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18/10/2016 Il Punto -  La Voce Info

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Con la legge di bilancio 2017 si perpetua un sistema assistenziale frammentato, per categorie e squilibrato a favore dei pensionati. Per l’anno che viene ci sono 1,9 miliardi di euro (7 nel triennio) solo per l’intervento assistenziale sulle pensioni. Appena 650 milioni, invece, per le famiglie, sempre a spizzichi e bocconi. Nella parte della manovra relativa al fisco si trovano l’abolizione di Equitalia, il superamento degli studi di settore e la nuova Imposta sul reddito dell’imprenditore (Iri). Con molti dettagli decisivi da precisare. Arriva il disinnesco totale degli aumenti di Iva automatici previsti dalla Finanziaria 2016. Si evita una stangata sui consumi. Ma vengono meno 15 miliardi di entrate nel 2017 e anche un po’ di inflazione che – secondo alcuni – avrebbe fatto comodo.
I tanti elogi per la ratifica dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici devono diventare un piano operativo di 
decarbonizzazione dell’economia. Che comporta trasformazioni radicali in molti modelli di business e  nuove opportunità. E, dunque, rientra nella promozione dei processi innovativi di Industria 4.0. 
Tre su quattro 
fondi comuni promettono una cedola. Che però, nei casi in cui il rendimento è insufficiente, viene pagata prelevando i soldi dal capitale dell’investitore. Tutto ok sotto l’aspetto formale (e infatti il regolatore tace). In sostanza, un vero trucco ai danni dei risparmiatori.
Con un provvedimento allo studio andrà forse in soffitta la bocciatura nelle scuole elementari e medie. Ripetere l’anno è un guaio e può accrescere gli abbandoni. Ma, al posto dell’abolizione, meglio la personalizzazione dei percorsi di studio. Che però costa e richiede attenzione a evitare gli sprechi.

La nostra amica e collega Silvia Giannini – terminato un periodo di incarichi istituzionali, in aspettativa da lavoce.info – torna a far parte a pieno titolo della Redazione ed entra nel Comitato di redazione accanto ad Angelo Baglioni, Francesco Daveri, Maria De Paola, Fausto Panunzi e Michele Polo. Bentornata, Silvia!

 

  • L'equità che manca alla manovra
    18.10.16
    Chiara Saraceno
     

    La legge di bilancio 2017 stanzia quasi 2 miliardi per le pensioni e solo 600 milioni per il sostegno alle famiglie con figli. Ma le risorse non sono l’unico problema. La frammentazione degli interventi finisce per portare alla riproduzione intergenerazionale e territoriale della disuguaglianza.

  • Luci e ombre del decreto fiscale
    18.10.16
    Silvia Giannini e Alessandro Santoro
     

    Superamento degli studi di settore, rottamazione dei ruoli, abolizione di Equitalia e nuova imposta sul reddito dell’imprenditore sono le principali novità fiscali della legge di bilancio 2017. Tra interventi condivisibili e altri che porteranno a cadute di gettito, restano questioni aperte.

  • Tirannia del consenso sull'Iva
    18.10.16
    Mario Sebastiani

    Nella legge di bilancio 2017 il governo manterrà l’impegno a non far scattare l’aumento dell’Iva. È una scelta che risponde a una ricerca di consenso politico immediato. Perché se si facessero i conti su un orizzonte più ampio, la manovra darebbe vari vantaggi. Agire solo sull’aliquota più alta.

  • Decarbonizzazione 4.0 per la politica industriale
    18.10.16
    Alessandro Lanza e Antonio Navarra

    I temi della decarbonizzazione sono sempre più legati a quelli dell’innovazione, sia nell’organizzazione che nei processi produttivi. La riduzione delle emissioni diventa un fattore di competitività e prodotti e processi che non vi contribuiscono o la rendono più difficile non avranno mercato.

  • Lo scandalo dei fondi con cedola: ecco i numeri
    18.10.16 
    Angelo Baglioni e Alberto Foà

    Sono sempre di più i fondi comuni che promettono una cedola, ma in realtà la prelevano dal capitale dell’investitore: ormai tre su quattro usano questo trucco. Varie le ragioni che li rendono appetibili per i risparmiatori. Ma la scarsa trasparenza acquista così proporzioni preoccupanti.

  • Una scuola senza bocciati
    18.10.16 
    Maria De Paola

    Nella scuola italiana le bocciature sono rare, almeno fino all’istruzione secondaria. Ora si prepara una legge che le vieti del tutto. Ripetere l’anno comporta benefici e costi, a partire dal rischio abbandono. Meglio forse la personalizzazione dei percorsi di studio, ma richiede risorse.



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