L'ex leader dei serbo-bosniaci, Radovan Karadzic è stato
arrestato. Lo ha reso noto a Belgrado la presidenza della Serbia. Karadzic era
in cima alla lista dei più ricercati per i crimini commessi durante la guerra
dei Balcani.
E' finita dopo 13 anni la latitanza di Radovan Karadzic.
L'uomo che ordino' di sparare sui civili durante l'assedio di Sarajevo e che
diede via libera al massacro di 8.000 perone nell'enclave di Srebrenica "e'
stato localizzato e arrestato questa notte" si legge in una nota della
presidenza serba. "Karadzic e' stato portato di fronte agli inquirenti del Corte
per i crimini di guerra che ha sede a Belgrado, come previsto dalla convenzione
di collaborazione con il Tpi". Secondo fonti del governo, Karadzic era sotto
sorveglianza da alcune settimane, dopo una soffiata venuta da un servizio
segreto straniero. La cattura sarebbe avvenuta proprio a Belgrado. Il 63enne
latitante non ha opposto resistenza ed e' apparso "piuttosto depresso".
La sua cattura viene due settimane dopo la formazione di un governo filoeuropeo
e tre mesi dopo la firma del Trattato di associazione e stabilizzazione con l'Ue.
La presidenza francese dell'Unione non ha tardato a definire la cattura "un
importante passo verso l'Ue". Il procuratore capo, Serge Brammertz, ha salutato
con gioia la cattura. "Sono stato informato dai colleghi di Belgrado" ha fatto
sapere in una nota, "dell'operazione che ha portato all'arresto di Karadzic, A
nome dell'ufficio del procuratore vorrei congratularmi con le autorita' serbe e
in particolare con il Consiglio di sicurezza nazionale per aver raggiunto questo
importante risultato nella vollaboprazione con il Tpi". Richard Holbrooke, l'ex
segretario di Stato americano che negozio' gli accordi di Dayton del 1995, ha
definito Karadzic "l'Osama bin Laden d'Europa", oltre che "un vero e proprio
architetto di genocidi". Per l'associazione 'Madri di Srebrenica', "giustizia e'
fatta: e' la prova che un criminale di guerra non puo' nascondersi per sempre".
22/07/2008 Arrestato Karadzic, il boia della Bosnia - Erzegovina (Alessandro Iacuelli, http://altrenotizie.org)
E'
stato arrestato Radovan Karadžic, in cima alla lista dei
più ricercati per i crimini di guerra nella ex-Yugoslavia,
dopo oltre dieci anni di latitanza, tredici per la
precisione. L’arresto è stato annunciato dal presidente
serbo Boris Tadic, Karadžic è stato localizzato e
arrestato in Serbia la sera di lunedì, l'operazione è
stata compiuta dalle forze di sicurezza di Belgrado. Dai
primi comunicati sembra che sia stato arrestato su un
autobus, nella capitale serba. Le sue responsabilità sono
elevatissime: è noto al pubblico perchè è l'uomo che
ordinò di sparare sui civili durante l'assedio di
Sarajevo, compensando i cecchini con 50 marchi tedeschi
per ogni vittima, ma è anche l'uomo che diede il via
libera al massacro di 7.800 persone a Srebrenica nel
luglio 1995, sotto gli occhi dei caschi blu olandesi, che
non mossero un dito per evitare il più grande sterminio
avvenuto in Europa dopo la seconda guerra mondiale. Oltre
questo, le responsabilità di Karadžic sono ben altre, e
vanno oltre l'immaginazione.
Psichiatra di professione, è stato un allievo di Jovan
Raškovic, ed è stato anche il primo ad applicare nei
Balcani la teoria psichiatrica di quest'ultimo: quella di
usare la psicologia sociale e delle masse come arma da
guerra. Raškovic poco prima di morire orgogliosamente
affermò: "Sono il principale responsabile della
preparazione della guerra in Yugoslavia, anche se non
della preparazione militare. Ma se io non avessi creato lo
stato emozionale giusto in tutto il popolo serbo, nulla
sarebbe successo". Karadžic applica in pieno le teorie del
suo maestro, d'altronde anche lui è un bravo psichiatra e,
quando è in servizio presso l'ospedale militare di
Belgrado, tra i suoi pazienti ha nientemeno che Slobodan
Miloševic.
Radovan Karadžic è responsabile, soprattutto nella sua
comunità, quella dei serbi di Bosnia, quella che oggi è
diventata la Repubblica Srpska, di aver "pompato"
attraverso una campagna mediatica soprattutto televisiva
(ma anche radiofonica e con i giornali) la popolazione
serba di Bosnia a vedere tutti gli altri come nemici.
Un'attento attacco psicologico di massa su tutto il suo
stesso popolo, per fomentare le atrocità oramai ben
documentate. Quindi, non un semplice assassino e mandante
di assassinii di massa, ma qualcosa di più sottile: un
fomentatore di odio.
L'arresto di Radovan Karadžic rappresenta "un momento
storico per le sue vittime, che hanno aspettato tredici
anni per vederlo portato di fronte alla giustizia", così
il segretario generale delle nazioni Unite, Ban Ki-moon,
riassume la soddisfazione di gran parte della comunità
internazionale per la consegna dell'ex presidente
serbo-bosniaco al Tribunale penale internazionale che si
occupa dei crimini di guerra e contro l'umanità compiuti
nell'ex Yugoslavia.
