La casa editrice
Infinito edizioni
e l’associazione
Tangare
vi invitano alla
presentazione di
Il prefisso di Dio
Storie
e labirinti di Once, Buenos Aires
di Francesca Bellino
prefazione di Luis
Bacalov
introduzione di Ivana
Costa
sabato 29 novembre, ore
23,00
presso
Il Giardino del Tango
via degli Olimpionici 7 -
Roma
Interverrà l’autrice
Un viaggio nel quartiere ebraico di Buenos Aires
alla ricerca dell'Undicesimo Comandamento.
Rincorsa dal numero 11,
l'autrice si perde in infiniti labirinti di storia antica e
contemporanea e si lascia guidare dai personaggi che incontra sulla sua
strada.
Immigrazioni
vecchie e nuove, tradizioni e mistica ebraica, credenze popolari e miracoli,
tango porteňo e tango yiddish, la memoria e i fatti dell'attentato
all'Ambasciata di Israele e all'Amia e della morte dei 194 ragazzi nella
discoteca Cromañon, gli psicoanalisti del dopo crisi del 2001 e la
convivenza tra culture diverse sono alcuni dei temi trattati in questo
diario-reportage che cerca di stimolare il lettore in una personale ricerca di
un nuovo Comandamento per le attuali società plurali.
“Un viaggio in compagnia
de ‘Il Prefisso di Dio’ apre le porte meglio di qualunque guida turistica non
solo a el Once e a Buenos Aires, perché Francesca Bellino racconta questi
luoghi e storie con la partecipazione vitale e affettuosa di una scrittrice
attenta e desiderosa di spaziare oltre e oltre e oltre ancora”
(Luis Bacalov).
“Once è un quartiere affascinante, pieno di
energia vitale, creatività e ricerche. Un quartiere che non si arrende. Di
queste battaglie passate, presenti e future tratta questo bel libro”
(Ivana Costa, Clarín).
Il libro ha il patrocinio
di Asal, Icei e ProgettoSur.
L’Autrice
Francesca Bellino è nata a
Salerno e vive a Roma. Giornalista, reporter di viaggio e autrice televisiva,
collabora con numerose testate quotidiane e periodiche, tra cui Il Mattino,
Il Foglio, Il Venerdì, Viaggi e D de La
Repubblica, il supplemento culturale del Clarin, Ñ. È
autrice dei saggi È ancora vivo! Lucio Battisti risorge attraverso i mezzi
di comunicazione (Sottotraccia, 2000) e Non sarà un’avventura. Lucio
Battisti e il jazz italiano (Elleu, 2004).
www.francescabellino.it
Comunicato stampa
La casa editrice
Infinito edizioni
presenta
Riscatto
Laboratorio di fotografia per bambini vittime di abusi sessuali
in Addis Abeba, Etiopia
di associazione Il Sole
Onlus
mercoledì 3 dicembre, ore
18,30
presso la libreria 360°
sud
via A. Toscani, Roma
Interverrà: Vincenzo Pira
Sarà presente: Vittorio Villa
(direttore Il Sole)
RiScatto è un libro
fotografico collettivo con splendide immagini a colori scattate
da
bambine etiopi
vittime di violenza
sessuale al termine di un lungo
percorso di recupero fisico e psicologico intrapreso grazie ai volontari
dell’associazione lariana “Il Sole”).
“Tutto
iniziò con Samrawit, quattro anni, stuprata da tre ore, sanguinante e senza
lacrime, deposta sulle ginocchia di una donna italiana che si era sempre
occupata di bambini. Da quell’abbraccio silenzioso e figlio del dolore, in
un’Addis Abeba fangosa e malinconica, nacque nel 2002 il progetto “Fiori che
rinascono”, un’oasi di speranza per i bambini d’Etiopia lacerati nel corpo e
nell’anima dalla violenza sessuale”,
ricorda nella prefazione del volume Olivia Piro, fondatrice e anima de “Il
Sole”.
