25/12/2006 Per Scaramella le accuse sono di calunnia aggravata e continuata
Calunnia aggravata e continuata. E' questa l'accusa per cui è in carcere ormai da oltre 24 ore Mario Scaramella, il discusso consulente della Commissione Mitrokhin. L'ordinanza di custodia cautelare del gip Guglielmo Muntoni enumera in modo chiaro le ipotesi di reato contestate al giovane docente napoletano. In particolare Scaramella sarebbe stato 'infedele' rispetto ai compiti assegnatigli dall'organismo parlamentare ed avrebbe veicolato anche delle false informazioni al fine di accreditarsi, di ergersi ad unico interlocutore del vasto mondo che si muove intorno all'ex servizio segreto sovietico del Kgb.
A circostanziare queste responsabilità, secondo gli investigatori coordinati dal pm Pietro Saviotti, ci sono anche i contributi elaborati dallo stesso Scaramella in seno alla Commissione parlamentare di inchiesta. L'attività di presunto 'dossieraggio' nei confronti del presidente del consiglio in carica, ed allora candidato per il centrosinistra, Romano Prodi, non fa parte delle accuse di cui dovrà rispondere l'ex consulente nell'interrogatorio di mercoledì davanti al gip. Fanno parte però di tutta una serie di fatti che dovrà presto chiarire di fronte a chi indaga.
Anche se a piazzale Clodio si tiene a ribadire che molte delle cose che sono state dette da Scaramella nelle scorse settimane erano in parte contenute nell'esposto presentato dal presidente Paolo Guzzanti al termine dei lavori della Mitrokhin. Gli inquirenti sottolineano poi che, in una intervista resa allo stesso senatore di Forza Italia, è stato un ex esponente dei servizi russi, Oleg Gordievsky, a spiegare "che Scaramella era piuttosto soffocante con le sue domande sulla relazione fra Prodi e il KGB". Ed in particolare lo stesso Gordievsky, aggiunge: "Io non scagiono Prodi, io non accuso Prodi. Io non parlo mai per sentito dire. Certo è che Mario Scaramella tornava alla carica ogni volta che poteva sulla questione Prodi e questo era fastidioso perché non avevo nulla da dire".
25/12/2006 Guzzanti: Scaramella sapeva che lo avrebbero arrestato
"La polizia inglese mi ha avvertito che dall'Italia vogliono sapere quando, con quale aereo tornerò ed è evidente che questo significa che intendono arrestarmi appena atterrerò". Così avrebbe detto Mario Scaramella al senatore Paolo Guzzanti, già presidente della commissione Mitrokhin secondo quanto lo stesso esponente di Forza Italia scrive sul suo blog 'Rivoluzione liberale'.
La notizia della cattura di Scaramella - sempre secondo quanto riporta Guzzanti - "addolora e disgusta profondamente" il senatore di Fi. Riguardo al colloquio con il suo ex consulente, Guzzanti aggiunge: "Gli ho chiesto se intendeva passare il natale a Londra prima di venire a farsi arrestare e lui mi ha risposto così: 'Io qui a Londra ho finito il mio lavoro di collaborazione con le autorità inquirenti, che mi hanno rilasciato un attestato di ringraziamento e di stima per quanto ho fatto per aiutare la giustizia britannica. Dunque, terminato questo impegno, non ho più alcun motivo per restare fuori dall'Italia, Natale o non Natale. Mi arresteranno? E pazienza. Io ho la coscienza a posto, ho la documentazione completa e inoppugnabile di tutto quello che ho fatto, non ho nulla da nascondere e non intendo nascondere nulla'".
Secondo quanto poi aggiunge ancora Scaramella e viene riportato nel blog di Guzzanti, lo stesso ex consulente dice che il suo arresto "avrebbe soltanto un valore mediatico: sbattermi su tutti i telegiornali per completare la demolizione della mia persona e attraverso di me quella sua, presidente - dice Scaramella rivolgendosi a Guzzanti, secondo quanto riporta quest'ultimo sulla pagina web - e del lavoro svolto dalla commissione Mitrokhin. Se vengo in Italia vuol dire che non scappo e se non scappo, come dimostra il fatto che vengo in Italia vuol dire che non c'è alcun bisogno di arrestarmi visto che vengo per mettermi a disposizione di tutte le Procure che intendono sentirmi e contestarmi quel che vogliono".
In base a quanto riporta ancora Guzzanti nel suo blog, Scaramella gli avrebbe spiegato di aver passato "molte ore a casa di Oleg Gordievsky con cui ha chiarito tutti i dubbi seguenti l'avvelenamento di Aleksandr Litvinenko e il suo atteggiamento di fronte all'agente del Kgb, Eugenij Limarev". Quest'ultimo spiegò in una intervista di aver ricevuto l'incarico di compilare dossier su diversi esponenti del centrosinistra. Secondo Guzzanti questo compito sarebbe "una pura fabbricazione, per altro dallo stesso Limarev annunciata a Scaramella qualche tempo fa".
Guzzanti, nel blog, contesta, in modo chiaro, le accuse mosse nei confronti di Scaramella. "Violazione del segreto d'ufficio, non so in relazione a che; traffico internazionale di armi (suppongo, per aver reso possibile la cattura di un camioncino proveniente dall'Ucraina con due granate nascoste a bordo) e calunnia aggravata. Mi hanno detto che la calunnia aggravata - continua il senatore di Forza Italia - dipenderebbe da una denuncia di Prodi, il quale anziché querelare avrebbe (uso il condizionale perché non lo so per certo) denunciato chi ha svolto indagini su di lui. Io non ho per ora avuto notizie - prosegue Guzzanti - di iniziative giudiziarie di Prodi nei miei confronti e ripeto ho svolto indagini su Prodi per verificare se fosse credibile un suo legame storico con lo Stato sovietico e i suoi organismi".
L'ex presidente della commissione Mitrokhin enumera poi alcuni elementi che erano emersi nel corso del lavoro dell'organismo parlamentare e conferma infine che parte delle accuse nei confronti di Prodi, che erano legate alla deposizione di un ex esponente del Kgb che venne assassinato, furono secretate "essendo indimostrabili per il fatto che la fonte citata era indisponibile a confermare" perché deceduta.
24/12/2006 Roma: Scaramella arrestato dalla Digos all'arrivo da Londra
Mario Scaramella, ex consulente della Commissione Mitrokhin, e' stato arrestato da personale della Digos di Roma all'aeroporto di Capodichino appena sceso da un aereo della British Airways proveniente da Londra.
Scaramella, che il 1 novembre scorso incontro' in un sushi bar di Londra l'ex agente della Kgb Alexander Livtinenko avvelenato con del polonio 210, e' indagato dalla procura di Roma per le ipotesi di reato di traffico di armi e violazione del segreto d'ufficio. Dimesso dall'University College Hospital ai primi di dicembre, era rimasto a Londra sino ad oggi per sottoporsi ad alcuni, ulteriori accertamenti medici.
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