Il Parlamento europeo, anche con i voti dei Verdi, approva il rapporto sui prelevamenti di presunti terroristi da parte della Cia: "Inverosimile che i governi fossero all'oscuro"
L'assemblea plenaria del Parlamento europeo, con una forte
maggioranza di 389 voti a favore, 137 contrari e 55 astenuti,
ha approvato oggi a Strasburgo il rapporto del relatore Claudio Fava in
cui si condannano le extraordinary renditions (consegne
speciali) effettuate dalla Cia a danno di presunti terroristi in alcuni
paesi europei.
Nel documento si ritiene "inverosimile" che "taluni governi europei non
fossero a conoscenza" delle attività legate a queste operazioni svoltesi "nel
proprio territorio, nel proprio spazio aereo o nei propri aeroporti.
L ' Assemblea ritiene ugualmente inverosimile – è scritto nel testo -,
visto quanto emerso dalle inchieste giudiziarie, dalle testimonianze e dalla
documentazione esaminata, che il rapimento del cittadino egiziano Abu Omar,
avvenuto a Milano il 17 febbraio 2003 ad opera di agenti della Cia,
trasportato prima ad Aviano e poi a Ramstein, possa essere stato
organizzato ed eseguito senza alcuna comunicazione previa alle autorità
governative o ai servizi di sicurezza italiani"
Il rapporto ha avuto una maggioranza più forte di quella attesa: oltre ai
voti della sinistra (Pse, Gue e Verdi) e dei Liberaldemocratici, ha infatti
ottenuto anche l'appoggio di una buona parte del Ppe (compreso il
capogruppo Hans-Gert Poettering), in base a una serie di emendamenti di
compromesso che l'Aula ha approvato.
Il più importante è quello in cui l'Europarlamento "fa osservare che i lavori
della commissione temporanea (che ha indagato sui voli segreti della Cia, ndr)
non hanno fornito finora prove che dimostrino l'esistenza di prigioni
segrete nell'Ue". L'assemblea di Straburgo, prosegue il testo, "ritiene tuttavia
che nei mesi futuri i lavori della commissione temporanea debbano
concentrarsi maggiormente su tale tema". Un altro elemento di
compromesso importante è che il testo non cita Polonia e Romania come i paesi
europei in cui, secondo le denunce della stampa Usa e delle organizzazioni di
difesa dei diritti umani, è più probabile che si siano verificato delle
detenzioni illegali di sospetti terroristi.
Note (www.canisciolti.it) Mi domando dove si fermano le responsabilità.
Mi sembra difficile che il coinvolgimento di esponenti di primo piano dei
Servizi sia avvenuto nella totale inconsapevolezza dell'autorità politica". Il
vicepremier e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, in un'intervista alla
festa dell'Unità di Roma parla della vicenda Abu Omar e solleva alcuni dubbi sul
fatto che il governo precedente non fosse informato del coinvolgimento dei
nostri servizi segreti. E' una questione gigantesca - ammette D'Alema - ed
io sono garantista, non lancio accuse a vanvera ma si deve andare a fondo
nell'accertamento della verità". Il titolare della Farnesina sottolinea di aver
ricevuto dagli Stati Uniti "una risposta molto netta sul fatto che non ci sia
stata nessuna violazione della sovranità del nostro Paese. E se non c'è stata
violazione - osserva - vuol dire che c'è stata collaborazione e l'inchiesta
della magistratura sembrerebbe avvalorare la risposta che ho ricevuto dagli
americani".
Parlando della vicenda del rapimento dell'imam egiziano, il ministro degli
Esteri ha sottolineato che si tratta "di una situazione molto preoccupante"
perché "in nome della guerra al terrorismo abbiamo assistito al degrado, nei
paesi democratici, del rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani. E'
un fatto inaccettabile e sarà uno dei punti di una politica estera nuova". "Se
per combattere il terrorismo - aggiunge - rinneghiamo le ragioni per cui lo
combattiamo noi perdiamo autorità morale
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