A oggi, sei anni dopo
l’agghiacciante esperienza di Samrawit, ben 230 bambini di età compresa tra i
due e i 15 anni, vittime di stupro, hanno usufruito o stanno ancora usufruendo
dei servizi integrati garantiti dall’associazione italiana e almeno 30
operatori locali (psicologi, sociologi, assistenti sociali) hanno ricevuto –
“in un Paese nella cui lingua locale non esiste un corrispondente della parola
psicologia”, ricorda la Piro – una formazione mirata per gestire, tramite una
psicoterapia specifica, il trauma indotto dalla violenza.
Un libro fatto da ragazzi e
rivolto a un pubblico ampio, per dimostrare che anche dallo stupro si può,
dopo indicibili sofferenze, guarire, ritrovando il sorriso. Grazie anche a una
macchina fotografica.
I proventi del libro
vanno al progetto di recupero delle bambine violentate in alcuni Paesi
dell’Africa.
L’autore:
Il SOLE – Associazione per
la Cooperazione Internazionale e le adozioni a distanza ONLUS, nasce nel 1997
a Como come associazione apartitica, laica e senza fini di lucro con
l’obiettivo prioritario di garantire ai bambini, soprattutto nei Paesi in via
di sviluppo, uguaglianza di diritti, opportunità e dignità.
Comunicato stampa
La casa editrice
Infinito
edizioni
vi invita alla presentazione
del libro
Il memoriale della collina
di Andrea Griseri
prefazione di Federico
Audisio di Somma
con un saggio di Marco
Revelli
venerdì 5 dicembre, ore
18,00
presso la libreria Volare
corso Torino, 44 Pinerolo
Sarà presente l’Autore
Una fiaba
ecologica che narra del paesaggio e dell’ambiente perduti
La mite e
saggia follia che coglie uno psichiatra nella sua disperata, grottesca,
titanica, divertente lotta per salvare una collina dalla cementificazione e
dalla lottizzazione. È questa la chiave usata per affrontare la più attuale
delle realtà italiane: la devastazione del territorio di tutti per
l’interesse economico di pochi.
«La
follia sembra sancita da una forza superiore e coinvolge, insieme al destino
del protagonista, l’ecologia di un mondo perduto»,
spiega nell’introduzione Federico Audisio di Somma, vincitore del premio
Bancarella, cogliendo dietro l’ordito della narrazione il significato nascosto e
metaforico della collina.
Fiaba ecologica, inno carico di simpatia viscerale per i reietti
(purché si tratti di reietti intelligentemente in controtendenza, cioè
simpatici), tentativo di ritorsione letteraria contro gli egoisti avidi che
consumano irreversibilmente la madre terra e protesta ironica e sommessa contro
il conformismo pervasivo e l’ipocrisia: qualche volta i diversi riescono a
vincere una battaglia, la musica neoclassica e il corpo di ballo psicolabile
riescono a respingere l’assalto delle ruspe ma il “generale” terminerà i suoi
giorni recluso per contrappasso in un manicomio. È questo il Memori@le della
collina. Ma soprattutto è una metafora dai molteplici significati, perché
«folli, più folli dei pazienti rinchiusi nella casa di cura del prof.
Geremia, sono i protagonisti “normali” del racconto. Quelli, appunto, che
dovrebbero incarnare la “normalità” del nostro modo di vivere quotidiano: il
geometra cementificatore, gli impresari edili, ingegneri, architetti, persino il
Sindaco, che svende l’habitat della propria comunità territoriale con svagata
nonchalance» (dal saggio finale di Marco Revelli).
L’autore:
Andrea Griseri
ha scritto tre
romanzi, numerosi racconti e la sceneggiatura
Il fungo di
metallo.
Ha anche all’attivo un progetto realizzato con Norma Colombero. È laureato in
Scienze politiche con una tesi sul tema, purtroppo attualissimo, della “Teoria
della guerra giusta”. È impegnato da sempre nelle battaglie ambientaliste.
