L'attentato sventato (sventatissimo) di Londra era una «october surprise»
anticipata per necessità?
E' quel che ha detto Nasrallah, il capo di Hezbollah, ad Al Jazeera.
Vale la pena di seguire il suo ragionamento, se non altro per vedere che si
tratta di un tizio ben informato della situazione USA.
Secondo Nasrallah, dunque, l'attacco israeliano al Libano meridionale era
programmato dalla Casa Bianca per settembre-ottobre, in tempo per ottenere
una «vittoria» da presentare alle elezioni di novembre in USA.
Ma la cattura dei soldati israeliani da parte di Hezbollah ha indotto
Israele, con un colpo di testa, ad anticipare l'offensiva.
L'attentato di Londra doveva essere la fase due della «october surprise».
Anticipata, perché era stata anticipata la fase 1.
Lo scopo ovviamente è di convincere gli americani di votare i candidati del
«partito della guerra» bipartisan, di cui gli elettori ne hanno
ormai abbastanza.
La sonora bocciatura di Lieberman, il super-falco «democratico» (e
super-giudeo) deve aver fatto suonare un campanello d'allarme nei due
partiti.
Se gli americani vengono convinti che il pericolo si annida dovunque attorno
a loro - anche nel biberon - rivoteranno i falchi, che promettono «sicurezza
d'acciaio».
Gli americani vivono di paure, e perciò sono infinitamente passivi.
Ha ragione Alex Jones: l'allarme è stato anche una prova generale per vedere
fino a che punto si possono ridurre gli occidentali allo stato di gregge
servile.
Quando ci chiederanno di camminare a quattro zampe «per la nostra
sicurezza», eseguiremo obbedienti.
Specie se le paure vengono coralmente agitate dalle TV,
che infatti sono tutte impegnatissime a frullare il nulla londinese fino al
parossismo.
Tanto più che l'aggressione di Israele sta andando male (quasi 50 soldati
morti, il 10% % dei 500 che Tsahal giudica «sopportabili» dalla sua
opinione pubblica, e dunque spendibili), e quindi l'igiene consiglia di
sviare l'attenzione del pubblico dalle barelle di giudei feriti dagli RPG, e
dalle devastazioni del Libano, nonché dalle atrocità relative.
Anche l'occupazione dell'Iraq è un disastro bisognoso di distrazione.
E la situazione in Afghanistan, dove i Talebani colpiscono ogni giorno, non
è certo migliore.
Ci voleva un bell'allarmismo da prima pagina.
Le notizie da Londra parlano di un «agente britannico infiltrato»
nel gruppo dei cosiddetti terroristi da diversi mesi.
La notizia poi è stata alquanto modificata: forse non era un infiltrato ma
un terrorista intercettato a sua insaputa… correzione opportuna.
Gli agenti infiltrati nei gruppi terroristici, ricorda Nasrallah, in genere
non s'infiltrano per sventare attentati, ma per suggerirli.
L'infiltrato coincide con la storica figura dell'«agente provocatore»,
e istigatore di delitti per poterli poi sventare e farsene un merito con
avanzamento di carriera (rileggetevi il romanzo veridico di Joseph Conrad, «L'Agente
segreto»).
A questo proposito, Nasrallah ricorda che un paio di mesi fa sei giovani
negri americani sono stati arrestati in Florida accusati di voler far
saltare la Sears Tower di Chicago: sotto influenza, si è poi scoperto, di un
agente FBI che aveva contattato i giovani fingendosi uno membro di Al Qaeda.
Non è difficile trovare in Inghilterra adolescenti islamici pronti a cadere
nella trappola di agenti provocatori; in Italia, abbiamo constatato da
giornalisti che giovani «neri» sono caduti nella stessa trappola,
ricevendo bombe ed armi da funzionari del governo interessato a fare «strategia
della tensione» (governo DC, per la precisione).
La strage di Brescia parve proprio un'operazione del genere.
Due giornalisti coraggiosi, Lega e Santerini, ci scrissero un libro («Strage
a Brescia, potere a Roma») che accusava apertamente il ministro
dell'Interno di allora, Taviani.
Che non querelò.
Solo, qualcuno comprò l'intera tiratura.
Alquanto sospetta, per Nasrallah, la storia dei finanziamenti degli sventati
terroristi di Londra. Viaggi di due di loro in Pakistan per soldi.
Trasferimenti di denaro dal Pakistan.
Il tutto per comprare biglietti aerei che, sulla tratta Londra-New York,
costano meno di 200 dollari.
Ma un'agenzia ci soccorre: «La Banca d'Inghilterra ha annunciato oggi il
congelamento dei conti bancari di 19 dei 24 arrestati sospettati di
coinvolgimento in un complotto per far esplodere aerei di linea tra la Gran
Bretagna e gli Stati Uniti».
«La Banca d'Inghilterra - afferma l'Istituto in un comunicato - ha
ordinato oggi che tutti i fondi appartenenti a questi individui o tenuti a
loro nome (...) devono essere congelati».
Inoltre, «le istituzioni finanziarie e altre persone dovranno
controllare se detengono conti o fondi, beni finanziari, risorse economiche
o utili a nome degli individui le cui generalità sono allegate, e
all'occorrenza dovranno congelare i conti bancari o altri fondi e riferire
queste informazioni alla Banca d'Inghilterra».
