26/06/2008 Unica opposizione: svegliarsi, resistere, operare. Il voto della vergogna
Sveglia!
Sta succedendo qualcosa di nuovo nel nostro paese, anzi d’antico, dice una
vecchia poesia. Sta succedendo che Berlusconi tornato al
governo sta facendo esattamente quello che stava facendo quando stava al
governo, cioè leggi che servono a lui, non ai cittadini.
Egli ha fatto credere agli elettori che votando lui stavano meglio gli elettori,
invece votando lui, e andando lui al governo, ci stiamo occupando solo di fare
leggi che servono a lui.
Questo è il dramma di questo paese, non il fatto che ci siano una schiera di
magistrati che c’è l’hanno con lui da 14 anni. È lui che da 14 anni c’è l’ha con
la giustizia perché non accetta mai di sottoporsi al giudizio e ogni volta se la
prende con i magistrati e ogni volta cerca di rinviare il proprio giudizio e
ogni volta cerca di farsi una leggere come gli pare e piace.
Sarebbe niente, sarebbe una beffa, se non fosse il danno che egli provoca con le
leggi che fa per se stesso.
Adesso, per fermare il suo processo, ha fatto una legge che ferma almeno
100 mila processi e blocca tutta la macchina della giustizia. È un
assurdo tutto questo.
Adesso, addirittura, si sta facendo una legge che dice che per lui i processi
non si devono fare. Addirittura ha fatto già una legge che dice che le
sue televisioni non si devono toccare. Ha fatto una legge in cui dice
le inchieste a cominciare dalle intercettazioni non devono più essere fatte, e
gli strumenti a disposizione dei magistrati per scoprire i reati non devono più
essere utilizzati.
Siamo in una situazione veramente da anticamera del regime
perché per giunta ha fatto una legge in cui da detto i giornalisti, la stampa,
non può più far sapere ai cittadini, all’opinione pubblica, agli elettori chi
commette reati e che cosa in concreto ha commesso: volete sapere della clinica
Santa Rita? Non si saprà più.
Volete sapere delle persone che fanno insider trading, delle persone che
truffano, delle persone che fanno molestie, delle persone che violentano? Non si
deve sapere più nulla.
Insomma, rispetto a tutto questo, è ora di svegliarci, non
solo di resistere. È anche ora di operare.
Noi dell’Italia dei Valori l’abbiamo detto in modo determinante sin dal primo
giorno e però non basta il parlamento per far sentire la propria voce. C’ è
bisogno di muovere le piazze, c’è bisogno di far sentire la voce della
democrazia, c’è bisogno di partecipare, non si può più
stare dietro la finestra a guardare.
Ecco perché abbiamo deciso che, il giorno stesso in cui si inizia a discutere
alla Camera dei deputati quest’ ultimo provvedimento scellerato,
incostituzionale, strumentale, voluto a posta per bloccare il suo processo che è
quello della legge che blocca tutti i processi, per un anno, per bloccarne uno
li blocca tutti, in occasione di tutto questo, noi abbiamo deciso in Parlamento
di fare il nostro dovere, ma di chiamare a raccolta la società civile e di tutti
coloro che nel mondo della rete, nel mondo dell’informazione libera, insomma di
tutti coloro che per un giorno non vanno al mare, ma vanno a fare il proprio
dovere civile, civico, quello di partecipare e manifestare pubblicamente.
L’ 8 di luglio intorno alle ore 18:00 ci
troveremmo tra Piazza Navona e piazza del Pantheon,
stiamo individuando esattamente il posto, e dobbiamo partecipare in tanti per
far capire a questo governo che è li per risolvere i nostri problemi, i problemi
dei cittadini, dei più deboli.
Abbiamo problemi che riguardano la sicurezza, il
futuro dei giovani. Possibile che dobbiamo occuparci sempre solo dei
problemi del signor Berlusconi?
Non vogliamo occuparcene più. Lui stesso dice ma parlate sempre
di me. Per forza sei sempre tu che stai li a farti gli affari tuoi.
Allora partecipiamo tutti insieme a una manifestazione di piazza in cui diciamo
basta! Basta con la casta. Noi abbiamo coniato un termine molto
bello che utilizzeremo a Bellaria (12 luglio) nella nostra
manifestazione dei giovani :Smontalecaste
Rimontalitalia. Ecco, questo è proprio il caso di smontare la casta di
chi va al governo in Parlamento per farsi gli affari propri e rimontare un
Italia per i giovani proprio perché vogliamo evitare che si utilizzano le
istituzioni in un modo cosi primitivo, cosi abominevole.
