Tra il 23 e il 26 ottobre 2002 si consuma la tragedia al teatro di Mosca:
terroristi ceceni prendono in ostaggio 700/800/900 persone (a secondo delle
versioni), ne uccidono due, e tre giorni dopo, senza preoccuparsi di fare
distinzione tra aggressori e aggrediti, le squadre speciali russe trasformano il
teatro in una camera a gas e
ne uccidono 204 (non
129 come viene propagandato anche dai media occidentali rimasti indietro al 2002
e che evidentemente da allora non hanno voluto più informarsi sulla vicenda). La
natura del gas viene tenuta segreta fino ad oggi, Putin lo definì "inoffensivo".
Affermazione che non ha poi mai smentito. I suoi effetti vengono descritti in
un recente
articolo/indagine di di S. Marsh. La cosa fu subito insabbiata. Ma quattro
anni dopo, un po' sulla falsariga delle madri di Beslan,
i parenti
delle vittime citano in giudizio gli ufficiali responsabili di quella
operazione per negligenza. "Abbiamo le prove della colpevolezza di questi
ufficiali per la morte dei nostri bambini e i nostri cari." Ma le autorità
russe premono perché non se ne parli più. I diversi punti di vista:
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Marco Masi
Fonte: http://ceceniasos.ilcannocchiale.it/
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24.10.2006
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