«Questi i nomi dei sospetti: Ahmed Abdula Ali, Cossor Ali, Khuram Shazad
Ali, Nabeel Hussain, Tanvir Hussain, Umair Hussain, Umar Islam, Wassem
Kayani, Abdullah Assan Khan, Arafat Waheed Khan, Adam Osman Khatib, Muneem
Abdul Patel, Tayib Rauf, Usman Muhammed Saddique, Assad Sarwar, Ibrahim
Savant, Asmin Amin Tariq, Mohammed Shamin Uddin, Waheed Zaman»; ma sono
nomi comunissimi. Centinaia di migliaia di persone li portano.
Bloccano i conti di tutti i Waheed Khan e gli Amin Tariq che ci sono in
Pakistan?
E poi, questa storia dei conti congelati è di per sé ridicola.
E' una misura che si adotta, che so, per bloccare conti
miliardari, come quelli di dittatori africani, Bokassa o Mobutu.
Ma quanto avevano questi giovanotti sul conto corrente?
Un milione di sterline?
Come britannici medi, sarebbe sorprendente se non avessero i conti in rosso.
Inoltre: ci hanno sempre detto e ripetuto che il terrorismo islamico si
finanzia e trasferisce il denaro per i suoi delitti non tramite banca, ma
lungo i canali finanziari islamici che servono anche per le rimesse degli
emigrati, l'hawala, dove si paga sulla parola e non si lasciano tracce nei
computer. Com'è che questi sofisticati terroristi con esplosivo liquido (nel
biberon) ricevevano da Al Qaeda bonifici su banche, come oneste persone
normalissime?
Esplosivo liquido?
Dalla nitroglicerina all'astrolite G (nitrato di ammonio più idrazina),
hanno tutti una caratteristica scomoda: sono instabili, scoppiano se
semplicemente scossi.
Qualche TV e giornale ha parlato della miscela che si disse usata dagli
attentatori del metrò londinese, acido nitrico più perossido di idrogeno
(alias acqua ossigenata).
Ma ciò che si ottiene da piccoli chimici è un composto diluito in moltissima
acqua, che va prosciugata con acido solforico, altrimenti non esplode.
Operazione non facile da fare nelle toilettes degli aerei: troppi biberon,
fra l'altro.
Aspettiamo lumi da Fox News e da Emilio Fede.
Un lettore mi fa notare un'altra stranezza: a proposito
del blocco del traffico aereo a Heathrow, con perquisizione dei bagagli di
decine di migliaia di passeggeri, costretti a gettare oli solari,
dentifrici, sciroppi, biberon… precauzioni giuste, se si teme un attentato
in corso, o nel caso si debba disinnescare una bomba.
Ma qui, l'attentato era già stato sventato.
Bush ne era a conoscenza da quattro giorni.
I «terroristi» già tutti in galera (arrestati a casa loro, come cocchi di
mamma).
E allora a che scopo il grande blocco?
Proviamo a indovinarlo da soli.
A nostro modesto parere credere alla realtà dello sventato, sventatissimo
attentato, si può solo a patto di avere il quoziente intellettivo di Emilio
Fede, la paga di Magdi Allam, la cattedra di Vittorio Parsi, o almeno i
fuoribusta Sismi dell'agente Betulla.
Ma gratis, no.
Anche se c'è qualcuno che fa finta di crederci per tirare l'acqua al proprio
mulino.
Il lettore di cui sopra mi segnala anche l'articolo di fondo de Il Sole 24
Ore, non firmato.
Il succo dell'argomento: «di fronte a questa drammatica realtà (la
strage dei biberon), la lotta al terrorismo deve essere un momento di
unità».
Ecco: la migliore risposta della nazione all'Islam che ci attacca dai cieli
e dai flaconi di shampoo è la «grande coalizione» per tagliarci le
pensioni, come vuole Montezemolo; non a caso detto «Libera e Bella».
Ma basta ridere.
Riportiamo una notizia seria e grave, questa volta.
Da un'agenzia saudita, segnalatami da un amico americano.
Eccola: «Al Qaeda rifiuta di collaborare con Hezbollah».
Lo dice «un sito web di Al Qaeda in Arabia Saudita» (esiste,
vedete: ha anche il sito) in data 2 agosto scorso.
Assicura, il sito, che «Al Qaeda» ha ricevuto la richiesta «dall'Iran»
di «addestrare gli Hezbollah nei campi militari»: ed ha rifiutato,
considerando gli sciiti come eretici.
La cosa non sembra danneggiare troppo Hezbollah, che paiono già fin troppo
ben addestrati da soli. Al contrario di Bin Laden, che deve essere un po'
giù di forma atletica dopo cinque anni di inattività, e di Al Qaeda, che non
riesce a mettere a segno un attentato nei cieli di Londra senza far
arrestare tutti i suoi biberon.
In ogni caso Al Qaeda - dice l'autentico sito di Al Qaeda - preferisce «aspettare
che le due parti siano esauste».
Anzi, invita le sue «cellule dormienti» in Libano ad attivarsi per
contrastare Hezbollah.
Insomma, Al Qaeda combatte Hezbollah.
Si è alleata con Israele.
In fondo, non è nemmeno una notizia.
Osama bin Mossad.
Maurizio Blondet
Fonte: www.effedieffe.com
12.08.06
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