Partecipiamo tutti insieme allora : l’8 di luglio ripeto intorno alle 18:00 in
questa manifestazione di piazza non solo per resistere ma anche per agire per
far sapere all’opinione pubblica che c’è tempo di dire a questo governo di
occuparsi di noi invece che di se stessi.
26/06/2008 Di Pietro il giustizialista
Pubblico una lettera ricevuta da Alfredo Amato, un cittadino come
tanti che traccia un quadro del nostro Paese facendo riferimento a
fatti più o meno recenti. Il titolo di questa lettera lo ha deciso lui spiegando
poi nelle prime righe il senso di questa "etichetta", senso che
condivido.
"Buongiorno On Di Pietro!
Quello in oggetto era il titolo di un mio post sul sito SocialistaLab.it
probabilmente censurato perchè non in linea con le idee del
partito di cui io faccio parte.
Ho aderito sulla base di una promessa di rinnovamento che, sinceramente, al
momento non vedo. Ma la militanza in uno schieramento opposto al Suo non mi
impedisce di vedere le cose con obiettività, non diminuisce la mia stima per Lei
e non mi imbavaglia. Accade spesso di sentire etichettare Di
Pietro come giustizialista. E ancora più spesso, l'etichetta è
appiccicata con una strumentale urgenza di riforme di cui gli italiani avrebbero
bisogno e che porrebbero in ennesimo piano questioni che, invece, io ritengo di
gravità enorme!
Innanzitutto il diritto di Europa 7 di utilizzare le frequenze televisive
indebitamente e abusivamente mantenute da Rete 4. Essendoci, su
questa vicenda, una direttiva europea, mi chiedo come mai il governo italiano si
preoccupi di attuare con rigore le direttive europee in materia di quote latte
mentre ignori completamente quelle in materia di frequenze televisive.
Esiste, poi, la questione del falso in bilancio. Che non è un
problema personale ma una questione di principio su cui si fonda la credibilità
di un gruppo dirigente, che si tratti di un'azienda o di un governo non importa.
E che dire della ventennale gestione camorristica dei rifiuti campani, con la
solita ipocrita e falsa estraneità delle regioni del Nord Italia, che alla
parola "racket" preferiscono la più elegante "business"? In un video recente si
vede un esercito che pattuglia un'area critica e, davanti, indisturbato, un
esercito di motociclisti senza casco.
E in quest'ottica permissivista e garantista, il PM De Magistris
viene definito un malato di protagonismo, glissando spudoratamente sul
coinvolgimento di personaggi di spicco della politica nelle inchieste Poseidone
e Why Not.
La Forleo viene "massacrata" dal mondo
politico e dalla stessa magistratura non appena si permette di chiedere
l'autorizzazione ad utilizzare le intercettazioni telefoniche a carico di D'alema
in merito alla vicenda Unipol-BNL. E il governo, per tutta risposta cosa fa?
S'inventa una legge per censurare le intercettazioni!
Si è detto che la maggior parte degli italiani si sente spiata al telefono...ma
se è vero che c'è un'emergenza di riforme...se è vero che la gente non ce la fa
ad arrivare a fine mese, a chi volete che importi di essere intercettato? Magari
a chi sta rovinando un'azienda, sta trasferendo soldi all'estero, sta
"piazzando" il figlio deficiente a capo di un ospedale, sta bruciando 100 mila
miliardi di vecchie lire oppure sta avvertendo un capo mafia di una imminente
indagine!
E così, i Testimoni di Giustizia, come Pino Masciari, diventano
le vittime di uno Stato assente prima ancora che delle mafie. Quelle mafie che
li hanno privati del presente e del futuro.
Mentre Andreotti, colpevole del reato di mafia negli anni 80,
risulta assolto perchè innocente e non perchè il reato è andato in prescrizione.
