La nazionale italiana è campione del mondo e si materializza così lo
scenario descritto da uno studio dell’ufficio economico della banca olandese Abn
Amro (1) citato da molta stampa internazionale (il sospetto è che
servisse solo per farsi pubblicità). Vi si narra di una possibile vittoria
dell’Italia ai mondiali di Germania 2006, stimando che la nostra economia
potrebbe crescere dello 0,7 per cento in più se la squadra allenata da
Lippi riuscisse a vincere la finale di Berlino del 9 luglio. Pur di evitare le
lacrime e sangue promesse da Tommaso Padoa-Schioppa, forse qualche ministro
stava meditando in cuor suo di prendere a prestito, almeno fino al 9 luglio, una
bandierina di Forza Italia.
Gli effetti di una vittoria
Il fatto è che lo studio di Abn-Amro evita accuratamente di identificare
l’effetto di una vittoria ai mondiali sulla crescita economica. In altre parole,
non cerca di isolare l’effetto della vittoria sulla crescita, dopo aver tenuto
in considerazione l’effetto di tutte le altre variabili che determinano
la performance di un’economia. Si rischia, in questo modo, di attribuire alla
vittoria ai mondiali l’effetto di altre variabili, ad esempio la crescita del
commercio internazionale, che non hanno nulla a che vedere con il calcio.
In molti campi scientifici gli effetti causali sono studiati tramite
esperimenti. Il tipico esperimento controllato è quello utilizzato per
l’approvazione di nuovi farmaci per usi medici diffusi. La pratica consiste nel
selezionare casualmente due gruppi di pazienti e nel somministrare al primo
gruppo (gruppo di trattamento) il farmaco di interesse mentre al secondo
gruppo (gruppo di controllo) viene somministrato un innocuo sostituto
senza efficacia (noto come placebo). Il farmaco viene approvato solo nel caso in
cui l’esperimento controllato fornisce evidenza statistica sull’effetto
differenziale rispetto al placebo. L’approccio sperimentale ha il vantaggio di
identificare l’effetto causale come differenziale: guardando alla differenza tra
il gruppo di trattamento e il gruppo di controllo si identifica l’importanza del
fenomeno di interesse depurando i dati da tutti quei fattori che hanno lo stesso
effetto tra i due gruppi. Purtroppo gli esperimenti basati su campionamenti
casuali sono difficilmente replicabili in economia.
Calcio e Pil
Torniamo al caso dei mondiali. Per verificare la congruità della previsione
di Abn-Amro sull’effetto mondiali, si può paragonare la crescita del Pil nel
paese vincitore l’anno immediatamente precedente i mondiali, l’anno dei
mondiali e l’anno successivo. Questo esercizio è compiuto nella tabella 1, che
riporta elaborazioni su dati estratti dalla banca dati del Penn World (Tabella
6.1). (2) La tabella ci dice che i paesi vincitori crescono di meno
nell’anno dei mondiali rispetto a quanto siano cresciuti tanto nell’anno
precedente quanto nell’anno successivo (nella Tabella 1 abbiamo anche
evidenziato in rosso i casi di peggiore performance).
Tutto ciò contraddice la conclusione di Abn-Amro, ma non costituisce ancora una
prova sperimentale del perché non sono solo i mondiali a causare differenze nei
tassi di crescita di un’economia in tre anni diversi per paesi diversi. Un
esperimento più significativo consiste nel confrontare la crescita del Pil del
paese vincitore con quella del paese finalista perdente. Anche in questo
caso non siamo nella situazione sperimentale ideale, ma considerando le
differenze negli assi di crescita tra diversi paesi nello stesso arco di tempo
possiamo almeno controllare per il trend mondiale della crescita. Se c’è stato
uno shock negativo all’economia mondiale (ad esempio uno shock petrolifero),
questo dovrebbe riflettersi nella performance economica tanto del vincitore che
del perdente.
