Alti funzionari degli Stati Uniti,
quando è stata diffusa la notizia sullo stato di salute di Fidel Castro e la
delega provvisoria dei suoi incarichi, hanno espresso dichiarazioni sempre
più esplicite a proposito dell’immediato futuro di Cuba. Il Segretario al
Commercio, Carlos Gutierrez, ha dichiarato che “è giunto il momento di una
vera transizione verso una vera democrazia” e il portavoce della Casa
Bianca, Tony Snow, ha detto che il suo governo “è pronto e ansioso per
fornire assistenza umanitaria, economica e di altra natura al popolo di
Cuba” e tutto questo è stato reiterato dal presidente Bush.
La Commissione per una Cuba Libera, presieduta dalla Segretaria di Stato,
Condoleezza Rice, aveva presentato una relazione alla metà di giugno sulla
“urgenza di lavorare oggi, per garantire che la strategia della successione
al regime di Castro non abbia successo” e il presidente George W. Bush ha
segnalato che questo documento “dimostra che stiamo lavorando attivamente
per un cambio a Cuba e non solo sperando che avvenga”.
Il Dipartimento di Stato ha sottolineato che il piano include misure che
rimarranno segrete per ragioni di sicurezza nazionale e per assicurare
un’effettiva realizzazione.
Non è difficile immaginare il carattere di queste misure e dell’assistenza
annunciata, se si considera la militarizzazione della politica estera della
attuale amministrazione degli Stati Uniti e della loro attuazione in Iraq.
Di fronte a questa crescente minaccia contro l’integrità di una nazione, la
pace e la sicurezza in America Latina e nel mondo, i firmatari di questo
documento esigiamo che il governo degli Stati Uniti rispetti la sovranità di
Cuba. Dobbiamo impedire ad ogni costo questa nuova aggressione.
Per aderire:
soberania@porcuba.org
www.porcuba.org
Aprono l’elenco dei firmatari i Premi Nobel José Saramago, del Portogallo;
Wole Soynka, della Nigeria; Adolfo Pérez Ezquivel, dell’Argentina; Dario Fo,
dell’Italia; Desmond Tutu, del Sudafrica; Rigoberta Menchú, del Guatemala;
Nadine Gordimer, del Sudafrica; Zhores Alfiorov, della Russia e centinaia e
centinaia di intellettuali, scrittori, politici, professionisti, militanti e
rappresentanti della società civile.
Fonte:http://www.granma.cu/
Link:http://www.granma.cu/italiano/2006/agosto/mar8/soberania.html
Più di 400 intellettuali di 50 paesi esigono
il rispetto della sovranità di Cuba
UN documento firmato finora da più di 400 intellettuali, artisti e
personalità di spicco di più di 50 paesi è stato reso noto a L’Avana. Nel
testo si esige che l’Amministrazione nordamericana rispetti la sovranità di
Cuba e si chiede di impedire ad ogni costo una nuova aggressione all’Isola.
Il messaggio è stato presentato dal sociologo e teologo belga Francois
Houtart, membro del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale,
alla presenza della stampa internazionale accreditata a L’Avana. Assieme a
Houtart c’erano il noto intellettuale Roberto Fernández Retamar, presidente
della Casa de las Américas e Andrés Gómez, direttore di alcune pubblicazioni
e residente a Miami.
L’intellettuale belga ha segnalato che la situazione attuale che si presenta
rientra nel contesto della politica di Washington contro Cuba.
Ha detto che l’appoggio alla sovranità di Cuba significa in questi momenti
confrontarsi con il significato delle aggressioni in corso nel mondo e
rappresenta la denuncia alla violazione più chiara del diritto
internazionale, contro il diritto del più forte.
Ha affermato che difendere Cuba è un dovere etico e morale di tutti gli
umanisti del mondo.
Ha salutato la dichiarazione della Conferenza Episcopale di Cuba, dove ci si
augura la guarigione del Presidente Fidel Castro ed ha chiamato a rispettare
la sovranità del paese.
Andrés Gómez ha menzionato le organizzazioni di cubani a Miami che si sono
pronunciate per la guarigione di Fidel, tra le quali l’Alleanza Martiana, la
Brigata Antonio Maceo e la Casa delle Americhe di New York.
La reazione dell’estrema destra controrivoluzionaria che ha sede negli USA
ha, secondo Gómez, l’obiettivo di far precipitare una crisi e di arrivare ad
un confronto che porti alla guerra.
Queste reazioni sono le stesse che i nemici di Cuba ebbero ai tempi di Girón,
della Crisi di Ottobre, della disintegrazione del campo socialista, del
sequestro del piccolo Elian ed in altri momenti. “Sono segnali di
frustrazione”.
Ha constatato la fiducia nelle istituzioni nazionali in momenti memorabili
come questo ed ha segnalato che “questa storica situazione rappresenta la
continuità e approfondimento del processo libertario del popolo cubano”.
Retamar ha messo in risalto l’importanza del documento, segnalando
l’adesione da questo immediatamente ricevuta, con centinaia di firme ed
esprimendo la speranza che con la progressiva diffusione del testo le firme
aumentino.
Tra i sottoscrittori della Dichiarazione spiccano otto Premi Nobel: José
Saramago (Portogallo), Wole Soyinka (Nigeria), Adolfo Pérez Esquivel
(Argentina), Dario Fo (Italia), Nadine Gordimer (Sudafrica), Desmond Tutu
(Sudafrica), Rigoberta Menchú (Guatemala) e Zhores Alfiorov (Russia).
Nella lunga lista figurano anche altre note personalità come lo scrittore
nordamericano Noam Chomsky, l’ex procuratore generale degli USA Ramsey Clark,
il cantante Harry Belafonte, l’attore Danny Glover, i romanzieri Alice
Walker e Russell Banks, il musicista rock Tom Morello, l’accademica e
combattente Angela Davis, il filosofo Fredric Jameson, il reverendo Lucius
Walker, l’architetto brasiliano Oscar Niemeyer, il direttore di ‘Le Monde
Diplomatique’ Ignacio Ramonet, gli scrittori Mario Benedetti, Eduardo
Galeano e Juan Gelman, il teologo brasiliano Frei Betto e l’intellettuale
messicano Pablo González Casanova.
Fonte:http://www.granma.cu/
Link:http://www.granma.cu/italiano/2006/agosto/mar8/33declaracion.html
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