Tratto da RaiNews24
www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsID=62654
Una nuova inchiesta di Rai News 24, sui motivi del mancato
assegnamento delle medaglie d'oro ai caduti di Nassiriya che in tanti avevano
invece annunciato all'indomani della strage
Quegli eroi, la cui morte aveva commosso tutto il Paese, morti per lo Stato
Italiano, sono rimasti senza il massimo riconoscimento per un militare.
Nell'inchiesta emerge anche che alcuni tra i militari italiani morti
nella strage di Nassiriya, del 12 novembre del 2003,
sono morti a causa dell'esplosione della
riservetta posta davanti alla base "Maestrale".
Nei corpi di
alcuni dei soldati sono stati trovati proiettili appartenenti ai reparti
italiani esplosi in seguito all'attentato terroristico. Secondo le norme
di sicurezza il deposito di armi doveva essere posto al riparo da eventuali
attacchi.
Tutto questo viene denunciato nell' inchiesta di Rai News24, realizzata da
Sigfrido Ranucci e a cura di Maurizio Torrealta, in onda giovedì 29 giugno sul
canale satellitare e su Rai 3 alle ore 7,40.
Nel documento, realizzato dall'inviato Sigfrido Ranucci, viene mostrato un
filmato inedito dove si vede la base attaccata e si odono
chiaramente i colpi impazziti provenienti dalla riservetta che esplodono per una
decina di minuti. Il legale della famiglia di Alessandro Carrisi, il caporale
scelto dell'esercito morto a Nassiriya, Francesca Conte ha dichiarato che il suo
assistito è morto proprio a causa dell'esplosione della riservetta e che
probabilmente anche altri ragazzi potrebbero essere morti per lo stesso motivo.
L'ex maresciallo Domenico Leggiero, responsabile del Comparto difesa
dell'osservatorio militare ha mostrato a Rai News 24 delle foto inedite
scattate immediatamente dopo la strage, e ha detto
"che se fossero state rispettate le norme di sicurezza, probabilmente il numero
dei morti non sarebbe stato così alto".
La procura militare sta indagando da tempo su queste vicende e sta accertando
eventuali carenze nella sicurezza della base.
Sul tavolo del procuratore Antonino
Intelisano ci sono due rapporti: quello del generale
dell'Esercito Antonio Quintana, l'altro del generale dei Carabinieri Virgilio
Chirieleison. In entrambi è sottolineato il comportamento esemplare dei
militari che hanno risposto al fuoco appena avuta la percezione del pericolo.
Ma se nel rapporto dei carabinieri la base risulta adeguatamente protetta, in
quello dell'esercito emergono rilievi sulla gestione della sicurezza.
Nel filmato è documentata, con immagini
inedite girate dal giornalista Fabrizio Feo, anche la difesa di una base
italiana a Kabul nel
2003. L'inviato Sigfrido Ranucci nel corso dell'inchiesta ha raccolto la denuncia di
alcuni dei familiari delle vittime dell'attentato, indignati per il mancato
riconoscimento della medaglia d'oro al valor militare ai propri cari caduti a
Nassiriya e soprattutto dal fatto che non stati mai informati dalle precedenti
istituzioni sui motivi ufficiali per i quali non è stata assegnato il massimo
riconoscimento militare.
Dall'inchiesta e dalle interviste all' on. Ignazio
La Russa e all'
ex ministro Maurizio Gasparri emerge chiaramente che il motivo per cui la
medaglia d'oro non è stata assegnata alle vittime di Nassiriya e'
perché la missione italiana è inquadrata nell'ambito di un intervento
umanitario. " Se è questo il motivo" - ha detto Morris Carrisi, fratello di
Alessandro - allora vuol dire che mio fratello l'hanno ucciso due volte, la
prima con l'attentato, la seconda per l'ipocrisia della gente”.
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