Trascrizione dell’intervista radiofonica fatta da Marcello Pamio a Marco Saba
Centro Studi Monetari: www.centrostudimonetari.org
D: Ho letto con molto interesse e attenzione l’Atto di Citazione
pubblicato nel sito www.centrostudimonetari.org. Vorrei capire Marco cosa
significa esattamente emettere moneta e qual è il potere di chi ha questo
privilegio? In parole povere: che potere ha chi oggi stampa il denaro?
R: La nostra ricerca è partita propria dal concetto di Signoraggio. Il
Signoraggio è sostanzialmente la differenza di valore che c’è tra i costi
tipografici per emettere carta-moneta e il valore nominale, ovvero, la cifra che
è scritta sopra.
Questa differenza di valore tra il costo tipografico e quello indicato sulla
facciata della banconota costituisce il Signoraggio, e, che come potete
immaginare, è una cifra molto elevata. Nel momento in cui la Banca Centrale
compra delle cose utilizzando questa moneta, che a lei è costata pochissimo (il
costo tipografico è la carta filigranata e inchiostri) ottiene un potere di
acquisto enorme che solo lei può avere. Quindi per quanto riguarda la
carta-moneta solamente la Banca Centrale che la emette gode di questo beneficio.
La Banca Centrale nella parte del bilancio che riguarda il passivo non scrive il
costo tipografico di emissione delle banconote ma il valore nominale! Cosicché
quello che in realtà è un attivo, il Signoraggio, diventa un passivo per la
banca! Quindi non è tassabile, viene evaso, ecc… Questo potere equivale alla
quantità di carta-moneta che è in circolazione.
D: Quindi se ho capito bene: la Banca Centrale si occupa di stampare la
carta-moneta. Per questa stampa spende pochissimi soldi, ma si fa pagare per il
valore nominale scritto sopra?
R: Esattamente! Per fare un piccolo esempio, è come se il proprietario di un
Casinò, nella sua contabilità mettesse al passivo non il costo di stampa delle
fiches ma il valore nominale scritto sulle fiches.
D: Questa moneta crea inflazione?
R: Prima di tutto la moneta emessa in questo modo crea debito pubblico. Ciò è
dovuto al fatto che il Ministero del Tesoro quando vende i Buoni del Tesoro alla
Banca Centrale, invece di pagare anche lui le banconote al costo tipografico
(costi irrisori) in realtà le paga al costo nominale indicato sopra, più gli
interessi, perché paga con i Buoni del Tesoro.
Questo debito ovviamente va a carico dei cittadini!
Quindi per essere chiari, l’ammontare totale del debito pubblico che ammonta
oggi a circa 25.000 euro a testa, in realtà è un credito, e i cittadini
potrebbero richiederlo indietro. Alla Banca Centrale.
D: Quindi tutti gli stati sono indebitati con le banche centrali che sono tutte
private?
R: Diciamo che ci sono dei casi in cui possono essere pubbliche, nel senso di
nazionalizzate, come per esempio la Banca d’Inghilterra. Ma il fatto che hanno
questo buco nero nel bilancio, per cui creano una provvista segreta enorme e
questa provvista in virtù del falso in bilancio non va a finire nelle casse
dello Stato, è chiaro che da un potere contrattuale di acquisto enorme con cui
possano comprare la democrazia, i governi, i vari attori, ecc. Il sovvertimento
della democrazia attuato attraverso questi giganteschi fondi neri è la vera
preoccupazione che noi abbiamo.
D: Correggimi se sbaglio: ma la Banca d’Italia e la BCE, la Banca Centrale
Europea sono banche private.