E mentre ci interroghiamo sbigottiti sul perchè 8 sudenti su 10 ritengano
inutile la scuola, perchè 9 milioni di neodiplomati risultino di un'ignoranza
abnorme, perché un esperto del ministero ignori i contenuti della traccia di un
esame di stato, perchè dei giovani assassini decidano di lanciare dei sassi da
un cavalcavia, 200 giovani torinesi assaltino un'auto dei vigili urbani, un
gruppetto di deficienti ammazza la noia devastando una scuola, frotte di
automobilisti utilizza la comune strada per ingaggiare sfide quasi sempre a
spargimento di sangue, sul perchè di questa perdita di valori,
del senso di responsabilità prima che di autorità...mentre ci interroghiamo,
appunto, il garantismo della casta passa sopra gli scempi edilizi, ambientali, i
depuratori che non esistono, i reati di corruzione, di concussione, le
assunzioni "pilotate", i figli di papà disseminati in ogni dove, i "regali" del
governo a lobby, gli abusi delle aziende nei confronti dei dipendenti o, peggio,
dei precari.
Il garantismo dei furbetti protegge le famiglie mafiose, non indaga su abusi e
pestaggi come quelli del G8 di Genova e del giovane Federico Aldrovandi.
Ed è di questi giorni la norma "salva premier", le decisioni in materia di
nucleare, l'esortazione ad accettare il trattato di Lisbona etc etc..
Così, attraverso il suo esercito di burattini senza fili che popolano la
politica, le istituzioni, i posti di potere, i partiti, si attua il
disegno di un potere superiore occulto.
Grazie" Dott. Alfredo Amato
25/06/2008 Bufale di governo
Pubblico il video ed il resoconto stenografico del mio intervento alla Camera
dei Deputati di questa sera sulla dichiarazione di voto dell'Italia dei Valori
alla fiducia al Governo.
Vi invito a commentare il mio intervento sul blog, commenti
che leggerò attentamente per conoscere la vostra opinione.
"Conoscendola, signor Presidente del Consiglio che non c'è,
sapevamo e sappiamo bene che lei è solo un furbo venditore di fumo
che vuole far credere ai cittadini che si sarebbe messo a fare politica per
risolvere i loro bisogni. Noi invece - ripeto, conoscendola - sapevamo bene che
lei avrebbe usato anche questa volta il Governo e il Parlamento per sistemare i
suoi affari e risolvere i suoi problemi giudiziari, che è poi la vera ed unica
ragione per cui lei si è messo a fare politica, altro che chiacchiere.
Infatti, nei primi trenta giorni di Governo, lei e il suo Governo siete stati
capaci di quanto segue. Primo, avete fatto una legge «salva Retequattro»,
cioè una legge che permette alla sua azienda di prosperare alle spalle di
un'altra, Europa 7, che ha legittimamente vinto la gara.
Ne avete messo in cantiere un'altra, che possiamo definire «salva
Premier», che serve proprio a lei, signor Presidente del Consiglio che
non c'è, per bloccare i processi penali che la riguardano. Volete impedire ai
magistrati di utilizzare le intercettazioni per combattere la criminalità;
volete negare ai giornalisti di esercitare il loro diritto-dovere di far sapere
all'opinione pubblica cosa succede nelle aule di giustizia. Addirittura, mentre
prevedete di arrestare l'immigrato clandestino che non dà le sue generalità,
proprio ieri, avete negato l'autorizzazione ad arrestare un vostro
parlamentare che ha usato false generalità per potersi
candidare ed essere eletto (Applausi dei deputati del gruppo Italia
dei Valori), come se fare il parlamentare clandestino
possa essere meno grave che fare l'immigrato clandestino! Ma ancor peggio, avete
fatto, e state facendo, un decreto-legge su cui oggi ci chiedete di esprimere un
voto di fiducia: fate peggio non solo perché mentite ai vostri elettori, ma
anche perché umiliate i vostri stessi alleati dell'MpA, che
oggi si sono prostrati a darvi un voto di fiducia quando ieri avevano detto che
non ve lo avrebbero dato.
Durante la campagna elettorale avete illuso gli elettori, dicendo che, togliendo
l'ICI, avreste fatto pagare loro meno tasse, ma non avete detto
dove avreste preso i soldi - quasi due miliardi di euro - per coprire le minori
entrate. Oggi lo sappiamo: innanzitutto dagli investimenti infrastrutturali,
quali le metropolitane di Bologna, Firenze e Torino, le strade della Calabria e
della Sicilia, i trasporti marittimi e ferroviari.
