All'Angelicum press di Roma si
chiude la tre giorni degli Stati generali dell'Antimafia.
Ore 15,00: Sulle note di Imagine che
Don Ciotti dedica a tutti i bambini vittime delle mafie, e tra gli applausi
degli ospiti, si chiude Contromafie e la nostra diretta sull'evento.
Ore 14,55: Massimo D'Apporto ed Elena Sofia Ricci leggono il Manifesto
degli Stati generali dell'Antimafia
Ore 14,48: Don Ciotti: "Si
entri nel cuore della questione mafia e politica. Il tempo è scaduto"
Ore 14,40: La proposta di Don Ciotti: società civile copresidente delle
commissioni. Questo deve essere fatto con la gente, con chi la. può
rappresentare. Ciò ciò non toglie valore alle competenze, ma ascoltiamo
anche la gente. Del manifesto che presentiamo c'è un punto che mi sta a
cuore - continua sul palco dell'Angelicum Press il presidente di Libera -
dice "colpire i traffici internazionali di armi, le zone grigie e i paradisi
fiscali". Faccio al presidente dell'Antimafia Forgione e Lumia gli auguri. E
se sentite odore di compromessi uscitene subito e lasciate anche il
parlamento se necessario."
Ore 14,35: Don Ciotti: Dalla parte della legalità
"Libera non ha colori. Da che parte stiamo? - si domanda Don Ciotti - da una
parte sola, quella della legalità e della dignità umana. Ma per noi di
Libera il tempo è scaduto. Certe risse fatte qui sono un favore alla mafia.
Noi non ce lo possiamo permettere. Un giornale ha scritto - continua - cosa
c'entrano i preti in ciò. Me lo sono chiesto anche io, ma dico di consumare
la nostra vita, tutti insieme, di più per costruire pace, giustizia e
legalità."
Ore 14,30: Don Luigi Ciotti sul palco di Contromafie: "Non c'è una
conclusione di questi lavori, perchè le conclusioni sono la continuità del
lavoro di questi giorni"
Ore 14,05: Minniti: "Primo impegno catturare tutti i grandi latitanti"
"Ciò significa dare sostegno a Magistratura e forze di polizia per
realizzarlo. Un secondo impegno è colpire i patrimoni delle organizzazioni
mafiose, attraverso sequestro, confische e riutilizzo dei beni. Libera ci ha
insegnato che questo processo deve essere seguito da un'agenzia
specializzata che dobbiamo costruire presto."
Ore 14,00: il viceministro dell'Interno Minniti: Stati generali Antimafia
una volta l'anno"
"Io credo - ha detto Minniti - che gli Stati generali dell'Antimafia siano
ormai un soggetto in dispensabile nella società. Per questo propongo che si
riuniscano ogni anno e la commissione d'inchiesta parlamentare Antimafia
venga qui a relazionare i suoi lavori"
Ore 13,45: Forgione: Testo unico antimafia, racket e usura ad
anniversario di Pio La Torre"
"E parliamo - continua il presidente dell'Antimafia Forgione - di un Testo
unico che sia dell'antimafia e anche antiracket e antiusura".
Ore 13,35: Alcune persone dalla sala contestano la presenza di Cirino
Pomicino nella commissione parlamentare Antimafia. Forgione: "Abbiamo il
dovere di dare corpo e un'anima a un'istituzione che deve capire quali sono
gli strumenti legislativi adeguati oggi per lottare contro la mafia. Avremo
la forza nella società e nelle istituzioni di rispondere alle organizzazioni
criminali. Qui davvero dobbiamo cambiare paradigma, abbiamo parlato di testo
unico antimafia per dotare lo Stato di un'azione di contrasto adeguata
contro le holding del crimine nazionale e internazionale. Passiamo dal
concetto di pericolosità sociale del soggetto da colpire al concetto di
pericolosità sociale dei beni dei mafiosi. Colpiamo a colpirli nella loro
essenza: nelle ricchezze. Sarebbe bell - ha detto Forgione - se la
commissione Antimafia coordinandosi con quella Giustizia arrivassero a
Palermo al 25imo anniversario di Pio La Torre e consegnassero il nuovo testo
per colpire la mafia. E il giorno dopo potremmo andare a Portella della
Ginestra, dopo sessantanni, a ricordare la strage. I criminali via internet
spostano in pochi secondi milioni di capitali sporchi e noi passiamo mesi ad
aspettare le rogatorie internazionali. I testimoni ci chiedono di essere
semplici cittadini e noi dobbiamo adeguare la nostra legislazione che li
tuteli".
Ore 13,30: la parola al presidente della commissione parlamentare
Antimafia Francesco Forgione.
Ore 13,00: Grasso: "Continueremo fino alla morte le nostre indagini"
"Nessuno non riconosce il primato della politica, deve essere un primato
alto - afferma dal palco dell'Angelicum Press il proccuratore generale
Antimafia Piero Grasso - Bisogna modificare le normaative per far sentire la
presenza dello Strato e dare sicurezza ai cittadini. Bisogna creare una
nuova classe dirigente. Avevo chiesto ai politici di non candidare gente
chiacchierata. Se avessero fatto così forse oggi non ci sarebbero imbarazzi
nelle istituzioni. Auguro - continua Grasso - al nuovo presidente della
commissione antimafia che possa contribuire a colmare i vuoti del nnostro
lavoro su legami tra mafia e politica. E ai familiari delle vittime dico che
noi magistrati continueremo le innchieste. Non solo gli esami non finiscono
mai, anche le indagini non finiscono mai. Noi magistrati - conclude - ci
saremo sempre nel contrasto alla mafia".
