La guerriglia in iraq ed in afghanistan contro gli USA crea una situazione di
stallo. Così sembra accadere in Libano contro Israele.
La guerriglia è nata come forma particolare di lotta. Può agire o nell’ambito
di una guerra difensiva (es. la guerriglia contro la Wermacht in URSS a supporto
dello sforzo difensivo, prima, e controffensivo, poi, dell’Armata Rossa), oppure
come unica o predominante lotta armata contro lo strumento militare del regime
politico da abbattere. Nell’era dell’unipolarismo va rapidamente diffondendosi
sia nel numero dei conflitti asimmetrici, sia nella forma di guerra senza
limiti.
La guerriglia è guerra perché è scontro armato di volontà contrapposte e, nel
contempo, prosecuzione della politica con altri mezzi. Si rifà, quindi, ai
perenni principi della guerra: Sorpresa, Concentrazione di forza/potenza,
Manovra, Economia delle forze, Sicurezza, Riserva.
E’ opportuno ricordare che la Strategia sta nel creare sistemi “termodinamici
distruttivi” fondendo sinergicamente detti principi.
Un esempio renderà meglio comprensibile questa affermazione. Due cuochi, cui
sono affidati gli stessi ingredienti e le medesime possibilità strumentali,
possono presentare pietanze diverse per gusto, profumo ed aspetto estetico; “da
far leccare i baffi” o disgustosi.
Osserviamo i criteri generali cui la guerriglia ispira l’applicazione di
ciascun principio.
Alla Sorpresa è attribuita la maggiore importanza. Essa interagisce
sinergicamente con la
Concentrazione degli sforzi/potenza.
La Manovra favorisce la Sorpresa, la Sicurezza e gli altri Principi.
L’ambiente, umano e naturale, e la situazione politica condizionano
guerriglia e controguerriglia.
I territori altamente umanizzati, aspri e montagnosi, paludosi, boscosi,
favoriscono la guerriglia e ostacolano la controguerriglia. Limitano
l’osservazione aerea ed agevolano i guerriglieri. I Paesi confinanti, se
favorevoli alla guerriglia o, come nel caso dell'Iraq, popolati da etnie affini
a quella dei guerriglieri, possono facilitare la creazione di “santuari” della
guerriglia.
La controguerriglia, per essere efficace, deve:
evitare la sorpresa e ricercare l’attuazione della controsorpresa;
sviluppare intensamente e capillarmente lo spionaggio ed il controspionaggio
ricorrendo a tutte le tecniche possibili ed attuabili: human imtelligence,
sorveglianza aerea ed elettronica per la osservazione ed il controllo del
territorio, controllo dei media, dei sistemi informativi computerizzati e delle
reti di comunicazione a cominciare da internet;
ridurre il numero degli obiettivi “paganti” per azioni di guerriglia, di
sabotaggio e terroristici;
fare ampio ricorso a piani d’inganno per la salvaguardia degli obiettivi
sensibili e per azioni di controsorpresa;
ostacolare l’utilizzo dei “santuari”;
“anemizzare” le fonti di vita e di protezione delle forze guerrigliere ,
ricorrendo, se necessario, anche alla guerra ambientale ed al minamento,
mediante la “semina” delle mine, delle aree ed assi di rifornimento utili ai
guerriglieri;
interdire, con forze di terra ed aeree, specie elicotteri, le zone sensibili
alla penetrazione ed alla fuga dei guerriglieri,
sviluppare una propaganda psicologica ed ideologica, basata su verità anche
parziali, atta ad alienare alla guerriglia il favore popolare e a dividere i
leader dal popolo e dai guerriglieri stessi;
creare un sistema antiguerriglia, con elementi difensivi statici e dinamici
che realizzino tempestivamente interventi repressivi.
