25/10/2006 Prodi: Non sono un uomo per tutte le stagioni
Il governo non è ostaggio di nove partiti e lavora unito . Così la Finanziaria è stata approvata da tutti i partiti di governo nella forma depositata in Parlamento e sarà sostenuta da tutti. Lo ha detto il presidente del Consiglio Romano Prodi commentando quanto scritto oggi da una giornale tedesco che ha parlato di governo ostaggio dei nove partiti che lo sostengono. Prodi ha anche detto di non considerarsi "un uomo per tutte le stagioni. Quando avremo fatto le riforme si potrà fare avanti anche un altro".
"Fate per ridere o dite sul serio? Il governo non è ostaggio di nove partiti", ha detto Prodi risponendo alle domande che gli venivano fatte nel corso del dibattito su un libro del ministro Giulio Santagata. Il premier ha poi aggiunto in merito alla manovra: "La Finanziaria è un testo che tutti i partiti hanno approvato, lealmente difeso e votato e che porteranno avanti anche in futuro. Ci potranno essere delle variazioni su punti particolari, ma la Finanziaria è quella che abbiamo portato in Parlamento". Il presidente del Consiglio ha infine risposto alle critiche sull'incontro da lui convocato per sabato prossimo e che raccoglierà numerosi esponenti di maggioranza e di governo sulla Finanziaria: "Su sabato tutti parlano di vertice... comincia il dibattito poarlamentare ed è ovvio che io metta assieme tutti coloro che devono condurre questo dibattito. E' ovvio: siccome io governo con la squadra, queste cose le farò sempre".
25/10/2006 Berlusconi: Non hanno più la fiducia del paese e la chiedono in Parlamento
"Chiedono la fiducia al Parlamento perchè non hanno più quella del Paese". Non sono soltanto i lusinghieri sondaggi o il recente successo della piazza vicentina a spiegare un Silvio Berlusconi tornato particolarmente attivo e determinato a rendere la vita complicata al governo di Romano Prodi.
Le parole che il Cavaliere ha ripetuto anche oggi ai suoi, come racconta chi ha avuto modo di avvicinarlo, nascono dalla consapevolezza che il doppio colpo con la caduta al Senato sugli sfratti e la richiesta di fiducia alla Camera sul decreto fiscale, siano le spie di una fragilità della maggioranza che sostiene il governo Prodi "tanto inaspettata quanto evidente". "Tenteranno di restare uniti finché potranno - avrebbe detto il Cavaliere - perché il potere è un eccezionale collante ma quando si accorgeranno di non avere più una maggioranza politica saranno costretti ad aprire una crisi".
Il perno del ragionamento di Berlusconi ruota anche attorno ad alcuni dati di fatto e a comparazioni fornite degli uffici della Camera dei deputati di cui si è potuto avvalere. Nei primi cinque mesi del governo Berlusconi la questione di fiducia è stata posta soltanto due volte mentre l'Unione ha già blindato 8 provvedimenti a partire da fine maggio. Segno evidente del fatto che "sono deboli e divisi su tutto". Proprio partendo da questa considerazione, Berlusconi non avrebbe smesso di accarezzare la possibilità di 'persuadere' gli scontenti e si sarebbe detto convinto che oggi ancor di più dei mesi passati la frontiera della sopravvivenza per il Governo del Professore era e resta Palazzo Madama.
Il Cavaliere non avrebbe escluso colpi di scena dicendosi "pronto ad accogliere gli scontenti" dell'Unione: il lavorìo per stabilire contatti con i moderati dell'altra parte si sono intensificati in questi giorni. "Per Prodi sono cominciati gli ultimigiorni di Pompei" dice il portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti. E, in linea con questa dichiarazione 'barricadera', i capigruppo della Cdl (tranne l'Udc) si riuniranno domani mattina alle 10,30 per decidere una linea comune e stabilire se uscire o meno dall'Aula al momento della votazione finale.
25/10/2006 Nervosismo e clima "teso" nella riunione tra Prodi, Fassino e Rutelli
E' andata "male", la riunione di questa mattina tra Romano Prodi, da una parte, e Francesco Rutelli e Piero Fassino dall'altra. Almeno così assicurano fonti della Margherita. Versione che peraltro sembra trovare conferma nelle dichiarazioni pubbliche pronunciate questa sera dal premier: "La 'fase 2'? Non so cosa sia", ha detto parlando alla presentazione di un libro. E ancora: "Il riformismo è una cosa seria. Dobbiamo raggiungere i risultati che ci siamo riproposti e basta coi proclami". Stoccate chiaramente rivolte a chi in questi giorni ha parlato di 'fase 2' e riformismo, vale a dire proprio i Ds e la Margherita. Soprattutto, parole che combaciano con i racconti della riunione di questa mattina con Fassino e Rutelli.