R: La Banca d’Italia sicuramente. La Banca Centrale Europea è privata nel
senso che è di proprietà di tutte le banche centrali che ne fanno parte. Per
fare un esempio, il signoraggio ufficiale che per loro sarebbero gli interessi
pagati sui Buoni del Tesoro, vengono divisi in quote tra le banche aderenti. La
Banca d’Italia ha il 14,7% di azioni della BCE, e quella sarebbe la sua quota
di Signoraggio formale che prende, ovviamente prenderà anche quella gran parte
che poi è il capitale e che sfugge con quel meccanismo cosmetico del bilancio.
Mi preme far osservare che ci sono banche che partecipano anche loro a questo
Signoraggio perché fanno parte del sistema, per esempio la Banca
d’Inghilterra quella della Svezia e della Danimarca, però queste banche hanno
anche un altro vantaggio, in quanto non avendo adottato l’euro internamente,
ma avendo la loro moneta nazionale, loro prendono il 100% sul Signoraggio della
loro moneta, e in più una fettina di quello europeo. In sostanza gli italiani
senza saperlo stanno pagando le tasse a questi tre paesi!!!
D: Perché non è lo Stato a prendersi questo Signoraggio?
R: Ci sono stati degli episodi sporadici in cui questo è successo, per esempio
quando avevamo la banconota da 500 lire, sopra non c’era la scritta Banca
d’Italia, ma “Biglietto di Stato a corso legale”. Quindi lo Stato può
emettere benissimo dei biglietti a corso legale.
Il problema è che ci sono delle forti pressioni per fare sì che questo non
accada, e infatti oggi allo Stato rimane solamente il Signoraggio sulla
emissione delle monetine metalliche (meno dell’1% del Signoraggio totale), e
che in certi casi risulta essere negativo (stampare la monetina da 1 centesimo
costa 3 centesimi!). Il grosso che è quello sulla carta-moneta va alla Banca
Centrale e poi ridistribuiti alle varie banche centrali.
Poi esiste la riserva frazionaria, che è anche peggio, e riguarda le banche
commerciali.
Tali banche possono creare denaro dal nulla.
Oggi il tasso di riserva è del 2%, e indica la percentuale minima di soldi che
devono esserci fisicamente nei forzieri su 100 prestati. Quindi, quando un
consumatore versa in banca 100 euro in contanti sul suo conto, la banca
sostanzialmente può creare 50 volte tanto, dal nulla. Cioè 5000 euro!!! Quindi
se consideriamo un furto quello della Banca Centrale, veniamo a sapere che
quello che fanno le altre banche messe assieme è di 50 volte tanto…
Queste sono risorse importanti che alla fine bloccano l’economia, lo sviluppo,
ecc. E’ come se avessimo una specie di meccanismo di estrazione di ricchezza
che invece di andare a beneficio del popolo sovrano (è proprio al sovrano che
spetterebbe il Signoraggio, e infatti prima era una tassa che prendeva il Re che
era il Sovrano) e invece va a finire a pochi privati che appartengono alle
grandi famiglie del capitalismo italiano.
Questo è il sistema. La cosa difficile da capire era il trucco con cui
riuscivano a sottrarre tale ricchezza. Secondo noi però questo meccanismo è
illegale, oltre ad essere antidemocratico infatti è contrario proprio allo
spirito della Costituzione.
D: Mi viene in mente a questo punto quel biglietto verde stampato alcuni
decenni fa in America dove al posto della scritta “Federal Reserve Note”
c’era “United States Note”. Ovviamente il riferimento a J.F.K. non è
casuale.