Comunicato stampa
La casa editrice
Infinito
edizioni
presenta
Sabur
Racconti d’amore e di massacro
di Alda Radaelli
prefazione di Maria Pace
Ottieri
postfazione di Mario
Boccia
giovedì 4 dicembre ore 21,00
presso la
sala Carlo Porta della
Biblioteca Comunale Riccardo Bacchelli
via Cesare Battisti 56
Vimodrone (Milano)
Sarà presente l’Autrice
Letture a cura di
Arianna Scommegna
Vivere e
morire dentro la Sarajevo assediata
Vivere con la
popolazione assediata, sotto le bombe e con la fame: è quanto Alda Radaelli,
giornalista capace di suscitare grandi simpatie e antipatie, senza vie di mezzo,
ha fatto a Sarajevo tra il 1992 e il
1995.
Il risultato di questa esperienza dura e
provante è Sabur, un affresco impedibile di una guerra sporca che ancora
oggi condiziona gli equilibri europei e la vita di qualche milione di persone.
Perché Sarajevo è un caso emblematico che incombe come una spada di Damocle su
tutti noi europei.
“In una città che ha perso 10.000 abitanti
fatti a brandelli dalle granate, in cui ogni uomo ha vissuto un’esperienza di
trincea tra le peggiori, che dovrebbe averlo reso duro e insensibile, per quel
poliziotto sparare un colpo di pistola a un cane randagio morente è come sparare
a sangue freddo a una persona che ti chiede aiuto… Quel cane non appartiene a
nessuno ma nessuno si sente di abbandonarlo. Questo è il mistero di Sarajevo”
(dalla prefazione della scrittrice Maria Pace Ottieri).
“Saluto
Alda, ricordando una frase del mio amico Izet Sarajlić, conosciuto a Sarajevo,
durante l’assedio. Quel giorno aveva ricevuto a Roma il premio Moravia e avevamo
fatto tardi, rimanendo a bere qualche bicchiere in più, seduti a tavola. Con lui
e Sinan Gudzević, camminavamo verso l’albergo, vicino piazza Navona. Non mi
sembrava possibile essere lì con loro, eppure parlavamo da vecchi amici.
Salutandolo gli dissi qualcosa di banale. ‘Nel bene e nel male, questa
esperienza mi ha cambiato la vita. È stata una fortuna averti incontrato, Izet’.
Rispose: ‘Sì, Mario, ma pensa bene. Sarebbe meglio se non ci fossimo incontrati
e la nostra vita rimaneva com’era’. E mi abbracciò”
(dalla postfazione del fotoreporter Mario Boccia).
L’autrice:
Alda Radaelli si
occupa di giornalismo e fotoreportage sul tema dei diritti umani. Ha una lunga
dimestichezza con la ex Jugoslavia e l’Albania, da dove nel 1965 ha pubblicato i
primi reportage per
Il Giorno.
Ha vissuto dentro la città di Sarajevo dal 1993 al 1997, nel corso e dopo la
fine dell’aggressione alla Bosnia.
Comunicato stampa
La casa editrice
Infinito
edizioni
presenta il nuovo libro
Morte
agli Italiani Il
massacro di Aigues-Mortes 1893
di Enzo Barnabà
prefazione di Gian
Antonio Stella
introduzione di
Alessandro Natta
venerdì 5 dicembre, ore 20,45
presso il centro Il
Melograno
via Marsiglia, SANREMO
Sarà presente l’Autore
L’emarginazione sfociata in tragedia quando gli emigranti – in questo caso in
Francia – eravamo noi
Il massacro di Aigues-Mortes,
che il 17 agosto 1893 costò la vita a nove operai italiani linciati da una folla
inferocita, rappresenta un episodio capitale nella storia dei rapporti tra
l'Italia e la Francia.