Ore 12,25: Vendola: "La
mafia non è un drago, e non serve un San Giorgio per infilzarla. Se
pensiamo così abbiamo perso". Così sul palco dell'Angelicum il
governatore della Puglia Nichi Vendola. "In Sicilia c'è emergenza anche
senza spari - ha detto Vendola - Il termometro per misurare la febbre di un
territorio non è l'indice degli omicidi. Devo dire una cosa altrimenti mi
resta sullo stomaco. Noi abbiamo perso perchè nel paese ha vinto l'idea che
la mafia è un demone e dovevamo trovare ogni volta un San Giorgio che
dovesse infilzare il drago. Quest'idea conveniva alla destra per coprire le
sue collusioni, ma su questa idea s'è nutrita la subalternità culturale
della sinistra. Purtroppo al Sud non si parla più di trasformismo.
Ore 12,15: Alessandro Laterza: Chi collude non è un imprenditore".
Così sul palco dell'Angelicum Press l'amministratore delegato della Laterza
editore di Bari.
Ore 12,10: Paolo Nerozzi (segretario confereale Cgil) prende la parola:
"E' importante il lavoro quotidiano, vincere anche le nostre resistenze e
denunciaare un appalto in cui crediamo che qualcosa non va bene. Se si
mettono rifiuti nelle cave, queste si requisiscono e non si paga il pizzo
alla mafia. Agli amministratori pubblici dico non lasciatevi prendere dal
lato oscuro della forza".
Ore 12,05: Rita Borsellino: "Sento ancora la puzza del silenzio.
Purtroppo la sento tutto l'anno intorno ai giovani. Indifferenza vuoòl dire
lasciare soli chi non tollera invece che le cose vadano come vanno". La sala
ha accolto con un caloroso applauso la sorella del giudice ucciso nel '92
dalla mafia. "Moltiplicate tutti gli interventi di educazione alla legalità
nelle scuole, nei paesi della Sicilia da dove si parte perchè non c'è futuro
- ha detto la Borsellino - e pensate a quanti ragazzi in questi anni sono
cresciuti con una sensibilità nuova. Ma se si pensa a fare progetti
sporadici, senza continuità, il profumo di una nuova sensibilità non può
scacciare il puzzo dell'indifferenza. Non dobbiamo pensare che un anno solo
d'impegno basti a risolvere i problemi".
Ore 12,00: Commincia la tavola rotonda con Rita Borsellino, Francesco
Forgione, Alessandro Laterza, Raffaele Lauro, Marco Minniti, Paolo Nerozzi,
Nichi Vendola
Ore 11,55: Il messaggio di Bertinotti: "La lotta alla mafia chiama in
causa la politica"
Ore 11,50: Marcello Tocco: "Non esistono mafie buone"
"Non esiste una camorra buona e una cattiva. Bisogna impedire che le mafie
entrino nel business dei riffiuti. E bisogna cancellare la figura dei
general contractor negli appalti pubblici. Levare il bene al mafioso vuol
dire spezzargli la faccia. E' essenziale per creare una mission alle
cooperative dei giovani. Dopo quest'iniziativa di Don Luigi Ciotti vogliamo
monitorare l'azione del governo nel contrasto alle mafie".
Ore 11, 30: Franco Cazzola: "Estendere la legge antiimafia anche agli
enti amministrativi e ai singoli politici". "I commissari - ha detto
Cazzola sul palco dell'Angelicum Press -
che sostituiscono le amministrazioni commissariate dovrebbero avere una
competenza specifica per amministrare un comune sciolto per mafia"
Ore 11,15: Antonio Ingroia: Il testimone di giustizia non è un peso, ma
una risorsa".
"Alla commissione nazionale Antimafia dobbiamo chiedere di impegnarsi su
tutte le questioni rimaste insolute. Abolire le legggi vergogna, ad personam,
e tutte quelle che hanno trasformato la giustizia".
Ore 10,25: Morrione: Non dimentichiamo i giornalisti uccisi dalla mafia
Francesco Morrione relaziona i lavori della sezione "Per una parola di
libertà": "Il diritto d'informazione è sottratto all'opinione pubblica: gli
interessi economici e politici condizionano spesso le scelte editoriali. Non
dimentichiamo i giornalisti uccisi dalle mafie". Ripetuti e prolungati
applausi hanno interrotto l'intervento di Francesco Morrione, ultimo
direttore di RaiNews24.
Ore 10,10: Don Palmese: Rilanciare l'educazione alla legalità
Ore 10,00: Cominciano i lavori moderati dal giornalista de L'Avvenire
Toni Mira
Il primo a parlare sul palco dell'Angelicum Press è Leopoldo Grosso che
relaziona i lavori della sezione “Per una parola di libertà”: "Rendere più
incisiva e decisiva la legislazione europea sui traffici illeciti
internazionali. Restano troppo lenti i tempi delle raatifiche delle
direttive europee".
Ore 9,40: La sala dell'Angelicum Press è già gremita di gente
Ore 9,10: Arrivano i delegati, gli ospiti e i giornalisti accreditati
all'evento..
Ore 9,00: Comincia l'ultima giornata degli Stati generali dell'Antimafia
(di Francesco Loiacono, Mariangela Paone, Raffaele Lupoli, Emma Sansone)
19/11/2006 Archivio Contromafie
Archivio Mafia
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