In Iraq, guerriglia e controguerriglia si affrontamo su territorio aspro ma
non boscoso. La guerriglia gode dell’appoggio popolare e potrebbe avvalersi di
“santuari” nelle aree di confine con la Siria, l’Iran e il Pakistan. Gli USA
hanno le capacità necessarie per battere la guerriglia. Gioca a loro sfavore la
lentezza di azione politico-militare e -per il caso Iraq- una inadeguata
impostazione della guerra mediatica, peraltro gravemente inficiata dallo
scandalo delle torture inflitte ai prigioniri iracheni. Gli USA stanno ripetendo
molti errori già visti in Vietnam. L’Armata Rossa, non per niente inferiore alle
forze USA, subì una grave sconfitta in Afghanistan, speculare a quella americana
in Vietnam. Aveva sottovalutato la capacità di resistenza afghana rafforzata dal
poderoso appoggio della CIA. Per fortuna USA l’URSS è scomparsa. La sconfitta è,
però, sempre in agguato; anche in questo caso l’America, non vincendo,
perderebbe.
27/07/2006 War Iraq. Guerrilla and anti-guerrilla in Iraq (Giuseppe Brindisi, www.strategiaglobale.it)The guerrilla was born as a particular form of war. It can act or within a
defensive war (for example the guerrilla against the Wermacht in the USSR to
support the defensive effort, before, and counter-offensive, then, of the Red
Army), or as the only or predominant armed struggle against government’s
military forces to destroy. In the Era of the USA power the number of the
asymmetrical conflicts, without limits is increased
Guerrilla is war. It is the armed clash of conflicting wills. The regulation
principles are the same of the war: Surprise, Concentration of power, Manoeuvre,
the strengths' Economy, Safety, Reserve.
Greatest importance is give to Surprise. It interacts with the concentration
of power. Manoeuvre helps Surprise, Safety and the other principles.
The human and natural environment, and the political situation influence
guerrilla and counter-guerrilla.
Highly humanized, steep, mountainous, marshy and woody Territories, favour
the guerrilla and hinder the counter-guerrilla. The neighbouring Countries, if
in favour of guerrilla or, as in the case of Iraq, populated by ethnic groups
related to the guerrilleros, can help the creation of “sanctuaries” of the
guerrilla.
Counter- guerrilla, to be effective, must:
-avoid surprise and try to give effect the counter-surprise;
-intensely develop espionage and against-espionage with all possible and
practicable techniques: human intelligence, aerial overseeing and electronics;
- reduce the number of “payant” objectives for actions of guerrilla, of
sabotage and terrorist;
- make appeal to deceitful plains for the safeguard of the sensitive
objectives and for actions of counter-surprise;
- hinder the use of the “sanctuaries”
- reduce guerrilla’s strengths restocking with environmental war and with the
“seeding” of the mines, of the areas and of the roads of restocking;
- interdict the sensitive zones to the penetration and the escape of the
guerrilleros,
- act a psychological and ideological propaganda, based on partial truth also
able to alienate the popular favour from the guerrilla and to divide the leaders
from the people and from the guerrilleros;
- create an anti-guerrilla system, with static and dynamic defensive elements.
In Iraq, guerrilla and counter-guerrilla fight on steep but not woody
territory. The guerrilla enjoys some popular support and could use “sanctuaries”
on the edge with Syria, Iran and Pakistan. USA have the necessary abilities to
beat the guerrilla. It works against them the slowness of political and military
action and -on the Iraqi case - an inadequate formulation of the media war,
seriously damaged by the scandal of the tortures inflicted to the Iraqi
prisoners. USA are repeating many mistakes already seen during the Vietnam war.
The Red army, not at all inferior to the USA strengths, suffered a serious
defeat in Afghanistan, like the American’s one in Vietnam. They underestimated
the ability of afghan resistance strengthened by the mighty support of the CIA..
Luckily for the USA, USSR disappeared. The defeat is, however, always in trap;
and in this case too, if America wont win, it will lose.
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