Se s’intende per Strategia la “Scienza o l’Arte di conseguire, in situazione
di scontro tra volontà contrapposte , fini generali definitivi (per l’appunto,
strategici) sviluppando il disegno di manovra delle risorse immateriali e
materiali disponibili”, la stessa Strategia, se persegue il raggiungimento dei
fini mediante l’impiego d’armi nucleari, può definirsi Strategia Nucleare, anche
per il condizionamento decisivo dell’impiego di un’arma assoluta come quell’atomica.
Il possesso dell’arma nucleare è condizione necessaria ma non sufficiente per
l’impiego degli ordigni nucleari da parte del possessore. Potrebbe, invece,
essere bastante per dare l’avvio al processo decisionale strategico di misure e
contromisure precedenti al raggiungimento di una situazione di stallo del
terrore, come quello della Guerra Fredda, o ad un punto di non ritorno, segnato
dal colpo iniziale.
Il sistema offensivo-difensivo nucleare è costituito da sottosistemi di cui
taluni sono determinanti quali quello di lancio o comunque, la struttura che
consente di far giungere l’arma nucleare sull’obiettivo (dai missili balistici,
agli aerei, ai satelliti, ai natanti di superficie o sottomarini ad altri mezzi
di trasporto fino a quello dell’uomo bomba).
I limiti di un sottosistema sono limiti per il sistema (potenza, gittata o
raggio dei mezzi di lancio o di trasporto, numero ordigni disponibili, di difesa
aerea, antimissili…, di difesa passiva –bunker, shelter,…- )
Nella Strategia Nucleare, il “primo colpo” è condizionante. L’avversario, se
ha la capacità di parare il colpo, reagirà o, adeguandosi ad un impiego
“limitato” e “selettivo” dell’arma nucleare oppure risponderà estrinsecando
tutta la propria potenza nucleare.
Allo stato attuale, le potenze nucleari che non hanno limiti di capacità
distruttiva planetaria, sono USA e Russia (o meglio CSI Confederazione Stati
Indipendenti, eredi del sistema nucleare dell’URSS). La differenza tra la
Potenza assoluta Americana e la CSI sta nel fatto che gli USA sono pienamente
operativi su scala planetaria, mentre la Russia ha solo in potenza le
possibilità globale ma, sembra, che non sia pienamente operativa).
La Cina non possiede un sistema missilistico intercontinentale e,
soprattutto, non ha la cosiddetta capacità del “secondo colpo” (è la capacità di
rispota strategica di un sistema nucleare ad attacco di sorpesa (°) (ipotesi
presa in considerazione solo ai fini dello studio).
E’ da precisare che, attualmente, nessuna potenza nucleare ha la capacità del
secondo colpo nei confronti degli USA. Ne deriva, che l’America, teoricamente,
potrebbe distruggere nuclearmente il pianeta e nessuno potrebbe impedirglielo.
Le possibilità massime delle potenze minori, possono configurarsi nella
capacità potenziale d' infliggere un gravissimo danno agli usa (di certo
calcolato dal Pentagono, per ciascuna ipotesi possibile, indipendentemente dalla
situazione attuale politico-strategica planetaria).
La corsa all’armamento nucleare delle potenze minori, ha avuto la
giustificazione di controbilanciare l’inferiorità convenzionale rispetto al
possibile nemico, di bilanciare la minaccia nucleare dell’avversario (caso
India-Pakistan), di sottrarsi a condizionamenti politici nei confronti della
potenza nucleare garante di un ombrello difensivo atomico (casi Francia-USA,
UK-USA).
Il caso d’Israele è particolare. Lo Stato Ebraico è certo che gli arabi
estremisti non ci penserebbero due volte a distruggerlo convenzionalmente o
nuclearmente, se ne avessero la possibilità. E’ un caso evidente di legittima
difesa.
Le potenze minori antiamericane tentano – con l’acquisizione di capacita
nucleare- di rendere “non pagante” un attacco convenzionale degli USA teso ad
invaderle.
Non è ragionevole pensare che vogliano attaccare nuclearmente gli USA, perché
ben consci del pericolo di scomparire o di ritornare all’età della pietra.
Rischiano, però, di subire un attacco preventivo tendente a bloccare lo
sviluppo nucleare prima che raggiunga livelli di guardia ritenuti inconciliabili
con la sicurezza nazionale USA.
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(°) Di qui la corsa agli armamenti nucleari tra USA ed URSS durante la Guerra
Fredda. La precisione dei missili intercontinentali (CEP Cerchio Errori
probabili a 10.000 km di gittata < 10 metri, che consente di colpire il silos di
un missile avversario) . L'equilibrio era assicurato con il possesso e lo
schieramento di un numero eguale di missil, talchè se, una delle due
superpotenze, segretamente superava iil numero di missili della Potenza
avversaria, acquisiva la capacità del secondo colpo, scatenando subito la
rincorsa dell'avversario ... e così via. Le due superpotenze entrarono in un loop infernale ed assurdo, raggiungendo potenze nucleari in grado di distruggere
più volte l'intero pianeta). La corsa si inasprì con l'immissione operativa di
missili intercontinentale a testata multipla.
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