La storia delle cose parte 1
Pelle di mucca in offerta! del ...
La crudelta umana non ha limit ...
Amazzonia arrosto
Le vacche al posto degli alberi, i pascoli dei boschi e
delle foreste. Greenpeace in
un rapporto della scorsa settimana dimostra che la scomparsa
dell'Amazzonia dipende dall'aumento illegale di aree destinate a
pascolo a causa della domanda delle grandi catene internazionali e dei brand del
lusso. La massaia che compra al supermercato una bistecca, o in un negozio del
centro un paio di scarpe, una borsa di marca o un cosmetico è
complice inconsapevole della distruzione della più grande area verde del
pianeta. L'industria della carne e del cuoio vale cinque miliardi di
euro all'anno per il Brasile che vuole raddoppiarla in
breve tempo. E' il solito vecchio gioco del denaro, delle multinazionali.
Trasformare il pianeta in merce. L'ambiente in azioni di Borsa.
Senza lasciare impronte. Il mandante è sempre coperto.
L'azienda committente è alla fine della catena e al riparo da sguardi
indiscreti. Si dovrebbe introdurre in ogni Paese l'assoluto divieto di
intervenire sull'ambiente per fini di lucro. L'ambiente appartiene agli abitanti
della Terra. La carne è il nuovo dollaro. Rispetto alla banconota verde ha un
vantaggio: si può mangiare. Ma anche uno svantaggio: distrugge il pianeta.
Nel mondo ci sono più di un miliardo di vacche, un quarto della
superficie terrestre serve per il bestiame. Negli USA la carne è un
business formidabile. 36 miliardi di dollari, il 7% del volume di affari dei
supermercati, ma solo lo 0,2% dell'intera forza lavoro USA. Un
plusvalore stratosferico. Il mondo è un immenso scannatoio a ciclo
continuo. Solo negli Stati Uniti sono macellate 100.000 vacche al giorno.
Da Ecocidio di Jeremy Rifkin:
"Il 70% dei cereali prodotto negli Stati Uniti viene utilizzato per
l'alimentazione animale. Sfortunatamente, fra gli animali domestici, i bovini
sono i convertitori meno efficienti di energia. Per fare un kg di carne di manzo
all'ingrasso, ci vogliono nove kg di mangimi: di questi sei
consistono di "cereali e sottoprodotti, e tre di fibra". Solo l'11% del mangime
finisce per produrre carne... Negli Stati Uniti, ogni anno vengono utlizzate 157
milioni di tonnellate di cereali, legumi e altre proteine vegetali adatte
all'alimentazione umana per nutrire il bestiame destinato a produrre i 28
milioni di tonnellate di carne consumate dall'uomo". Il panino imbottito di
carne è l'ultima arma di distruzione di massa.
Dal sito di
Grenpeace:
"Le prove raccolte dimostrano, infatti, che i giganti del mercato della carne e
della pelle brasiliani - Bertin, JBS, Marfrig - vengono regolarmente riforniti
da allevamenti che hanno tagliato a raso la foresta ben oltre i limiti
consentiti dalla legge. Le materie prime, frutto di crimini forestali,
‘sporcano’ le filiere produttive di tantissimi marchi globali e distributori.
Tra questi: Adidas, BMW, Geox, Chateau d’Ax, Carrefour, EuroStar, Ford, Honda,
Gucci, Ikea, Kraft, Cremonini, Nike, Tesco, Toyota, Wal-Mart".
Invia una mail a Geox, Nike,
Timberland, Adidas, Rebook e
Clark's per chiedere di fare respirare l'Amazzonia.
http://www.beppegrillo.it
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