L'incontro, raccontano fonti dell'Ulivo, era stato chiesto dai leader di Ds e Margherita dopo la decisione di Prodi di convocare il mega-appuntamento di sabato prossimo che metterà intorno ad un tavolo i ministri, i segretari di partito, i capigruppo, i presidenti delle commissioni interessate alla Finanziaria e i relatori. Un incontro che per Quercia e Dl potrà produrre "poco", perché "pletorico", opinione questa che sembra condivisa anche dal vice-premier Massimo D'Alema. Spiega un dirigente della Quercia: "Certo non sarà sabato che avvieremo la 'fase 2'...".
Peraltro, raccontano che anche in ambienti di Rifondazione ci sia qualche perplessità sulla riunione. Fassino e Rutelli, spiega un dirigente della Margherita, hanno chiesto la riunione di questa mattina per "cercare di preparare l'incontro di sabato e fare in modo che si dia qualche segnale nel senso di quella 'fase 2' che abbiamo chiesto". Le parole pronunciate da Prodi questa sera al riguardo lasciano pochi margini di dubbio. Così come lo schema di lavoro della giornata di sabato illustrato dal professore sembra assolutamente mirato a fare il punto sulla Finanziaria e niente di più: al momento, infatti, gli unici interventi previsti sono quelli di Prodi, di Vannino Chiti, Giulio Santagata e Tommaso Padoa Schioppa, più uno dei relatori sulla Finanziaria.
Fonti prodiane, in realtà, spiegano che l'incontro di questa mattina era stato dedicato solo al Partito democratico (a giorni Prodi, in effetti, annuncerà la composizione del comitato di saggi incaricato di scrivere il manifesto del Pd, la nascita di una rivista e l'avvio di una scuola di formazione politica). Ma da ambienti Margherita, appunto, si apprende che in quell'ora di colloquio si è parlato anche del vertice di sabato, in un clima che viene definito "teso". Prodi, spiegano, non ha ancora digerito l'affondo 'riformista' di Ds e Margherita dello scorso fine settimana, teme che questa manovra finisca per indebolire il Governo, già in una fase difficile, e chiede che sabato ci si limiti a fare quadrato intorno all'esecutivo per garantire che la Finanziaria passi senza incidenti.
25/10/2006 Prodi: Non sono io ad aver bisogno del Partito democratico ma l'Italia
''Mi si dice che non ho un partito. E' vero. Ma il mio servizio al Paese non era creare un altro partito. So fare bene i calcoli. Avrei potuto ottenere i voti per essere determinante ma non era questo il mio obiettivo''. Lo afferma il presidente del Consiglio Romano Prodi intervenendo alla presentazione del libro di Giulio Santagata 'La Fabbrica del programma'. Per Prodi, ''il Paese ha bisogno di cose serie, di cose grosse come il Partito democratico''.
"Nego alla base la verità di questa affermazione: non è vero che non c'è lo spirito del '96" ha detto Prodi "C'è la volontà, c'è la determinazione e c'è un programma - assicura il premier - Andiamo avanti, il resto, comprese le interessate interpretazioni, con le quali siamo abituati a convivere e che non ci impediscono di lavorare seriamente, è solo musica".
25/10/2006 Domani voto di fiducia sulla Finanziaria
Il voto di fiducia sul decreto legge fiscale collegato alla Finanziaria si terra' domani alle ore 19,30. Lo ha deciso la conferenza dei capigrppo di Montecitorio. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle ore 17,30 e verranno trasmesse in diretta tv, mentre alle 12 scadra' il termine per la presentazione degli ordini del giorno.
''Continueremo ad andare avanti con serieta' e coerenza''. Lo promette Romano Prodi, assicurando che questo governo non andra' in crisi. Nel corso della presentazione del nuovo libro del ministro Giulio Santagata 'La fabbrica del programma', il presidente del Consiglio spiega: ''Semplicemente si tratta di fare come si deve il nostro lavoro, in coerenza con quello che si decide. Certamente pero' -avverte- non dobbiamo confondere quello che e' la linea del governo con quelle che sono le interessate interpretazioni a mulinello che si sono sempre fatte in Italia e continueranno a farsi e con le quali si puo' convivere benissimo...''.
25/10/2006 Prodi: Non sono io ad aver bisogno del Partito democratico ma l'Italia
''Mi si dice che non ho un partito. E' vero. Ma il mio servizio al Paese non era creare un altro partito. So fare bene i calcoli. Avrei potuto ottenere i voti per essere determinante ma non era questo il mio obiettivo''. Lo afferma il presidente del Consiglio Romano Prodi intervenendo alla presentazione del libro di Giulio Santagata 'La Fabbrica del programma'. Per Prodi, ''il Paese ha bisogno di cose serie, di cose grosse come il Partito democratico''.
"Nego alla base la verità di questa affermazione: non è vero che non c'è lo spirito del '96" ha detto Prodi "C'è la volontà, c'è la determinazione e c'è un programma - assicura il premier - Andiamo avanti, il resto, comprese le interessate interpretazioni, con le quali siamo abituati a convivere e che non ci impediscono di lavorare seriamente, è solo musica".