Poi dai fondi per la giustizia: pensate un pò come volete combattere la
criminalità voi, togliendo i soldi dai fondi per la giustizia (Applausi dei
deputati del gruppo Italia dei Valori)! E ancora: dai fondi per
l'agricoltura e, addirittura, dai fondi per la solidarietà sociale destinati ai
portatori di handicap! Vergogna! Togliere l'ICI dalla prima
casa è importante, ed infatti, noi del Governo Prodi, lo
avevamo già fatto per i meno abbienti. Voi l'avete semplicemente esteso a tutti,
e quindi anche a coloro che non ne avevano necessità, a danno di risorse
destinate allo sviluppo e alle infrastrutture, del nord e del sud.
Non basta. Con questo decreto-legge avete trasformato in debito pubblico il
prestito ponte di 300 milioni di euro a favore di Alitalia,
pure da voi richiesto nelle more di assumere le funzioni governative. Avete così
buttato la maschera; era una bufala la cordata italiana pronta ad
acquistare Alitalia. Alla faccia del federalismo fiscale e della lotta
alla casta e agli sprechi, che la vostra Lega ogni volta dice
al nord e che poi non professa quando è in Aula, in Parlamento! Ora il cittadino
italiano dovrà farsi carico di pagare con le tasse il debito della compagnia e
della cattiva gestione delle stesse. Ecco perché, noi dell'Italia dei Valori,
signor Presidente del Consiglio che non c'è, vi neghiamo la fiducia,
e lo faremo non solo in questo Parlamento, ma anche in modo ben visibile di
fronte al Paese, a cominciare da martedì 8 luglio quando, alle
18, ci ritroveremo anche noi nella manifestazione di pubblica
informazione - sì: pubblica e vera informazione - che si svolgerà a
piazza Navona sui fatti e misfatti dei primi cento giorni di questo Governo
(Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Lo faremo, signor Presidente del Consiglio che non c'è, perché non credo che la
sua ossessione verso la magistratura sia uno scatto di nervi o l'esasperazione
di una persona scossa. Crediamo invece che sia solo un'abile mossa studiata a
tavolino da una mente luciferina come la sua, che cerca in
anticipo di buttare in polemica politica quel che pensa possa essere il
risultato giudiziario che lo riguarda. Nessuno più di lei, signor Presidente del
Consiglio che non c'è, sa cosa ha commesso insieme al teste Mills
e come mai tanti soldi sono passati dalle sue tasche a quelle di quel falso
teste giudiziario (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Nessuno più di lei sa come si è espresso con dirigenti RAI che
contattava ed i cui rapporti con lui trattava in altri dibattimenti.
È in questa chiave, signor Presidente Consiglio che non c'è, che lei ha
costruito e sta costruendo da anni una precostituzione di una falsa
giustificazione di conflitto fra potere giudiziario e potere politico
per poter giustificare quanto lei ha commesso. È in questa chiave di
falsa giustificazione che si collocano i ripetuti e quotidiani attacchi ai
giudici per fare in modo che l'opinione pubblica sia disorientata e il risultato
giudiziario depotenziato, qualunque esso sia. Per questo, signor Presidente del
Consiglio, noi faremo opposizione in quest'Aula e fuori da qui,
cercando, attraverso i referendum, di abolire le leggi vergogna che lei continua
a fare e di dare dignità al Paese a cui lei sta portando vergogna (Applausi
dei deputati del gruppo Italia dei Valori e del deputato Furio Colombo -
Congratulazioni)"
25/06/2008 Ore 19.00, diretta dalla Camera
A partire dalle 20.20 l’Assemblea sarà chiamata a votare la
fiducia al Governo posta ieri dal Ministro per i rapporti con il Parlamento,
Elio Vito, sull’approvazione del maxi-emendamento recante disposizioni urgenti
per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie.
Alle 19,00 inizieranno le dichiarazioni di voto trasmesse sia attraverso la
diretta web della camera che in diretta televisiva su Rai2.
Le misure che il governo vuole introdurre sono il tentativo di curare un
malato grave somministrandogli una dose, nemmeno tanto abbondante, di
placebo. E lo farà introducendo anche discriminazioni (tra
lavoratori permanenti e precari, tra uomini e donne, tra dipendenti pubblici e
privati, tra Nord e Sud) e distorsioni fiscali, a motivo della
più che probabile elusione fiscale che essa indurrà.
