Cercare un appartamento in affitto a Roma e Milano
con un contratto da precario è sempre più difficile: l’ultima inchiesta
rivela come le annose questioni sulla casa siano cruciali per il
benessere di una generazione.
Casa in affitto con un contratto da precario? E’ un problema, e
piuttosto serio. E’ l’ennesima conferma della difficoltà di numerosi
giovani di questo paese l’inchiesta pubblicata dal mensile Terre di
Mezzo su una trentina di agenzie immobiliari e proprietari di case di
Roma e Milano. Contattati da un giornalista che si presentava come un
giovane poco meno che trentenne, con uno stipendio di 1.000 euro al mese
e un contratto a tempo determinato (un anno rinnovabile), di fronte alla
richiesta di un affitto di massimo 600 euro al mese molti sono stati i
rifiuti. Su 32 telefonate, alla domanda "Ho un contratto a tempo
determinato. È un problema?", in 17 casi la risposta è stata: “Non si
affitta a giovani precari”, a meno che non ci sia un garante, e in
particolare il genitore (6 risposte) o un'altra persona con contratto a
tempo indeterminato (5). Negli altri sei casi la risposta è stata del
tutto negativa.
Sorridenti e cortesi mentre descrivevano i pregi degli appartamenti, gli
agenti immobiliari – racconta l’inchiesta - cambiavano faccia e tono
appena scoprivano di avere a che fare con un lavoratore precario. E c'è
perfino chi si è spinto a chiedere fino a 10mila euro d'anticipo. "In
alternativa alla garanzia dei genitori – ha detto un agente immobiliare
di Milano alla giornalista di Terre di Mezzo – si può fare una
fideiussione: depositare in banca una somma pari a un anno di affitto.
Così il padrone di casa è assicurato e può prendere i soldi da lì”. Per
l’appartamento affittato a 808 euro al mese, si trattava di un anticipo
in un’unica soluzione di 9.969 euro, cui si sarebbero dovuti poi
aggiungere tre mesi di cauzione (2.424 euro) e le commissioni
all’agenzia (il 15 per cento dell’affitto di un anno, cioè altri 1.454
euro). Ad un giovane precario.
Nel suo piccolo, è l’ennesima dimostrazione delle difficoltà che un
giovane con un lavoro precario deve subire per riuscire a trovare – si
badi bene – non tanto una casa da acquistare (figuriamoci… con un
contratto simile!) ma una semplice sistemazione in affitto. Il segnale
che i disagi di una intera generazione si fanno sempre più grandi, e
impediscono qualsiasi certezza di prospettiva per il futuro. Per quello
di un singolo, e in misura ancor maggiore per quello di una coppia: il
figlio in questi casi diventa davvero un lusso, un grandissimo lusso.
Tempo di elezioni: e ci sarà da scommettere che per molti giovani la
decisione di voto sarà molto influenzata dalle proposte presentate su un
tema così cruciale per la generazione del precariato stabile.
http://www.korazym.org
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