Tabella 1
|
|
|
Diff-in-Diff |
Anno |
Campione |
Secondo Classificato |
verso il Secondo |
|
|
|
Precedente |
Successivo |
1958 |
Brasile |
Svezia |
-5.03 |
0.29 |
1962 |
Brasile |
Cecoslovacchia |
n.d. |
n.d. |
1966 |
Inghilterra |
Germania Ovest |
n.d. |
n.d. |
1970 |
Brasile |
Italia |
2.13 |
5.83 |
1974 |
Germania Ovest |
Paesi Bassi |
-3.96 |
3.72 |
1978 |
Argentina |
Paesi Bassi |
-10.38 |
13.93 |
1982 |
Italia |
Germania Ovest |
0.89 |
-2.64 |
1986 |
Argentina |
Germania Ovest |
12.24 |
-5.09 |
1990 |
Germania Ovest |
Argentina |
-5 |
-13.99 |
1994 |
Brasile |
Italia |
-2.87 |
-2.47 |
1998 |
Francia |
Brasile |
7.99 |
-7.17 |
Media |
|
|
-0.44 |
-0.84 |
Standard Error |
|
|
6.75 |
8.25 |
Ma anche in questo caso (si vedano i risultati riportati nella tabella 2) i
dati non danno ragione all’affermazione di Abn-Amro: la crescita nel paese
vincitore dei mondiali è inferiore in media a quella della squadra
finalista perdente. Da ultimo, si noti che la tabella riporta anche le
deviazioni standard delle differenze: sono sempre più elevate delle medie.
Questo significa che non esiste un "effetto vittoria ai mondiali"
statisticamente significativo sulla crescita del Pil. (3) Non serve a
crescere, ma neanche a peggiorare la performance economica.
Morale della favola: non illudiamoci, ma tifiamo lo stesso per un calcio
corretto e pulito.
(1) La versione in italiano della ricerca è disponibile al link
http://www.abnamro.com/pressroom/releases/media/pdf/abnamro_soccernomics_2006_it.pdf
(2) http://pwt.econ.upenn.edu/
(3) Per un ulteriore discussione di questo argomento si veda
http://www.econ.rochester.edu/eco108/ch2/WorldCupEffect.html
Tabella 2
Anno |
Campione |
Periodo |
|
|
|
|
Precedente |
Mondiali |
Successivo |
1958 |
Brasile |
8.23 |
2.64 |
5.84 |
1962 |
Brasile |
10.1 |
1.88 |
2.28 |
1966 |
Inghilterra |
1.97 |
1.08 |
1.37 |
1970 |
Brasile |
5.63 |
7.06 |
8.58 |
1974 |
Germania Ovest |
4.43 |
-0.55 |
-1.52 |
1978 |
Argentina |
5.14 |
-5.31 |
8.35 |
1982 |
Italia |
0.12 |
0.41 |
0.93 |
1986 |
Argentina |
-6.75 |
5 |
1.59 |
1990 |
Germania Ovest |
3.03 |
2.39 |
4.22 |
1994 |
Brasile |
3.65 |
4.47 |
2.89 |
1998 |
Francia |
1.39 |
3.43 |
2.61 |
Tabella 3
|
Secondo Classificato |
Periodo |
|
|
|
|
Precedente |
Mondiali |
Successivo |
1958 |
Svezia |
2.37 |
1.81 |
4.72 |
1962 |
Cecoslovacchia |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
1966 |
Germania Ovest |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
1970 |
Italia |
5.85 |
5.15 |
0.84 |
1974 |
Paesi Bassi |
4.13 |
3.11 |
-1.58 |
1978 |
Paesi Bassi |
1.69 |
1.62 |
1.35 |
1982 |
Germania Ovest |
0.04 |
-0.56 |
2.6 |
1986 |
Germania Ovest |
3.03 |
2.54 |
4.22 |
1990 |
Argentina |
-10.36 |
-6 |
9.82 |
1994 |
Italia |
-1.69 |
2 |
2.89 |
1998 |
Brasile |
1.93 |
-4.02 |
2.33 |
|