
Il tam tam della Presa di Mladic è la nuova moda, ma per la prima volta la
situazione è rimasta intrappolata in un empasse inabissale. La Etleboro sta
monitorando l’evolversi degli eventi, ma sicuramente ci preoccupa maggiormente
l’aumento del petrolio sino a 74 euro, che la cattura di un cd. latitante.
Continuiamo a sostenere che attualmente
Mladic si trova nelle mani della Nato, e uno degli elementi che ci induce a
trarre tale conclusione è il fatto che nessuno è disposto a prendersi la
responsabilità di consegnarlo. Tutto ciò rievoca un po’ la storia di Djindjic
che assicurò al Procuratore Carla del Ponte la resa e la cattura di molti
criminali. Infatti sicuramente le stesse guardie del corpo se ne lavarono le
mani, neanche il ricatto fatto a Jukanovic, Presidente del Montenegro ha risolto
la situazione. Da allora, la paura fa novanta, perché i giorni passano e non si
sa più cosa dare in pasto alla gente.
Il piano allora fu congeniato per far cadere il governo della Republika Srpska
in Bosnia: in questo caso la colpa doveva essere attribuita alla polizia, e in
modo da realizzare un’unificazione partendo dalle forze dell’ordine pubblico. La
congiura fallì clamorosamente grazie alla tempestività di due uomini.
In
quella rocambolesca azione in Romania, gli Inglesi si impossessarono di Mladic e
mentre lo stavano trasferendo, una televisione molto vicina ad un partito che
sosteneva Karadzic, lanciò la notizia. Gli Inglesi con un blitz avevano preso
Mladic e lo stavano portando a Tuzla: entrarono in quegli ingranaggi grazie ad
un producer. Si azionò tutta la macchina del mondo giornalistico, facendo
rabbrividire Carla del Ponte, perché la patata bollente era diventata troppo
bollente e nessuno voleva assumersene la responsabilità.
In un vertice notturno si decise allora di dichiarare che il Generale era stato
localizzato, e che 5 milioni di dollari sarebbero stati dati alle sue guardie
per spingerle a consegnarlo: in realtà è stato solo un modo per temporeggiare.
Tutt’ad un tratto Milosevic muore, stranamente 37 ore dalla fine del processo,
venendosi a creare una situazione quasi tragicomica. Ma questo è l’
Etnocidio serbo, è una vergognosa messa in scena orchestrata da Carla del
Ponte che ha creato l’illusione mediatica della grande Serbia, ossia dello
stesso Stato in cui oggi i giornali possiedono proprietà nelle zone dove è
stato tanto reclamizzato il genocidio. Il nostro Procuratore certamente che
non onora la bandiera di nessun Stato al mondo, all’infuori di quella del dio
denaro.
Quello della Grande Serbia era in realtà l’obiettivo di Milosevic che voleva
raggruppare tutti i serbi sparsi in Jugoslavia per salvarli dal linciaggio e
creare uno Stato, come quello degli sloveni, dei macedoni , dei croati e
presto anche dei kosovari. I Serbi di Bosnia non possono avere una loro patria
e il motivo ancora non l’hanno spiegato.
Naturalmente vorremo ricordare a Carla del Ponte che siamo in possesso di
108 video, non come i
manichini di Srebrenica, i nostri sono veritieri e originali, nei quali si
vede chiaramente che le divise degli eserciti erano state fornite dalla Nato,
e che molti massacri sono invece da imputare ai croati. Lei non è da meno
quando dichiara attraverso televisioni e testate internazionali che la Serbia
non collabora. Speriamo allora che non si riferisca al fatto che il popolo
serbo non vuole vendere le sue fabbriche e non vuole cedere il kosovo, visto
che in Albania il consorzio AMBO sta aspettando solo una firma per stappare lo
spumante. Saremmo molto curiosi di sapere cosa direbbe davanti una commissione
che rappresenti la parte delle vittime, se vedesse quei video, visto che fa la
predicatrice come mestiere.

Ma tutto questo adesso non va più giù ai russi, in collera con Carla del Ponte
per la magra figura fatta sulla questione del Kosovo e delle tangenti del
Cremlino tanto reclamizzate, quando Boris Elstin prese la valigia con i codici
nucleari per impedire quello che stava per succedere nei Balcani.