Vi invito a seguire la diretta e a commentare il mio intervento
sul blog, commenti che leggerò attentamente per conoscere la vostra opinione
24/06/2008 Il voto della vergogna
Oggi si è espresso al Senato il voto della vergogna. La
maggioranza ha votato compatta a favore della legge “blocca-processi”,
piegando il capo al volere di Silvio Berlusconi.
Non credo che i cittadini che hanno votato la Lega o gli ex
An si aspettassero dai rispettivi leader un tradimento della
fiducia accordata con il voto del 13 e 14 aprile. Forse, e lo spero nel
profondo, neanche gli elettori ex Forza Italia se lo
aspettavano un decreto del genere.
Nessun cittadino si aspettava un decreto contro la loro sicurezza,
esattamente come nel precedente governo nessuno si aspettava l’indulto.
Semplicemente perché nessun cittadino lo aveva chiesto e
nessuna forza politica lo aveva inserito nel proprio programma.
Travaglio, durante la trasmissione Passaparola di ieri, ha
fornito un elenco esaustivo dei reati che la macchina della giustizia deve
obbligatoriamente “ignorare”.
Li riporto di seguito, uno sull’altro, come si fa per un elenco mortuario,
perché oggi muore una parte di democrazia di questo Paese.
- aborto clandestino
- abuso d’ufficio
- adulterazione di sostanze alimentari
- associazione per delinquere
- bancarotta fraudolenta
- calunnia
- circonvenzione di incapace
- corruzione
- corruzione giudiziaria – è quella per cui Silvio Berlusconi
ha fatto questo decreto
- detenzione di documenti falsi per l’espatrio
- detenzione di materiale pedo-pornografico
- estorsione
- falsificazione di documenti pubblici
- frodi fiscali
- furto con strappo
- furto in appartamento
- immigrazione clandestina (“pensate, dopo tutte le menate che
fanno con la storia dell’immigrazione clandestina, adesso sospendono i processi”
– Marco Travaglio)
- incendio e incendio boschivo
- intercettazioni illecite
- maltrattamenti in famiglia
- molestie
- omicidio colposo per colpa medica
- omicidio colposo per norme sulla circolazione stradale vietata
(“tutti quelli che stendono la gente per la strada ubriachi, bene quelli non li
si processa” – Marco Travaglio)
- peculato
- porto e detenzione di armi anche clandestine
- rapina
- reati informatici
- ricettazione
- rivelazioni di segreti d’ufficio
- sequestro di persona
- sfruttamento della prostituzione
- somministrazione di reati pericolosi
- stupro e violenza sessuale
- traffico di rifiuti
- truffa alla Comunità Europea
- usura
- vendita di prodotti con marchi contraffatti
- violenza privata
Tutti questi, essendo puniti con pene inferiori ai dieci anni,
vengono sospesi.
Per sospendere il processo di un cittadino, Silvio Berlusconi, l’Associazione
Magistrati ha calcolato che neverranno sospesi circa centomila.
La mobilitazione nelle piazze è ormai inevitabile. Sul blog ho deciso di
lanciare questa iniziativa contro la blocca-processi, iniziativa appello a
tutti gli elettori, perché si dissocino dalle scelte dei
rappresentanti del loro partito.
La legalità è la base di ogni democrazia. Senza legalità c’è
solo il regime totalitario o l’anarchia.
23/06/2008 La priorita' della Sicurezza
Fin dal primo momento siamo stati chiari su questo tema, e cioè il
Pacchetto Sicurezza.
In quel Pacchetto Sicurezza, che è fatto in parte da decreti legge e in parte
da disegni di legge, ci sono molte cose che condividiamo, tanto
vero che oggi abbiamo deciso che farò personalmente da relatore in aula e in
commissione, perché non vogliamo essere tracciati come coloro che si mettono
sempre di traverso e sempre contro per spirito antiberlusconiano.
In quel pacchetto sicurezza addirittura la metà delle norme previste, tra
disegni di legge e decreti legge, sono non per ammissione mia, ma del ministro
Maroni, norme che sono già state approvate nel Consiglio dei
Ministri del governo Prodi. Pertanto vogliamo che queste norme
siano approvate, e vogliamo aiutare e fare il nostro dovere dentro il Parlamento
affinché siano subito approvate. Ecco perché vorremmo che si discutesse in
merito a questo emendamento dell’ultimo minuto e si riflettesse
bene che grande vulnus è stato introdotto rispetto ad un tema che tutti i
cittadini sentono come sicurezza per il Paese.