E' certamente troppo presto per dare un giudizio storico
sul personaggio, poichè è protagonista di cronache non
concluse. E' accusato dal "Tribunale Penale Internazionale
per i Crimini nella Ex-Yugoslavia" di crimini contro
l'umanità, la vita e la salute pubblica, genocidio, gravi
violazioni delle convenzioni di Ginevra del 1949, omicidio
e violazioni delle norme e delle convenzioni di guerra. Il
giudizio politico su di lui invece è abbastanza chiaro.
Una volta diventato Presidente della Repubblica Serba di
Bosnia, Karadžic non ha ordinato un omicidio, ma uno
sterminio, secondo l'articolo 5 dello Statuto del
Tribunale Internazionale, mentre la sua attività
psichiatrica basata sull'uso dell'arma psicologica
attraverso le TV è classificata come violazione
dell'articolo 3 dello Statuto del Tribunale
Internazionale: creazione di un clima illegale di terrore
tra i civili.
Dovrà rispondere anche di questo, dell'aver fatto una
pressione psicologica tale sui serbi di Bosnia, da averli
indotti ad attaccare credendo di starsi difendendo da un
attacco che in realtà non c'era: la psicologia se usata
come arma può essere molto pericolosa. Arma politica,
nelle mani di un leader, arma da guerra, nelle mani del
capo di un esercito.
C'è naturalmente un rovescio della medaglia: dopo la
cattura di Karadžic i Balcani si spaccano di nuovo in due.
I cittadini di Sarajevo hanno festeggiato sfilando nelle
strade con bandiere bosniache e con un corteo di auto in
festa. Sarajevo è in festa e saluta la cattura di Karadzic,
ma sembra più che altro uno strano rito per esorcizzare il
fallimento della Federazione della Bosnia Erzegovina e
fare banchetto, come avvoltoi, sui serbi della Republika
Srpska. In Repubblica Srpska, invece centinaia di suoi
sostenitori hanno manifestato in sua difesa. D'altronde, i
suoi sostenitori affermano che egli non ha maggiori colpe
rispetto ad altri leader di Paesi in stato di guerra, e
poi quella maledetta latitanza ha fatto di lui un eroe
popolare in alcuni ambienti nazionalisti serbi. Ambienti
nazionalisti che aveva creato lui stesso, con il suo uso
spregiudicato della psicologia dei gruppi.
Dopo la cattura, l'ex ricercato numero uno assieme a Ratko
Mladic, "è stato trasferito davanti al giudice istruttore
della corte per i crimini di guerra a Belgrado, in accordo
con la legge sulla cooperazione col Tribunale penale
internazionale per l'ex Yugoslavia", precisa ancora il
comunicato del Presidente serbo. Se Karadžic verrà
estradato all'Aja, sarà l'accusato serbo numero 44 che
finisce nelle mani della corte internazionale. Tra questi
anche l'ex presidente serbo Slobodan Milosevic, che è
morto nel 2006 durante il processo per crimini di guerra.
Una volta arrestato, è stato immediatamente interrogato da
parte del giudice istruttore. Secondo quanto riferisce
l'agenzia Beta News, che cita il giudice Milan
Dilparic, "L'interrogatorio è terminato, Dilparic,
tuttavia, ha rifiutato di rivelare ulteriori dettagli
circa l'interrogatorio, definendolo come confidenziale".
Secondo quanto riferito dall'avvocato di Karadžic,
Svetozar Vujakic, l'ex leader politico dei serbo-bosniaci
"è stato arrestato venerdì su un autobus" a Belgrado e da
allora è rimasto "detenuto in una cella". L'avvocato ha
poi spiegato che Karadžic, ha descritto la situazione come
una "farsa" e che avrebbe anche usufruito del suo "diritto
di rimanere in silenzio durante l'interrogatorio".
22/07/2008 Rivelata la falsa identità di Karadzic Durante la conferenza stampa tenutasi a Belgrado, Rasim Ljajic, capo del Consiglio per la Cooperazione con il Tribunale dell'Aja, mostra una fotografia di Radovan Karadzic. La foro ritrae l'ex Presidente dei serbi di Bosnia con occhiali, con capelli lunghi e barba bianchi, un'immagine completamente diversa di Karadzic, nonostante siano ormai trascorsi 13 anni dalla sua scomparsa...
22/07/2008 Tadic consegna Karadzic e tradisce la SerbiaRadovan Karadzic è stato arrestato dalle forze di sicurezza serbe, ma la sua identità non è stata ancora accertata. La Serbia e la regione Balcanica si ferma impietrita dinanzi alla notizia, e teme l'inizio del grande spettacolo per criminalizzare ancora una volta "i macellai" e i "terroristi". Il Governo serbo ha voluto vendere Karadzic per entrare in Europa, ma ora dovrà scontare la pena della colpa dinanzi al suo popolo...
Genocidio di Srebrenica e Serbia : cosa ha detto la Corte de L'Aja Fra gli incriminati da quest'ultimo tribunale, Slobodan Milosevic e' morto e Radovan Karadzic e Ratko Mladic sono ancora latitanti. ...
Psichiatria: tanti Morti quanti in Guerra Anche Slobodan Milosevic, che portò avanti la pulizia etnica in Kosov...
Le Pressioni dell'Ue sulla Serbia: continua l'Etnocidio si impossessarono di Mladic e mentre lo stavano trasferendo, una televisione molto vicina ad un partito che sosteneva Karadzic, lanciò la notizia. ...
Il Vento dell'Est Come consiglio, la Etleboro vuole suggerire a Karadzic e Mladic di non bere la Coca Cola, perché rischiano di essere prelevati con un elicottero ovunque ...
http://www.canisciolti.info
http://altrenotizie.org
Archivio Internazionali
|