Prima
ancora della fine dell'offensiva israeliana sulla
Striscia di Gaza, l'accusa di aver usato armi al
fosforo bianco aveva già fatto il giro del pianeta.
Secondo molti mezzi d’informazione l'esercito
israeliano avrebbe fatto un uso massiccio di armi al
fosforo bianco. Sia chiaro, non si vuole in questa
sede smentire questa ipotesi: sicuramente è stato
usato del munizionamento illuminante al fosforo,
principalmente bombe ad uso aereo e proiettili per
artiglieria pesante, ma siamo proprio certi che si
sia trattato di fosforo bianco? Se qualcuno viene
colpito da fosforo incendiato, e non è possibile
spegnerlo con acqua, le parti colpite presentano
tracce profonde di fusione. Le immagini fotografiche
e televisive arrivate da Gaza non smentiscono
affatto l'uso del fosforo bianco, ma non tutte le
ferite mostrate sono compatibili con questa sostanza
incendiaria.
A causa della scarsa conoscenza, in Italia come
altrove, al di fuori di ambienti medici dei vari
tipi di ferite, sono state indicate come
"mutilazioni e ustioni da fosforo bianco" anche
ferite non del tutto compatibili con questo tipo di
munizioni. In effetti, come dichiarato da un medico
norvegese di un'organizzazione indipendente presente
a Gaza, molti feriti e molti cadaveri
presenterebbero lesioni la cui origine non è sicura
e non riconducibile a quelle provocate dalle armi
normalmente utilizzate, come vaste bruciature,
tessuti scarnificati e mummificazione dei tessuti
molli; quest'ultimo tipo di offesa non è
riconducibile agli effetti provocati dal fosforo
bianco. Ma allora, che tipo di munizione può aver
provocato questi tipi di ferite irreversibili, e che
spesso hanno condotto alla morte? Il medico
norvegese avrebbe dichiarato, mediante un'interposta
persona per cui il condizionale è d'obbligo, di "non
aver mai visto un simile tipo di ferite".
A raccontare un'ipotesi tanto inquietante quanto
plausibile è il Generale di Brigata italiano
Fernando Termentini, ex comandante del Genio
dell'Esercito Italiano, che ha maturato
un'esperienza ventennale nel settore della bonifica
degli Ordigni Esplosivi e delle mine in varie aree
del mondo. Il Generale ha scritto sulla rivista
Pagine di Difesa, testata di politica
internazionale e della Difesa, un'interessante
articolo nel quale dimostra la compatibilità delle
orrende mutilazioni e mummificazioni di Gaza con
l'uso di armi a microonde o al plasma.
Secondo la sua analisi, queste armi dovrebbero
essere state sperimentate "in Iraq, in Libano e
forse anche in occasione della prima guerra del
Golfo, contro le truppe irachene in fuga da Kuwait
City". Ma di cosa si tratta? Si tratta di sistemi
d'arma che non sparano proiettili, ma fasci di
energia più o meno potente. Si tratta di strumenti
studiati e realizzati, per conto
dell’amministrazione americana, a scopo di ordine
pubblico, e poi modificate per essere anche in grado
di uccidere. Le armi a microonde nascono infatti
come sistemi d'arma non letali a scopo antisommossa.
Sono prodotte dalla Raytheon, società americana che,
secondo dati del 2007, detiene il 90% delle entrate
da contratti nel settore della difesa americana ed è
il quarto appaltatore mondiale in questo settore per
entità dei guadagni. Le armi a microonde costruite
dalla Raytheon, e diffusissime in USA come in
Francia, da arma anti-sommossa possono essere
trasformate in armi letali aumentando la potenza
della radiazione emessa.
La materia organica colpita da queste armi perde
istantaneamente tutta la componente liquida,
pertanto si accartoccia su se stessa perdendo volume
e trasformandosi in un oggetto mummificato. Per
questo motivo, le immagini provenienti da Gaza, che
presentano cadaveri rimpiccioliti con i tessuti
molli mummificati, le parti ossee scollate e gli
indumenti praticamente indenni, ricordano molto di
più un'arma a microonde, piuttosto che una munizione
incendiaria al fosforo. Da notare che cadaveri in
queste condizioni sono stati trovati anche a Falluja
dopo i combattimenti casa per casa. Anche per quanto
riguarda Gaza, non appare affatto sensato che i
cadaveri mummificati siano stati resi tali da
munizioni aeree o di artiglieria al fosforo: le armi
a microonde sono armi corte, a cominciare dal
prototipo più famoso, quel Taser che può emettere
una scarica elettrica fino a 60.000 Volt; sono armi
che riescono ad essere più efficaci di quelle a
munizioni convenzionali soprattutto in combattimenti
negli abitati, in spazi stretti come vicoli,
cunicoli e locali sotterranei.
Come a Gaza, come a Falluja. Armi sicure per chi le
usa, visto che non c'è il rischio di proiettili di
rimbalzo, che invece normalmente c’è quando con
munizioni convenzionali si spara in ambienti
ristretti. Come si conclude su Pagine di Difesa,
l'ipotesi delle armi a microonde è forse più
condivisibile sul piano tecnico, ed anche sul piano
militare, rispetto all’uso generalizzato per scopi
offensivi di munizionamento al fosforo bianco.
Tirando le somme, si sono viste immagini di cadaveri
rimpiccioliti fino ad essere lunghi un metro, senza
segni di proiettile, senza arti o con la testa
mozzata. Sono queste le testimonianze di civili e
medici iracheni, o provenienti oggi da Gaza, come
ieri da Falluja, come dalla battaglia dell'aeroporto
di Baghdad. Sono armi leggere e maneggevoli, che
possono ridurre l'uso di armi di tipo cinetico. E
probabilmente sono queste le armi usate negli
scontri di terra a Gaza, e non quelle al fosforo
bianco. Come dicevamo, quest'ultimo, tecnicamente
non può provocare sugli oggetti e sulle persone
effetti simili a quelli visti, come la
carbonizzazione delle sostanze organiche, quasi
nessun danno ai tessuti, pochi danni alle
infrastrutture. Il dubbio principale riguarda il
fatto che i corpi siano disidratati senza la
combustione degli indumenti o dell’ambiente
circostanze.
Invece i corpi di Gaza, che come tutti i corpi umani
hanno un alto contenuto di liquidi, presentano una
carbonizzazione del volume organico, senza che i
vestiti, l'involucro esterno, sia intaccato. Al
momento, non esiste alcuna convenzione
internazionale che regoli o limiti l'uso delle armi
ad energia, che ufficialmente risultano essere
ancora allo stato di prototipi di ricerca. Forse
Gaza è stato il quarto esperimento di questi
prototipi.
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Archivio Gaza, Palestina, Natale 2008
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