Tant'è vero che gli americani furono presi da un terrore che tutt’ora
ricordano; sopratutto la Albright, amica di Carla del Ponte da lei incontrata
all’aeroporto: le aveva promesso “quel posto”, una bella poltrona, se era
disposta a distruggere tutto.
La telenovela è andata avanti anche dopo la morte di Milosevic, e infatti
hanno dovuto censurare il suo funerale e, vedendo che anche i Kosovari erano
dispiaciuti per l’evento, la bara è stata spostata da una parte all’altra, per
far credere che nessuno la voleva.
Il governo serbo, e in particolare Vuk Draskovic, per rivalersi dei soprusi
subiti in passato da Milosevic, non ha fatto altro che ricordare che non
basterebbero le piazze di tutta la Serbia per contenere le vittime di
Milosevic . Tuttavia hanno sfigurato tremendamente dinanzi alla risposta del
popolo accorso numeroso da tutta la Jugoslavia per salutare il loro
Presidente: la piazza di Belgrado era gremita. La stampa tuttavia ha parlato
di alcune migliaia di persone, contenute dalla stessa piazza che al momento
della cacciata di Milosevic, ne conteneva circa un milione, secondo
Repubblica .
Ci riferiamo anche al sito di Osservatorio Balcani, che ha addirittura
pubblicato delle foto che mostrano solo alcuni vecchi nostalgici.

La "cantante"
Jelena Milic, dopo aver preso i soldi da tutte queste organizzazione
benefiche, ha accusato il popolo serbo di genocidio e ha sostenuto che non
esiste un popolo serbo. Natasha Kandic dice di essere "umanitaria", ha ricevuto
molti premi alla carriera, primo fra tutti il premio come “eroe europeo” da
parte di un'organizzazione inglese che non accetta l'euro: è l'eroe della
scoperta del video di Srebrenica, dei pupazzi di gomma. Si sono vendute come
merce, per una macchina e dei giornali. La sua organizzazione riceve molti
soldi, è stata denunciata dal governo ma la stampa occidentale dà molto credito
a questa donna, che dovrebbe avere una bella perizia psichiatrica.
Oggi non sapendo chi trovare per la consegna, si fanno pressioni diplomatiche,
con dichiarazioni anche molto subdole, come quelle fatte al tempo del Generale
Gotovina (Croazia) da Carla del Ponte contro il Vaticano, quando in realtà era
un avvertimento al Vaticano : lì il bottino era molto consistente, miliardi, oro
e proprietà immobiliari non vanno toccati. Così mentre mangiava in un
ristorante, Gotovina fu arrestato dalla polizia con un plateale blitz. Oggi pare
che sia lì, per cui qualche dubbio legittimo sorge.
Comunque le notizie si susseguono e Carletta comincia a dare strette di mano, a
lasciare interviste raccontando storielle da quattro soldi, ma non trova nessuno
disposto a cooperare, a fare il Kamikaze.
Così le minacce di isolamento della Comunità Europea sono in realtà dei ricatti,
per consentire le rapine e i saccheggi. Signori l’ambasciatore americano in
Bosnia sta quasi per comprare un giornale; gli abbiamo inviato un’e-mail, per
cercare di capire perché un americano parla sempre dell’Europa. Se è così
entusiasta del progetto europeo, perché non entra l’America in Europa? A queste
domande non abbiamo avuto alcuna risposta.
Così la sceneggiata di questi attori di ultima categoria è finita oggi. Ormai
molte persone si sono recate in Macedonia per chiedere se potevano fare le
operette lì. Tutti sono coscienti di quanto sta accadendo e lo stesso Primo
Ministro serbo si è dimesso: lui ha detto di no.
Ormai è chiaro, tutto è in balia di questi pazzi, di gente che cerca kamikaze in
giro.
Elogiano tanto l’Europa, ma perché non spiegano come mai gli stessi cittadini
l’hanno bocciata, come è accaduto in Francia e in Olanda.
Se cercate qualcuno, allora la Etleboro pubblicamente si
offre per la consegna del Generale, ma vogliamo l 'oro che ci avete rubato... e
non carta !!!!
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