R: Chi si occupa di queste cose dal punto di vista investigativo sostiene
che almeno sette (qualcuno dice anche otto) presidenti americani siano stati
assassinati per la questione monetaria. Nel caso di Kennedy il motivo potrebbe
proprio essere che pochi mesi prima di essere assassinato aveva fatto un ordine
esecutivo 11110 in cui autorizzava il Ministero del Tesoro ad emettere dollari
con la scritta “United States Note”. Naturalmente quella era una moneta
perfettamente comparabile alle nostre 500 lire di carta, dove c’era scritto
“Biglietto di Stato” invece di “Banca d’Italia”. Dopo aver eliminato
Kennedy hanno tolto immediatamente dalla circolazione questi biglietti
sostituendoli con quelli della Federal Reserve, come se niente fosse. Il
discorso che noi facciamo a riguardo della Banca Centrale europea è esattamente
lo stesso che possono fare gli americani per quanto riguarda la Federal Reserve
(che addirittura non è neanche una società americana perché è registrata
Puerto Rico). Un'altra cosa interessante da sapere è che il famoso Premio Nobel
per l’Economia in realtà non è un Premio Nobel perché non viene dato dalla
Fondazione Nobel ma bensì dalla Banca Centrale svedese. Guarda caso.
D: Quindi, tornando un attimo al discorso su Kennedy, in pratica il
presidente aveva bypassato il potere enorme della Federal Reserve, che sarebbe
quello di creare il denaro.
R: Sono uscite da poco le registrazioni su internet dei discorsi che Kennedy ha
tenuto alla Casa Bianca. Mentre ufficialmente dicevano che il problema per
Kennedy era quello di togliere le truppe dal Vietnam, in realtà in quei giorni
(si evince dalle registrazioni) quello che preoccupava veramente Kennedy era il
fatto che la Francia restituiva i dollari chiedendo in cambio oro, secondo gli
accordi che c’erano. Quindi Kennedy era molto attento alla situazione
economico-finanziaria e ai rapporti con le banche centrali. E ad un certo punto,
si sente nella registrazione, Kennedy minacciare gli europei di togliere le basi
americane…
D: Oltre al Signoraggio, prima avevi accennato alla creazione del
denaro da parte delle banche commerciali. Vorrei capire con un esempio concreto:
se una persona porta 100 euro in banca, la banca mette questi 100 euro in
Riserva, e poi…?
R: Il tasso di Riserva oggi è al 2%. Significa che per 100.000 euro virtuali
scritti nei loro computer, basta che ne abbiamo realmente 2000 euro di carta.
Questo è di fatto una “bancarotta tecnica”, perché loro hanno in realtà
un cinquantesimo del denaro che vantano. Vuol dire che se tutti andassero a
ritirare i propri soldi allo sportello accadrebbe una cosa molto semplice: le
banche chiuderebbero per una settimana l’erogazione del denaro chiamando
immediatamente la Banca Centrale europea a Francoforte, la quale si metterebbe a
stampare giorno e notte banconote per riuscire a soddisfare la richiesta e
impedire che la banca fallisca realmente. Questa situazione aumenterebbe la
massa monetaria creando ulteriore inflazione.
E’ per questo che la Banca Centrale viene chiamata il “Prestatore di ultima
istanza”, però visto che crea denaro dal niente, sarebbe meglio chiamarla il
“Prestigiatore di ultima istanza”.
D: Ma allora…questi soldi che io deposito fisicamente in banca vengono
messi in Riserva e loro ne creano 50 volte tanti. Però poi questi ultimi creati
dal nulla vengono prestati e tassati?
R: Certamente. Creano dal nulla il denaro e ci mettono pure gli interessi. Ma
questi interessi sono solamente la ciliegina sulla torta, perché non appena
questi hanno emesso dal niente il capitale hanno fatto già Bingo.
Che cosa pensa l’utente bancario normale? L’utente normale pensa che
versando 100 euro in banca prende l’1% all’anno di interessi attivi, mentre
la banca prestando quei 100 euro ne prende l’8% ogni anno da chi li prende a
prestito. Quindi la differenza 8%-1%=7% sarebbe l’utile delle banche. In realtà
non così, anzi siamo molto lontani dalla verità.
