairo".
Ha poi detto che è ampiamente riconosciuto che l'attuazione del Programma
d'azione ICPD, con l'attenzione che dedica a popolazione, salute e diritti
riproduttivi, è essenziale per il raggiungimento degli MDG. "È anche evidente
quanto sia cruciale investire in salute e diritti riproduttivi per realizzare
gli MDG, per ridurre la povertà, migliorare la salute materna e infantile,
invertire la diffusione dell'Hiv/Aids, promuovere l'uguaglianza di genere, e
assicurare lo sviluppo sostenibile", ha aggiunto. Gli MDG prevedono di ridurre
del 50 per cento fame e povertà; garantire l'educazione di base universale;
ridurre di due terzi la mortalità infantile e di tre quarti quella materna;
promuovere la parità di genere; invertire la diffusione di Hiv/Adis, malaria e
altre malattie; tutelare l'ambiente globale, e sviluppare un partenariato tra
nazioni ricche e nazioni povere. Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha
sottolineato che gli MDG, in particolare lo sradicamento della povertà estrema
e della fame, "non possono essere realizzati se non ci si rivolge direttamente
alle problematiche legate alla popolazione e alla salute riproduttiva". "E ciò
significa più sforzi per promuovere i diritti delle donne, e maggiori
investimenti in educazione e salute, compresa la salute riproduttiva e la
pianificazione familiare", ha concluso.
Thalif Deen
(Grazie alla redazione di Inter Press Service News Agency - IPS)
PER APPROFONDIRE
Population Institute
http://www.populationinstitute.org/
Office of the High Representative for LDCs
http://www.un.org/special-rep/ohrlls/ohrlls/default.htm
UN-Population Fund
http://www.unfpa.org/
Archivio Massoneria
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