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22/03/2007 Mastrogiacomo: Il mio sequestro solo frutto di casualità (http://www.canisciolti.info)

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Daniele Mastrogiacomo, il giornalista liberato lunedì sera dopo due settimane di prigionia in Afghanistan, ha detto oggi che il suo non sembra essere stato un sequestro organizzato e che per la sua liberazione il governo afghano ha agito in piena sovranità. "Non sono andato lì per fare uno scoop... In precedenza c'erano già stati colleghi tedeschi e francesi... purtroppo credo che spesso molto sia affidato alla casualità, non è stato (un fatto) organizzato", ha detto il giornalista di Repubblica, in una conferenza stampa nella sede del quotidiano, rispondendo alla domanda su che cosa "sia andato storto" nel viaggio di lavoro che si è trasformato in sequestro.

Mastrogiacomo -- che ha parlato per circa 20 minuti con i giornalisti delle altre testate, premettendo di non poter rispondere a tutte le domande per via dell'inchiesta attualmente in corso sul suo rapimento, condotta dai magistrati romani -- ha descritto i momenti di maggior tensione e difficoltà nel corso della sua prigionia in Afghanistan, durata circa due settimane. L'inviato di Repubblica ha detto che quanto è stato fatto per la sua liberazione -- con il rilascio di prigionieri talebani da parte del governo afghano -- non ha violato la sovranità dell'Afghanistan e nemmeno l'autonomia delle scelte di politica estera del Paese.

Dagli Stati Uniti un funzionario dell'amministrazione Bush ha riferito che Washington è stata colta "di sorpresa" per il rilascio di cinque talebani in cambio di Mastrogiacomo e ha comunicato i suoi dubbi al governo italiano per via diplomatica. "Preoccupazioni" per le implicazioni del rilascio dei talebani sono state espresse anche dal Foreign Office britannico. A chi gli chiedeva notizie sulla sorte dell'interprete afghano, che Emergency ritiene sia stato fermato dalle autorità afghane per essere interrogato sul sequestro -- come avvenuto ieri al mediatore -- Mastrogiacomo ha detto di augurarsi che venga presto rimesso in libertà.

"E' un giornalista, sono convinto e mi auguro che presto sarà rilasciato, perché come è capitato a me, come è capitato ad altri, è sottoposto non a fermo ma a interrogatorio, in Afghanistan magari i tempi sono più lunghi", ha detto l'inviato di Repubblica riferendosi a Adjmal Mashkband, sul cui rilascio in mattinata il vice ministro degli Esteri Franco Danieli aveva detto che non era ancora possibile avere una conferma. Secondo Emergency è possibile che l'interprete sia stato arrestato per essere interrogato in merito al sequestro, come avvenuto al mediatore Rahmatullah Hanefi, sebbene di questo non ci siano conferme.

"Certezze non ne abbiamo però questa opinione sembrerebbe in qualche modo tornare", ha detto a Reuters il vicepresidente di Emergency Carlo Garbagnati. L'inviato di Repubblica ha raccontato anche che durante la prigionia le uniche informazioni dall'esterno gli sono giunte dopo aver sentito una notizia della tv britannica Bbc che lo definiva come un giornalista britannico. "Questo mi ha molto preoccupato. E' stata l'unica notizia che c'è stata, per il resto cercavo di condurre io stesso una sorta di trattativa". Mastrogiacomo ha detto che tornerà ora al suo lavoro di giornalista, ma non crede che rimetterà piede in Afghanistan.

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