Il 30 Dicembre 2006 sarà ricordato come un giorno di infamia. Violando il
diritto internazionale e la decenza umana, il governo quisling dell'Iraq
occupato, un regime fantoccio e settario instaurato dall'occupazione
statunitense e sostenuto dall'Iran, ha assassinato il legittimo Presidente
della Repubblica dell'Iraq, Saddam Hussein.
E' stato
riportato che dopo l'esecuzione gli assassini hanno gridato: "Lunga
vita a Muqtada, lunga vita a Muqtada" [Moqtada Al-Sadr].
E' stato
riportato anche che Saddam Hussein ha subito torture prima della sua
esecuzione e che il suo corpo è stato mutilato dopo. Un'altra fonte ci dice:
"Il video non mostra sangue sulla faccia e sul corpo di Saddam, ma la TV ha
trasmesso un video dove il corpo mostra sangue, ferite e lividi sulla
faccia".
Sull'apocalisse irachena,
Riverbend ha recentemente scritto: "Di nuovo, non posso che chiedermi
perché è stato fatto tutto questo? Perché distruggere l'Iraq fino al punto
in cui fosse irreparabile? L'Iran sembra essere l'unico ad averci
guadagnato. La loro presenza in Iraq è così ben istituita: criticare un imam
o un ayatollah equivale al suicidio. La situazione è uscita dai piani degli
Stati Uniti fino ad essere irrecuperabile? O era tutto parte del piano? I
miei mal di testa pongono le domande".
Il professor As'ad
Abdul Rahman, presidente della Enciclopedia Palestinese, ha osservato:
"Oggi, tre anni e mezzo dopo la disavventura irachena, l'esercito degli
Stati Uniti non è la potenza decisiva lì. Nell'Iraq meridionale, è
praticamente l'Iran che mantiene il controllo, e le varie milizie sciite
ricevono semplicemente le istruzioni da Tehran".
Dopo aver redatto undici brevi note sul linciaggio di Saddam Hussein [vedi
appendice], il 19 dicembre 2006, il giorno prima dell'omicidio,
ho scritto, "Voglio dedicare il seguente testo di Layla Anwar, una donna
irachena, al grottesco movimento pacifista occidentale e ai suoi influenti
intellettuali, il cui vergognoso silenzio sul linciaggio di Saddam Hussein
sarà ricordato come una delle più disgraziate pagine nella storia
dell'infamia".
Comprendere il silenzio di quelli che avrebbero dovuto essere i primi,
nell'Occidente, a denunciare l'oltraggioso linciaggio richiede la
decostruzione del clima di propaganda e menzogna in cui siamo immersi.
Ovviamente la ragione per questo vergognoso silenzio non può essere trovata
nella storia del regime di Saddam Hussein e dei suoi presunti crimini.
Nessuno ha chiesto o si aspetterebbe dal movimento pacifista e dai suoi
intellettuali di schierarsi con Saddam Hussein e il suo regime. Questo non
era richiesto per denunciare l'oltraggioso linciaggio che avrebbe potuto
avere luogo, dobbiamo ricordarlo, solo a causa dell'illegale invasione ed
occupazione dell'Iraq da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati. Quindi,
perché questo assordante silenzio?
E perché alcuni quadri della sinistra occidentale e del suo apparato nel
movimento pacifista hanno stabilito una relazione speciale con il regime
reazionario di Teheran e il governo quisling di Baghdad, o una parte di
esso, come il movimento di Moqtada al-Sadr e la sua milizia, l'Esercito
Mahdi, responsabile di enormi crimini contro l'umanità in Iraq? Forse che
questo vergognoso silenzio è un altro segno della legittimazione del governo
fantoccio iracheno? Significa forse che il supremo crimine internazionale,
l'illegale invasione ed occupazione dell'Iraq, e i suoi effetti sono ora
stati accettati? E perché la resistenza irachena a questa illegale invasione
ed occupazione non è mai stata riconosciuta come tale, e ancor meno
sostenuta, dal movimento pacifista occidentale che si riempie la bocca di
parole come "pace" e "giustizia"?
Dopo l'iniziale silenzio sulla vera entità degli orrori in Iraq, quando le
stime dello Iraq Body Count erano usate persino dal movimento pacifista
nonostante l'apocalisse fosse già nota e dopo il perdurante silenzio sulla
responsabilità delle milizie settarie nella strage e nella pulizia etnica,
quest'altro silenzio sul linciaggio di Saddam Hussein solleva ancora una
volta delle domande fondamentali sul ruolo della Sinistra occidentale e del
movimento pacifista e costringe tutti noi ad una spiacevole ma onesta e
necessaria riflessione. Se un mondo migliore è possibile, esso inizia qui.
Gabriele Zamparini
Fonte: http://www.thecatsdream.com/blog/
Link: http://www.thecatsdream.com/blog/2006/12/30-december-2006-day-of-infamy.htm
31.12.2006
Archivio
30/12/2006 Archivio Saddam Hussein
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