"Un Giorno del Ricordo" per non dimenticare la
storia e le tragedie che si sono susseguite, conservandone e
coltivandone la memoria. E' questo in sintesi il pensiero del Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano, illustrato oggi durante la cerimonia di
commemorazione del Giorno del Ricordo, che si è svolta in mattinata al
Palazzo del Quirinale per la ricorrenza del massacro delle foibe, la
tragedia in cui milioni di italiani sono stati uccisi, in Venezia Giulia e
Dalmazia, per motivi etnici-politici alla fine della Seconda Guerra
Mondiale.
Napolitano ha voluto esprimere "il sentimento di vicinanza
affettuosa e solidale che lega le istituzioni repubblicane a quanti vissero
personalmente, o attraverso loro famigliari, le tragiche vicende della
persecuzione, dell'orrore delle foibe, dell'esodo massiccio degli italiani
dalle terre in cui erano profondamente radicati".
"Come Presidente della Repubblica italiana - ha
dichiarato Giorgio Napolitano - risorta in quanto Stato alla vita
democratica anche grazie al coraggio e al sacrificio dei civili e dei
militari che si impegnarono nella Resistenza fino alla vittoria finale sul
nazifascismo, ritengo non abbiano alcuna ragion d'essere polemiche
dall'esterno nei nostri confronti. Con gli Stati di nuova democrazia e
indipendenza sorti ai confini dell'Italia vogliamo vivere in pace e in
collaborazione nella prospettiva della più larga unità europea".
Il Presidente della Repubblica italiana ha ricordato
"l'articolo 11 della nostra Costituzione, là dov'è sancito il ripudio della
guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli". "Non
dimentichiamo e cancelliamo nulla - ha detto Napolitano - nemmeno le
sofferenze inflitte alla minoranza slovena negli anni del fascismo e della
guerra".
"Questa giornata serve per ricordare e lavorare sulla
memoria condivisa, per infrangere le barriere del negazionismo che esistono
ancora sulla vicenda delle foibe". E' quanto ha dichiarato il sindaco di
Roma, Gianni Alemanno al termine della cerimonia della deposizione della
corona di fiori sull'Altare della Patria".
"Serve grande attenzione e grande rispetto - ha
proseguito Alemanno - per fare in modo che questi esuli vengano aiutati a
superare il dramma anche dal punto di vista degli affetti, dal punto di
vista economico e sociale. C'e' un atteggiamento di grande commozione
attorno a tutti gli esuli - ha ricordato Alemanno - e ai parenti delle
vittime. Pero' ci sono ancora barriere di negazionismo da abbattere per
raggiungere veramente una memoria condivisa affinche' nei libri di storia si
possano leggere tutte le terribili tragedie del '900 causate da ideologie di
destra e di sinistra".
Archivio Giornata del Ricordo delle Foibe
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