L’assassinio della giornalista russa dissidente Anna Politkobvskaya va
inquadrato nel contesto della serie di assassinii avvenuti nelle ultime
settimane, evidentemente miranti a ledere la stabilità politica del presidente
Vladimir Putin. Tutti gli assassini in questione sono stati condotti da
“professionisti”. E’ noto che il crimine organizzato russo è collegato con i
vari oligarchi latitanti dalla giustizia russa. Il più famoso degli oligarchi è
Boris Berezovsky che ha ottenuto “asilo politico” in Inghilterra.
* Il 14 settembre è stato assassinato Andrei Kozlov, vice presidente
della banca centrale russa. Deciso sostenitore della politica del governo,
Kozlov era impegnato contro il riciclaggio del denaro ed aveva ordinato il
ritiro di alcune licenze bancarie.
* Il 30 settembre è stato assassinato Enver Zighashin, ingegnere capo
della TKN BP, la sussidiaria russa della British Petroleum. Si tratta di un
assassinio che certamente non ha risolto gli attriti tra Russia e imprese
petrolifere occidentali ma li ha piuttosto aggravati.
* Il 7 ottobre è stata assassinata Anna Politkovskaya.
* Il 10 ottobre è stato assassinato Alexander Plokhin, direttore della
branca moscovita della Vneshtorgbank, banca di stato che riveste un ruolo
importante nei rapporti economici che la Russia intrattiene con Africa, Asia,
America Latina ed Europa, in particolare quelli promossi dallo stesso Putin. La
Vneshtorgbank ha recentemente acquistato il 5% del gigante aerospaziale europeo
EADS, proprietario di Airbus. L’acquisto ha suscitato una notevole controversia,
sia a motivo delle implicazioni economiche che quelle di sicurezza.
* Il 16 ottobre è stato assassinato Anatoly Voronin, esperto immobiliare
della Itar-Tass.
Alexander Lebedev che è comproprietario, con Michail
Gorbaciov di Novaya Gazeta, il giornale su cui scriveva la
Politkovskaya, ha pubblicato un commento intitolato: “Chiunque abbia sparato
alla Politkovskaya mirava ai suoi avversari” — in altre parole mirava al regime
di Putin. La Politkovskaya era così nota come oppositrice del regime, scrive
Lebedev che è fin troppo facile sospettare coloro che lei criticava. “Ma non
dobbiamo considerare attentamente la possibilità che chi ha ordinato
l’assassinio voleva che noi facessimo proprio questo? Forse un’ondata di rabbia
contro coloro che la giornalista criticava è proprio l’effetto su cui contavano
i killer? Così sparando alla giornalista miravano ai suoi avversari”.
Nel corso della sua visita in Germania, tra il 10 e l’11 ottobre, il presidente
Putin ha fatto due volte riferimento al grave episodio. A Dresda il presidente
ha detto, secondo quanto riferito dalla Pravda: “Non molto tempo fa fu ucciso un
altro giornalista, Paul Khlebnikov. Dopo la pubblicazione del libro
intitolato «Conversazioni con un barbaro», in cui i personaggi principali
sono posti in cattiva luce, lui è stato ucciso. Non so chi l’abbia uccisa [Anna
Politkovskaya], ma è chiaro che chi si sta sottraendo alla giustizia ha valutato
l’opportunità di sacrificare qualcuno per incoraggiare i sentimenti anti russi
nel mondo”.
Nell’intervista concessa l’11 ottobre al Sueddeutsche Zeitung,
pubblicata integralmente solo sul sito Kremlin.ru, Putin ha detto:
“Saprete che diversi anni fa un giornalista americano di origini russe, Paul
Khlebnikov è stato ucciso in Russia. Si era occupato dei problemi della
Repubblica di Cecenia ed aveva scritto un libro intitolato «Conversazioni con un
barbaro». Stando alle indagini, i protagonisti del libro non erano contenti di
come Khlebnikov li ha presentati e lo hanno distrutto”.
Il “barbaro” in questione è Khodj-Akhmed Nukhayev, il finanziatore del
separatismo del Caucaso Settentrionale: Oggi Nukhayev vive in Israele, fa affari
con il lord inglese McAlpine ed è sospettato di collegamenti con Boris
Berezovsky. Khlebnikov era il genero di John Train, personaggio di Wall
Street impegnato nelle operazioni contro Lyndon LaRouche. Nel 2005 Anna
Politkovskaya ha ricevuto il “Premio per il coraggio civile” del Northcote
Parkinson Fund di John Train.
Archivio Politkovskaja07/10/2006 Archivio Politkovskaja
Comunque il giorno fatidico è arrivato e la giornalista Anna...
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