In arrivo pene più severe per gli ecocriminali. Il Governo ha infatti
approvato il ddl sui delitti ambientali. Soddisfatta Legambiente:
"Finalmente la svolta".
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno
di legge "Disposizioni concernenti i delitti contro l'ambiente.
Delega al governo per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della
relativa disciplina". Il testo inasprisce le pene contro gli ecoreati. In
particolare, è prevista la reclusione da due a sei anni e una multa da
50.000 a 250.000 euro per il traffico di materiale radioattivo o nucleare. E
la pena è aumentata di un terzo se il reato causa un pericolo concreto di
una compromissione durevole o rilevante all'ambiente.
Il ddl approvato introduce poi la sanzione per "danno economico"
che prevede la reclusione da uno a quattro anni e multe da 20mila a 50mila
euro per chi offende le risorse ambientali in modo tale da pregiudicarne
l'utilizzo da parte della collettività. Tra le novità anche la reclusione da
tre a dieci anni con multa da 30mila a 250mila euro per i disastri
ambientali e reclusione da uno a cinque anni e multa da 10 mila a 30 mila
euro per il traffico di rifiuti.
Soddisfatto Roberto Della Seta, presidente di Legambiente,
che afferma: "Un passo fondamentale verso la tutela dell'ambiente.
Finalmente arriva la svolta che consente di punire gli ecocriminali anche
con l'arresto. Una richiesta che Legambiente avanza dal 1994. Per
contrastare seriamente chi arreca danni al territorio e minaccia la salute
dei cittadini, l'introduzione nel codice penale dei delitti contro
l'ambiente è una necessità" aggiunge Della Seta.
Il bilancio 2006, ricorda Legambiente, è infatti di tre
reati contro l'ambiente ogni ora. Le forze dell'ordine hanno accertato
23.668 infrazioni, e le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa,
Sicilia, Calabria, Puglia e Campania hanno totalizzato il 45,9% dei reati
ambientali. Ma l'anno scorso è anche stato quello dei record, per il numero
d'inchieste (18), di arresti (126) e di persone denunciate (417), grazie
allo strumento fornito alle forze dell'ordine e alla magistratura
dall'introduzione del delitto ambientale di organizzazione di traffico
illecito di rifiuti. "Per fornire ora uno ulteriore, incisivo strumento di
tutela del nostro Paese - conclude il Della Seta - auspichiamo che il
parlamento approvi nei tempi più brevi possibili questo disegno di legge".
24/04/2007 Lotta senza quartiere (www.verdi.it)
Su proposta di Pecoraro e Mastella ok dal governo al disegno di legge che introduce i crimini ambientali nel codice penale. Previste sanzioni severe. Verdi. "Bene, rapido via libera in Parlamento"
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge sui delitti contro l'ambiente e la delega per il riordino della relativa disciplina. Lo ha reso noto al termine della riunione del governo a Palazzo Chigi il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio.
Il provvedimento, che ora passa all’esame delle Camere, prevede contro gli eco reati multe fino a 250 mila euro e il carcere fino a un massimo di 10 anni, più le aggravanti. Punito severamente il traffico illecito di rifiuti, fino a un massimo di 8 anni più le aggravanti. Lotta anche alle Ecomafie, con l'introduzione dei reati di associazione a delinquere finalizzata al crimine ambientale
Dopo il via libera “ora è importante che il Parlamento lo approvi rapidamente”, ha sottolineato Pecoraro insieme al ministro della Giustizia Clemente Mastella, i due ministri che hanno proposto la normativa. Soddisfatti i Verdi: “Una vera rivoluzione, la lotta agli eco-crimini deve essere una priorità normativa e morale”, ha commentato il capogruppo alla Camera, Angelo Bonelli, aggiungendo che il Sole che ride lavorerà alle Camere affinché il provvedimento sia approvato il più in fretta possibile.
"Si risponde a un tema previsto dal programma e lungamente atteso", ha detto ancora Pecoraro, spiegando che il ddl "sposta la tutela ambientale dal livello contravvenzionale” introducendo “diversi elementi di reato".
Dal danno fino al disastro ambientale, con l'obbligo di bonifica dei siti, fino al reato di eco-mafia "sollecitato da diversi importanti giuristi". Infatti, "prima i disastri ambientali non avevano punizione, nonostante la loro gravità", spiega il ministro.
Il ddl inoltre "anticipa la direttiva Ue”, dice ancora Pecoraro, e con un rapido esame parlamentare “per una volta possiamo anticipare l'Europa adeguandoci a Paesi come la Francia, la Germania, la Spagna".
"Questo provvedimento – sottolinea ancora Bonelli - ha l'obiettivo di colmare una grave e scandalosa lacuna del nostro codice penale, dove non esiste un delitto di danno ambientale ma soltanto una procedura civilistica e amministrativa largamente insufficiente. Dopo gli anni disastrosi del governo Berlusconi, che ha completamente dimenticato i temi ambientali e varato devastanti condoni – ha aggiunto -, il provvedimento di oggi suggella una battaglia che i Verdi e gli ambientalisti stanno portando avanti da molti anni, mettendo così il nostro Paese al passo con l'Europa.
Per Legambiente, che con i suoi periodici dossier ha coniato il neologismo ecomafia, l’approvazione del ddl è “un passo fondamentale verso la tutela dell'ambiente – commenta il presidente Roberto Della Seta. Finalmente arriva la svolta che consente di punire gli ecocriminali anche con l'arresto. Una richiesta che Legambiente avanza dal 1994".
Il bilancio 2006 delle attività degli eco criminali, ricorda ancora l’associazione, è di tre reati contro l'ambiente ogni ora. Le forze dell'ordine hanno accertato 23.668 infrazioni, e le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, Sicilia, Calabria, Puglia e Campania hanno totalizzato il 45,9% dei reati ambientali.
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