Non condividiamo, contrastiamo e ci opporremo in ogni sede, sia per ragioni
di metodo sia per ragioni di merito rispetto alle proposte che sono state
formulate di sospensione dei processi per un anno e la sospensione dei
processi delle più alte cariche dello Stato, anche per quanto riguarda
il Presidente del Consiglio in carica.
Per questioni di metodo perché, in caso di decreto, il decreto legge deve
intervenire in via d’urgenza su quello che fa paura ai
cittadini, per quello che sono i loro problemi. Risolvere il problema di
Berlusconi è una cosa che interessa a lui, non ai cittadini.
Ai cittadini interessa intervenire sulla sicurezza per fare in modo che non ci
siano più stupri, violenze sessuali, rapine, violenza, e tanti di quei reati al
di sotto dei dieci anni che possono creare allarme sociale. Per questo riteniamo
che non ci siano quei requisiti di urgenza e che richiede il decreto legge, ma
neanche quei requisiti attinenti alla materia sicurezza.
Nel merito contestiamo totalmente il principio per cui viene inserito tra i
reati gravi per cui non si deve procedere il cosiddetto reato di
corruzione in atti giudiziari da parte di una persona che fa il
Presidente del Consiglio. Se c’è un reato grave, oltre ai reati sulla persona
come l’omicidio, il sequestro di persona, violenza carnale, se c’è un reato
grave per eccellenza è proprio la corruzione in atti giudiziari fatte dal
massimo esponente dell’esecutivo che interviene sul test. Ora non sappiamo se
questo è stato commesso o meno, ma c’è un processo in corso che è arrivato alla
fine delle sue battute. Credo che ci sia una ragione, che il processo si
concluda, e non che venga bloccato. Questo sarebbe una grande
ingiustizia.
Noi siamo tra quelli, minoritari o maggioritari, lo vedremo con il referendum
da che parte sta la verità, che pensiamo che la legge deve essere uguale per
tutti e che se c’è un Presidente del Consiglio che è sotto processo
dovrebbe essere giudicato prima, e non dopo.
22/06/2008 Tradire gli elettori

Riporto il video e le domande che mi sono state rivolte oggi durante la
conferenza programmatica dell'Italia dei Valori sull'attuale situazione politica
del Paese.
Antonio Di Pietro: Noi riteniamo che il Consiglio Superiore
della Magistratura abbia il diritto ed il dovere di avvertire il governo ed il
Parlamento che sta facendo una legge incostituzionale. Noi poi
raccoglieremo le firme, perché vogliamo che siano i cittadini a valutare se sia
giusto o, come riteniamo noi, sommamente ingiusto che un
presidente del consiglio si faccia una legge per non farsi processare mentre lo
stanno processando.
Giornalista: Il centrodestra vi accusa di essere
anti-Berlusconi e accusa i magistrati di voler ribaltare la volontà popolare.
Sono stati eletti con un bel numero di voti.
Antonio Di Pietro: Questa maggioranza e questo governo è stato
eletto per volontà popolare per risolvere i problemi dei cittadini
italiani, e non solo. Invece, dal primo giorno sta cercando reiteratamente e con
somma recidiva di risolvere i problemi di qualcuno di loro, a cominciare dal
Presidente del Consiglio. Stanno tradendo chi li ha votati.
La norma salva premier non è costituzionale perché mette i cittadini non pari
uguali alla legge. Tutti devono rispettare la legge, meno colui che la fa la
legge che si dice: per me la legge non vale. E anche se c’è la sentenza che deve
uscire i prossimi giorni se io possa aver corrotto un magistrato o meglio ancora
un testimone in un processo….faccio la legge per non farmi processare. Io credo
che ci sia una somma ingiustizia e una somma immoralità in questo comportamento.
Noi dell’Italia dei Valori innanzitutto manifesteremo di fronte al parlamento,
interverremo dentro il parlamento, segnaleremo al tutto il paese questa
immoralità e questa illegittimità costituzionale e subito dopo in alcuni grandi
manifestazioni raccoglieremo le firme necessarie per sottoporre al referendum
popolare una norma che noi riteniamo degrati l'Italia a paese del terzo mondo.