La banca con 100 euro da all’utente 1 euro di interessi all’anno
all’utente; però la banca mettendo questi soldi in Riserva ne crea ben 5000
dal nulla. Supponendo che prenda un 8% di interessi sul prestito, ne prende 400
(8% di 5000 euro) tolto l’1 che ha dato a chi ha versato fisicamente i soldi,
rimangono 399 solamente per quanto riguarda l’interesse. In più c’è il
capitale creato dal nulla che sono 4900 (5000-100 euro iniziali). In totale la
banca crea 4900+399 e cioè 5299 euro virtuali partendo da 100 euro fisici.
Questo è il motivo per cui in ogni città le cattedrali non sono più le chiese
ma i grandi istituti finanziari.
D: Cosa mi puoi dire sulle monete locali? Quelle monete chiamate anche
valute complementari.
R: Nel mondo ce ne sono più di 5000, di cui 700 solamente in Giappone. Sono
nate un po’ come funghi, come sono nate anche in altri periodi storici, per
esempio durante la crisi del Marco negli Anni ’20.
Quando il sistema bancario, basato sull’usura, come abbiamo fin qui descritto,
esagera, e quindi la crisi si diffonde tra i cittadini, è chiaro che le masse
reagiscono spontaneamente con questa creazione di valuta complementare. In
Giappone, all’indomani del 1995 c’erano circa 30000 suicidi economici
all’anno, per bancarotta o fallimento, e un personaggio importante
dell’ambiente bancario è uscito dal sistema e ha cominciato a creare queste
valute alternative per cercare di risolvere la situazione di povertà. Qualcosa
di simile è successo anche in Argentina dove le province si sono messe a
stampare ed emettere della valuta locale complementare.
D: Bisogna partire da Comuni o Province?
R: No. Non deve partire per forza da Comuni o Province. Ci sono anche delle
comunità che lo fanno. Non c’è una regola vera e propria: basta che sia una
comunità inquadrata giuridicamente come provincia in Argentina o piuttosto
comune in Giappone. Ci sono semplicemente anche delle comunità di solidarietà
che emettono questa valuta complementare per sopperire al risultato
dell’esclusione dal credito. Per esempio in Italia abbiamo 18 milioni di
persone escluse dal circuito del credito; questi 18milioni di persone potrebbero
essere di nuovo reinserite nella società attraverso la creazione di valute
complementari. Diciamo che è un modo soft per reagire alla distorsione
finanziaria introdotta con l’uso delle monete tradizionali.
D: Pensi che questo sarà il passaggio obbligatorio? Visto che il
sistema pian pianino sta collassando.
R: Penso che il passaggio intermedio sia proprio quello di sostenere una rapida
diffusione di queste valute complementari. Le monete complementari potrebbero
essere un passo per stabilizzare la situazione e far da ponte di passaggio tra
l’attuale sistema ingiusto e illegale e un sistema futuro dove il Signoraggio
sia chiaro, trasparente e si sappia soprattutto dove va a finire e a che scopi
viene destinato.
Non può esserci una sovranità del popolo se non esiste una sovranità
monetaria.
D: Cosa dovremo fare noi utenti e consumatori, base della
piramide?
R: Innanzitutto occorre che le associazioni di difesa dei consumatori diffondano
una cultura su questo tipo di problemi. Avere la consapevolezza del meccanismo
del Signoraggio soprattutto.
E poi descrivere anche la possibilità che offrono le valute complementari che
è quella di trattenere localmente il Signoraggio. Per esempio un Comune
potrebbe emettere una moneta complementare, trattenendo il 50% del Signoraggio
evitando di tassare i cittadini e con l’altro 50% il Comune potrebbe
redistribuirlo equamente tra tutti i cittadini.
Questo sarebbe un sistema per fare del bene recuperando una piccola parte di
questo Signoraggio
D: A settembre so che sarai un relatore al 2 ?
R: Durante la 2a Conferenza Internazionale sulla Criminalità Organizzata che si
terrà a Ginevra a settembre nel Palazzo delle Nazioni Uniti. E centrerò la mia
relazione sugli aspetti criminali di alcune pratiche bancarie. Oggi ne abbiamo
visto qualcuna…
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