Le più alte cariche istituzionali si stanno preoccupando del clima di
violenza e di contrapposizione con le autorità dello Stato. Se le loro parole si
riferiscono agli omicidi di collaboratori di giustizia in
Campania, sono sicuramente preoccupazioni che condivido. I testimoni del
processo Spartacus sono intimiditi e uccisi. Il processo Spartacus, di
cui si terranno a breve le prime udienze, vede coinvolti la camorra ed
esponenti di primo piano della politica e dell’amministrazione
pubblica.
Vi darò un resoconto puntuale del processo e dei politici coinvolti
attraverso il blog. Michele Orsi è l’ultimo pentito
assassinato, ucciso per evitare che parlasse dei legami tra politica e
criminalità organizzata, in pieno giorno con tre colpi di pistola, senza nessuna
particolare precauzione da parte degli assassini perché lasciato senza
scorta.
Lo scrittore Saviano ha paragonato l’omicidio di Orsi a
quello di Salvo Lima, il plenipotenziario di Andreotti
in Sicilia, che fu ucciso per non essere riuscito a garantire
l’impunità ai mafiosi. Saviano è un profondo conoscitore della criminalità
organizzata campana e sarebbe un errore sottovalutare le sue parole.
Non penso comunque che le cariche dello Stato si riferissero agli
abitanti di Chiaiano che stanno attendendo, senza alcuna violenza, gli
esiti della rilevazione della cava, il cosiddetto carotaggio, disposta da
Bertolaso. Credo però che i cittadini italiani si stiano
ponendo una domanda. Perché Michele Orsi non aveva una scorta
quando, allo stesso tempo, non vi è stato alcun problema ad inviare
centinaia di poliziotti per presidiare un quartiere di Napoli?
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