La LAV: immagini da fattoria Disney, rappresentano appena il 5% degli
allevamenti nazionali di polli
La LAV critica la campagna di comunicazione sull’allevamento dei polli italiani,
firmata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri della Salute
e delle Politiche Agricole e Forestali, che con uno spot televisivo in onda in
questi giorni sulla TV nazionale cerca di rassicurare i consumatori
rappresentando i nostri allevamenti come una sorta di fattoria Disney, con polli
- perfino parlanti - liberi all’aria aperta e in ampi spazi, rappresentativi,
nella migliore delle ipotesi, di appena il 5% degli allevamenti italiani di
polli.
“Chi ha commissionato e realizzato questo spot meriterebbe il premio
“Pinocchietto d’oro” per aver utilizzato il denaro dei contribuenti per fornire
a tutti gli italiani un’immagine più che fantasiosa, ai limiti dell’ingannevole,
dei nostri allevamenti di polli – dichiara Roberto Bennati, responsabile LAV
campagne europee – Forse perché si vergognano a far vedere i nostri allevamenti
intesivi di polli, che coprono circa il 90% della nostra produzione, con 430
milioni di volatili ammassati ogni anno nei capannoni, allevati in condizioni
innaturali e per questo predisposti a numerose patologie e quindi alla
somministrazione di farmaci, privi di adeguato movimento, continuamente esposti
alla luce artificiale e selezionati geneticamente per crescere più in fretta?
Mostrando i nostri reali allevamenti intensivi il Governo non avrebbe convinto i
consumatori ad acquistare nuovamente i polli italiani”.
“Su un tema così serio e delicato come l’influenza aviaria, crediamo che dal
Governo gli italiani abbiano il diritto di ricevere una campagna informativa e
garanzie sulla sicurezza sanitaria collettiva, anziché uno spot pubblicitario
evidentemente in favore degli allevatori – interviene Gianluca Felicetti,
responsabile rapporti istituzionali della LAV - Se l’intento era quello di
tranquillizzare i consumatori con immagini romanzate, la scena con l’arrivo di
una task force in tuta bianca, definiti i “brutti ceffi” chiamati a controllare
i polli, appare invece davvero inquietante”.
“Conosci i tuoi polli?” è la campagna di sensibilizzazione promossa dalla LAV
per far conoscere la drammatica realtà dei polli allevati in Italia in modo
intensivo, e affinché in Europa e in Italia l’allevamento dei polli sia
finalmente regolato da una legislazione attenta al benessere di questi volatili.
In poche settimane la LAV ha raccolto più di 30.000 firme a sostegno di una
petizione, che proseguirà fino al 31 marzo (si può firmare anche su
www.infolav.org o
richiedere i moduli alla LAV), con la quale si chiede al Governo italiano di
sostenere alcune integrazioni alla Proposta di Direttiva UE sul tema, tra le
quali: divieto di selezioni genetiche dei polli; riduzione dell’eccessiva
densità di allevamento dei polli; divieto di esposizione forzata alla luce
artificiale; etichetta obbligatoria che indichi il sistema di produzione
adottato.
Lo spot (www.governo.it/GovernoInforma/Multimedia/dettaglio.asp?d=26758) è
disponibile su www.governo.it
Ufficio Stampa LAV 064461325 – 3391742586
www.infolav.org
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