Io faccio il mio dovere che è quella di una opposizione seria determinata
costruttiva e siccome dal primo giorno conoscevo cosa voleva fare lui,
utilizzare le istituzioni per se stesso, avverto il cittadino che la prossima
volta non si lasci più prendere in giro.
Giornalista: Si interrompe il dialogo tra la maggioranza
e opposizione è anche una sua vittoria se vogliamo.
Antonio Di Pietro: Con noi non si è interrotto niente, grazie a
Dio non è mai cominciato. Noi dell’ Italia dei Valori lo conoscevamo dal primo
momento e abbiamo detto che questo predica bene razzola male. Questo davanti
dice: come ti voglio bene di dietro ti fa male, cosi sta facendo
29/07/2008 Responsabilita' politiche del G8 di Genova (http://www.antoniodipietro.com)Diversi nostri lettori ci hanno chiesto le ragioni per cui l’Italia dei
valori ha votato contro la costituzione di una Commissione di inchiesta
sulle violenze del G8 di Genova.
Assicuro che noi dell’Italia dei Valori abbiamo sempre sostenuto la
necessita’ di fare piena luce sui fatti verificatisi in occasione del
G8 di Genova e soprattutto di ben individuare le responsabilità a tutti
i livelli di quanto è accaduto. Noi pretendiamo e continueremo a
pretendere la verità sulle responsabilità politiche. Lo
pretendiamo per le vittime di un vero e proprio massacro, ma lo pretendiamo
anche per restituire dignità ad uno Stato uscito umiliato a livello
internazionale dalle violenze di Genova.
Ciò che ci ha lasciato a suo tempo perplessi è che ad accertare fatti
penalmente rilevanti potesse essere un organo parlamentare quale la “Commissione
di inchiesta”, che per definizione è di parte e dipende dalla
maggioranza numerica del momento, e non invece la Magistratura,
che essendo terza garantisce migliore obiettività circa il risultato, a cui poi
poteva e ben può affiancarsi una “Commissione di indagine”.
A questo punto, però, è bene fare chiarezza sulla distinzione concettuale che
noi abbiamo posto tra una “Commissione parlamentare di inchiesta”,
su cui all’epoca abbiamo espresso riserve, e una “Commissione
parlamentare di indagine”, verso cui noi invece propendevamo e che
ancora oggi siamo disposti a sostenere. La Commissione parlamentare di inchiesta
e’ titolare di poteri analoghi a quelli della Magistratura, compresi gli
interrogatori, le perquisizioni e quant’altro di investigativamente rilevante, e
sull'attività della Magistratura può interferire, pur essendo, spesso, del tutto
priva della necessaria autonomia ed indipendenza, in quanto espressione dei
partiti e di maggioranze politiche, variabili per definizione.
Oggi, a distanza di solo pochi mesi, possiamo dire che i fatti hanno
dimostrato che le nostre preoccupazioni erano fondate. La
magistratura ha processato e sta processando i responsabili mentre la
Commissione di inchiesta sul G8 di Genova, se costituita, sarebbe oggi nelle
mani blindate di chi nel 2001 aveva la responsabilità dell’ordine pubblico, di
chi avrebbe interesse personale a fare emergere verità diverse
da quelle che comunque cominciano ad emergere dai processi, di chi avrebbe
addirittura la possibilità di interferire con la stessa attività dei Giudici.
La Commissione parlamentare di indagine che noi auspichiamo, invece, avrebbe
compiti di sola valutazione politica sulla base dei risultati di indagini
acquisite dalla magistratura senza interferenze e nel rispetto
della diversità dei ruoli. A nostro avviso questa soluzione sarebbe lo strumento
più efficace per accertare responsabilità politiche ormai quasi inequivocabili,
anche grazie a quanto continua ad emergere dai processi. La verità non e’ certo
emersa dall’indagine conoscitiva “farsa” messa in campo dal
precedente governo Berlusconi. Ma la verità non sarebbe emersa
neppure da una attività di inchiesta contrapposta a quella dei Giudici e
pilotata di volta in volta dai Partiti al potere.
Forse abbiamo fatto bene, forse abbiamo sbagliato. Ma l’abbiamo fatto con
totale buona fede e concreto spirito costruttivo.
http://www.antoniodipietro.it/
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