«Il libro di Enzo Barnabà è
una boccata d’ossigeno. Perché solo ricordando che siamo stati un popolo di
emigranti vittime di odio razzista, come ha fatto il vescovo di Padova
denunciando “segni di paura e di insicurezza che talvolta rasentano il razzismo
e la
xenofobia,
spesso cavalcati da correnti ideologiche e falsati da un'informazione che
deforma la realtà”, si può evitare che oggi, domani o dopodomani si ripetano
altre cacce all’uomo. Mai più Aigues-Mortes. Mai più»
(dalla prefazione di Gian Antonio Stella).
«Il merito e il pregio del
lavoro di Enzo Barnabà consiste nell'averci dato finalmente una precisa,
puntuale ricostruzione di un fatto per tante ragioni memorabile e nell'indurci a
essere vigili nella realtà di oggi» (dall’introduzione postuma di Alessandro
Natta).
L’autore
Nato nel 1944, ha studiato
lingua e letteratura francese a Napoli e a Montpellier e storia a Venezia e
Genova. Ha insegnato lingua e letteratura francese in vari licei del Veneto e
della Liguria e ha svolto la funzione di aggiornatore dei docenti di lingua
francese della provincia di Imperia. A Ventimiglia ha fondato il Circolo “Pier
Paolo Pasolini”. Ha svolto la funzione di lettore di lingua e letteratura
italiana presso le Università di Aix-en-Provence e di insegnante-addetto
culturale ad Abidjan (Costa d’Avorio), Scutari (Albania) e Niksic (Montenegro).
Vive a Grimaldi di Ventimiglia. Tra i suoi libri:
Fasci siciliani a
Valguarnera, Teti, 1981;
Contextes. Grammaire française à l'usage des Italiens, Loescher, 1994;
Le ventre du python, romanzo, Editions de l'Aube, 2007; Sortilegi, racconti,
Bollati-Boringhieri, 2008 (con Serge Latouche).
Comunicato stampa
La casa editrice
Infinito
edizioni
presenta
Il nostro viaggi
Identità
multiculturale in Bosnia Erzegovina
di Enisa Bukvić
prefazione di Predrag
Matvejević
introduzione di Francesco
De Filippo
La ricerca
dell’identità nelle proprie radici
e attraverso la dissoluzione di un mondo multiculturale
Un doppio viaggio sospeso tra
la vita dell’autrice, che oggi si definisce “bosniaca perciò multiculturale”,
e il dissolvimento della Jugoslavia.
Il racconto dell’esperienza
personale di Enisa Bukvić è al contempo la narrazione di un difficile cammino
interiore alla ricerca di una nuova identità – con i problemi d’integrazione
legati al suo essere straniera – e del tragico passaggio della ex Jugoslavia da
un’unità multiculturale alla guerra e al genocidio degli anni Novanta.
“Enisa Bukvić
aiuta non soltanto la nostra gente, dispersa in emigrazione, a veder meglio la
realtà presente e a evitare il ritorno di un passato tragico. Volevo con queste
righe salutare l’impegno di una compagna di strada, ringraziandola per quello
che ha fatto e che continua a fare”
(dalla prefazione di Predrag Matvejević).
Il libro ha il patrocinio
della Provincia di Crotone, Provincia di Caltanissetta, Co.Pros,
Eticamente e delle associazioni Bosna u srcu, Bosnia Herzegovina Oltre i
Confini – Piacenza
I diritti d'autore derivanti
dalla vendita di questo libro sono devoluti all’associazione femminile
“Viktorija 99” di Jajce, attiva nei settori della salute e della difesa
dell'ambiente.
L’autrice
Enisa Bukvic è nata a Bijelo
Polje (Montenegro). Laureata in Scienze agrarie a Sarajevo e specializzata in
Scienze dell’alimentazione a Roma, ha maturato una lunga esperienza lavorativa
dapprima nell’industria agro-alimentare jugoslava e italiana, poi nella ricerca
scientifica, nella formazione e nella cooperazione con organizzazioni non
governative (ong) italiane e internazionali. Dal 1998 lavora presso l'Oim
(Organizzazione Internazionale per le Migrazioni). Vive a Roma da vent’anni. Per
contattarla: enisabukvic@yahoo.com
http://www.infinitoedizioni.it
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