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06/07/2006 Prelevamenti di Presunti Terroristi da parte della Cia. Non potevano non sapere (www.verdi.it)

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    Il Parlamento europeo, anche con i voti dei Verdi, approva il rapporto sui prelevamenti di presunti terroristi da parte della Cia: "Inverosimile che i governi fossero all'oscuro"

    L'assemblea plenaria del Parlamento europeo, con una forte maggioranza di 389 voti a favore, 137 contrari e 55 astenuti, ha approvato oggi a Strasburgo il rapporto del relatore Claudio Fava in cui si condannano le extraordinary renditions (consegne speciali) effettuate dalla Cia a danno di presunti terroristi in alcuni paesi europei.

    Nel documento si ritiene "inverosimile" che "taluni governi europei non fossero a conoscenza" delle attività legate a queste operazioni svoltesi "nel proprio territorio, nel proprio spazio aereo o nei propri aeroporti.

    L ' Assemblea  ritiene ugualmente inverosimile – è scritto nel testo -,  visto quanto emerso dalle inchieste giudiziarie, dalle testimonianze e dalla documentazione esaminata, che il rapimento del cittadino egiziano Abu Omar, avvenuto a Milano il 17 febbraio 2003 ad opera di agenti della Cia, trasportato prima ad Aviano e poi a Ramstein, possa essere stato organizzato ed eseguito senza alcuna comunicazione previa alle autorità governative o ai servizi di sicurezza italiani"

    Il rapporto ha avuto una maggioranza più forte di quella attesa: oltre ai voti della sinistra (Pse, Gue e Verdi) e dei Liberaldemocratici, ha infatti ottenuto anche l'appoggio di una buona parte del Ppe (compreso il capogruppo Hans-Gert Poettering), in base a una serie di emendamenti di compromesso che l'Aula ha approvato.

    Il più importante è quello in cui l'Europarlamento "fa osservare che i lavori della commissione temporanea (che ha indagato sui voli segreti della Cia, ndr) non hanno fornito finora prove che dimostrino l'esistenza di prigioni segrete nell'Ue". L'assemblea di Straburgo, prosegue il testo, "ritiene tuttavia che nei mesi futuri i lavori della commissione temporanea debbano concentrarsi maggiormente su tale tema". Un altro elemento di compromesso importante è che il testo non cita Polonia e Romania come i paesi europei in cui, secondo le denunce della stampa Usa e delle organizzazioni di difesa dei diritti umani, è più probabile che si siano verificato delle detenzioni illegali di sospetti terroristi.

    Note (www.canisciolti.it) Mi domando dove si fermano le responsabilità. Mi sembra difficile che il coinvolgimento di esponenti di primo piano dei Servizi sia avvenuto nella totale inconsapevolezza dell'autorità politica". Il vicepremier e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, in un'intervista alla festa dell'Unità di Roma parla della vicenda Abu Omar e solleva alcuni dubbi sul fatto che il governo precedente non fosse informato del coinvolgimento dei nostri servizi segreti.  E' una questione gigantesca - ammette D'Alema - ed io sono garantista, non lancio accuse a vanvera ma si deve andare a fondo nell'accertamento della verità". Il titolare della Farnesina sottolinea di aver ricevuto dagli Stati Uniti "una risposta molto netta sul fatto che non ci sia stata nessuna violazione della sovranità del nostro Paese. E se non c'è stata violazione - osserva - vuol dire che c'è stata collaborazione e l'inchiesta della magistratura sembrerebbe avvalorare la risposta che ho ricevuto dagli americani".

    Parlando della vicenda del rapimento dell'imam egiziano, il ministro degli Esteri ha sottolineato che si tratta "di una situazione molto preoccupante" perché "in nome della guerra al terrorismo abbiamo assistito al degrado, nei paesi democratici, del rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani. E' un fatto inaccettabile e sarà uno dei punti di una politica estera nuova". "Se per combattere il terrorismo - aggiunge - rinneghiamo le ragioni per cui lo combattiamo noi perdiamo autorità morale


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