L'obiettivo dei provvedimenti è di non ritrovarsi
in una situazione di totale incertezza come quella vissuta dall'Italia a
gennaio scorso, con la 'guerra del gas' scoppiata tra Russia e Ucraina, in
mezzo alla quale finirono i Paesi più vulnerabili dal punto di vista degli
approvvigionamenti, come il nostro.
Scatta il piano deciso dal Governo per affrontare la possibile
nuova emergenza gas e per evitare che si ripeta l'emergenza
dell'inverno scorso. I decreti emanati dal ministro dello Sviluppo economico
Pierluigi Bersani lo scorso 4 agosto sono stati infatti pubblicati sulla
Gazzetta Ufficiale e sono così entrati in vigore.
I
due decreti prevedono misure che scattano ora per consentire
alle imprese di importazione e di vendita di adeguare le loro
strategie e i relativi contratti di fornitura in vista dell'arrivo della
stagione di massimi consumi di gas. Il primo provvedimento stabilisce misure
per massimizzare le importazioni di gas previste per il prossimo periodo
invernale (dal 13 novembre al 31 marzo del prossimo anno) e per istituire, a
carico delle imprese di vendita, un obbligo di detenere nel proprio
portafoglio di clienti industriali un 10% con contratto di fornitura di tipo
interrompibile (sconti cioé sul prezzo del gas a fronte della disponibilità
di sospensione totale o parziale della fornitura in caso di situazione di
crisi). Il mancato rispetto degli obblighi è sanzionato come se i volumi di
gas non importati, o consumati senza rispettare la richiesta di
interruzione, fossero prelevati dallo stoccaggio strategico.
Il secondo decreto prevede invece l'obbligo per le imprese del
gas di procedere alla massimizzazione del riempimento degli
stoccaggi, a fronte della sospensione di ogni penale, prevedendo anche
disposizioni operative per le imprese di trasporto e stoccaggio al fine di
ottimizzare la fase finale di riempimento, che si prevede di concludere
entro il prossimo ottobre".
Al pacchetto che entra in vigore oggi, poi, potrebbero seguire,
in caso di reale emergenza, altre misure che potrebbero interessare
anche il settore domestico, come il razionamento del riscaldamento in
termini di gradi o di tempi di accensione. L'obiettivo, dunque, è di non
ritrovarsi in una situazione di totale incertezza come quella vissuta
dall'Italia a gennaio scorso, con la 'guerra del gas' scoppiata tra Russia e
Ucraina, in mezzo alla quale finirono i Paesi più vulnerabili dal punto di
vista degli approvvigionamenti, come il nostro. A preoccupare, tuttavia, più
che una nuova disputa tra Mosca e Kiev (rischio probabilmente scongiurato
dal recente accordo sugli stoccaggi stretto tra i due Paesi), è l'intesa tra
i giganti Gazprom-Sonatrach, una sorta di Opec del gas in grado di
determinare prezzi e approvvigionamenti. L'allarme è stato lanciato nelle
scorse settimane dallo stesso ministro Bersani, convinto che l'asse
russo-algerino "determini in prospettiva l'eventualità di pressioni
economiche sui prezzi europei del gas
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