Presentazione
Crimini di guerra è un sito web che presenta una ricca selezione di
documenti storici (in parte inediti) sulla repressione operata su popolazioni
civili dalle forze armate italiane nel corso delle guerre coloniali (Libia -
Etiopia) e della seconda guerra mondiale (1925- 1943).
L'approccio ai documenti può avvenire attraverso la guida di Itinerari
(per il momento sono undici) o mediante una lettura diretta dal menu
Documenti. Numerosi ipertesti supportano le interpretazioni collegandole
direttamente con i documenti.
L’obiettivo è dare, sulla base di dati e documenti, l’opportunità, anche a chi
non è fornito di particolari cognizioni storiche, di capire cosa è successo e
perché ciò è potuto accadere.
Si vuole offrire alla portata di tutti, i risultati di studi fino ad oggi
confinati, loro malgrado, nelle pubblicazioni specialistiche, proponendo
comunque un ambito di ricerca storica, dove si raggiungono conclusioni solo
sulla base dell'analisi scientifica e del raffronto di documenti
incontestabili e dove l’utente stesso può consultare direttamente le fonti
documentarie.
Non solo documenti e analisi, ma si vuole proporre a tutti anche una
metodologia che superi le semplificazioni e le strumentalizzazioni politiche.
Lo strumento informatico permette questo approccio diretto, dando la
possibilità di confrontare immediatamente documenti ed itinerari
interpretativi collegati attraverso una rete di ipertesti dalla dimensione
illimitata, che offre quindi un’immediata informazione al lettore.
Approfondisci su criminidiguerra.it
http://www.criminidiguerra.it
Italiani brava gente? Breve elenco e descrizione dei CRIMINI Italiani troppo spesso dimenticati! (http://criminiitaliani.click-page.net)
Il 6 aprile 1941 le forze armate tedesche e italiane oltrepassarono i
confini della Jugoslavia. L’Italia fascista partecipò all’attacco con
sette divisioni, due corazzate e cinque di fanteria, impadronendosi
con rapidità della costa dalmata, occupando l’11 aprile Lubiana,
Ragusa l’attuale Dubrovnik (17 aprile) e il Montenegro (18 aprile). Al
termine delle operazioni militari nazifasciste la Jugolavia fu
smembrata: all’Italia andarono la fascia meridionale della Slovenia
con la costa dalmata; anche il Montenegro divenne un protettorato
italiano.
“Mettiamoci bene in testa che questa gente (gli jugoslavi, ndr) non ci
amerà mai. Quindi nessuno scrupolo”. Procedere “con l’annientamento di
uomini e cose”. Con queste parole Mussolini dettava la linea ai capi
militari fascisti.
In 29 mesi di occupazione della Slovenia secondo
una statistica incompleta e riguardante la sola provincia di Lubiana
furono uccise 12 mila persone (7 mila nei lager), 40 mila furono
deportate, 10 mila le case distrutte. Arbe, Gonars, Cairo Montenotte,
Pothum, Sdrussina, alcune delle località del martirio del paese slavo
occupato dalle truppe fasciste.
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