25/10/2006 Finanziaria: Il Governo pone la fiducia alla Camera
Il governo pone alla Camera la fiducia sul decreto fiscale collegato alla Finanziaria. Lo ha annunciato in aula a Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti. "A questo punto devo preannunciare la fiducia" ha detto il ministro entrando in Aula alla Camera alla ripresa dei lavori sul decreto fiscale. "E' una scelta politica che denota, come dimostrano anche le vicende del Senato, la fragilita' della maggioranza".
Cosi' il presidente di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, commenta la decisione del governo. "Si tratta di un espediente dialettico - spiega Fini -, perche' con la fiducia si votera' domani, mentre con i tempi contingentati gia' decisi in assenza di fiducia si sarebbe votato venerdi' sera. Non regge quindi la tesi del governo di porre la fiducia per impedire l'ostruzionismo".
25/10/2006 Fassino: Abbiamo sbagliato a tacere sulla pesante eredità di Berlusconi
''L'errore e' stato quello di tacere per due mesi sulla pesante eredita' berlusconiana, invece di dire subito quanto fossero disastrosi i conti pubblici lasciati dal suo governo''. Lo ha detto Piero Fassino, in una intervista a 'Vanity fair', parlando della Finanziaria.
''Il travaglio di questa Finanziaria e' dovuto al fatto che e' una vera manovra correttiva, da 35 miliardi di euro, necessaria se vogliamo far uscire questo Paese dalla palude in cui stava sprofondando -ha aggiunto il segretario Ds-. L'obiettivo di questa Finanziaria e' rimettere in moto la crescita, tutelare i redditi delle fasce piu' deboli, ridurre l'indebitamento dello Stato''.
25/10/2006 Unione inquilini: Per sfrattare Prodi il centrodestra mette sulla strada 200mila famiglie
In merito alla pregiudiziale di costituzionalità del decreto salvasfratti, presentata da Forza Italia e votata oggi da tutta la destra al Senato, Vincenzo Simoni segretario nazionale dell’Unione Inquilini ha dichiarato: “Le conseguenze della bocciatura del decreto sono gravissime: ricomincia infatti da subito il calvario per 200.000 famiglie, circa 600.000 persone in tutta Italia, alle cui porte busseranno nuovamente ufficiali giudiziari e forze dell'ordine. Persone povere, anziani, malati terminali, portatori d'handicap sono adesso nuovamente in balia della legge della giungla."
"Sappiano queste persone, e tutte le persone oneste – ha attaccato Simoni - che le ordinanze di sgombero potrebbero benissimo essere controfirmate dai 151 deputati della destra, Forza Italia in prima fila, che hanno votato una pregiudiziale dettata non dal rispetto della Costituzione italiana, ma dagli interessi delle rendita parassitaria della grande proprietà immobiliare. Ma dove erano i senatori del centrosinistra assenti? Dove è finita la sedicente destra sociale di AN? Altro che incostituzionalità – ha ricordato Simoni - il decreto era assolutamente rispettoso della Costituzione Italiana e della normativa vigente, in particolare dell'art. 11 del Patto Internazionale sui diritti economici sociali e culturali, ratificato dall'Italia con la legge 25 ottobre 1977, n. 881, per il cui mancato rispetto le Nazioni Unite hanno più volte richiamato il governo italiano."
"Nel merito – ha precisato il segretario dell'Unione Inquilini - il decreto aveva distinto tra gli interessi della grande proprietà e quelli dei piccoli padroni di casa. Non a caso soltanto Confedilizia aveva tuonato contro il decreto. Soprattutto, per la prima volta, il decreto aveva indicato una strada concreta per uscire dall'emergenza, impegnando comuni e stato a proporre programmi di edilizia sociale come condizione indispensabile per l'allungamento della proroga delle esecuzioni. Bocciando il decreto salvasfratti Forza Italia e la destra vogliono sfrattare il governo Prodi. In realtà, attaccano i diritti e incitano all'odio di classe."
"Per queste ragioni – ha ribadito Simoni - invitiamo il governo Prodi a trovare immediatamente una soluzione di salvaguardia degli sfrattandi per non farli diventare l'agnello sacrificale dei giochi politici. E, contemporaneamente, a convocare il tavolo prograamtico per il rilancio del settore abitativo pubblico. Infine, non da ultimo – ha proposto il segretario dell'Unione Inquilini - lanciamo un appello ai sindacati, movimenti, associazioni di volontariato, eletti locali e parlamentari all'organizzazione dei picchetti unitari antisfratto in tutta Italia. Invitiamo anche i sindaci, lasciati soli sul fronte casa, ad ottemperare all'obbligo di soccorso e a requisire come è loro dovere ai sensi della L. 833/78.
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29/09/2006 Varata la Finanziaria da 33,4 mld
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