Dunque vediamo. Abu Musab al-Zarqawi, il terrorista fantasma con poteri
sovranaturali, è stato ucciso sulle montagne di Sulaimaniyah nell’Iraq del
Nord, e poi è stato ucciso nella
città settentrionale di Mosul; è quindi seguita una morte durante l’Operazione
Matador vicino alla città di Qaim, presso il confine siriano; ed infine
è stato ucciso nella città assediata di
Fallujah.
Ora ci viene detto che è stato “ucciso in un attacco aereo a nord di Bagdad
[nella città di Hibhib vicino Baquba],” secondo il primo ministro iracheno
Nuri al-Maliki, riferisce la
Reuters
La morte ora riportata – e le morti passate – sono semplicemente un altro
aspetto di una campagna abbastanza trasparente di operazioni psicologiche
messe in campo dal Pentagono.
In aprile siamo venuti a sapere che al-Zarqawi era niente più di un inganno,
di un programma di propaganda neocon. “I militari statunitensi stanno
conducendo una campagna propagandistica per ingigantire il ruolo del leader
di al-Qaeda in Iraq, secondo quanto riportato da documenti militari interni
e funzionari familiari con il programma” scrisse il
Sydney Morning Herald. “… alcuni funzionari dei servizi militari
ritengono che questo possa aver ingigantito la sua importanza e aiutato
l’amministrazione Bush a legare la guerra all’organizzazione responsabile
per gli attentati dell11 settembre” o meglio ritenuta responsabile,
in quanto non vi è ad oggi alcuna credibile prova che possa far ricadere la
colpa su “al-Qaeda” (per giunta, è difficile provare che “al-Qaeda” stessa
esista).
Il programma propagandistico dell'esercito è stato largamente impiegato in
Iraq, ma è stato anche riversato sui media degli Stati Uniti. Secondo Dexter
Filkins, un inviato del New York Times a Baghdad, venne fatta trapelare una
“selezionata fuga di notizie”. Il conseguente articolo di Filkins, che
riguardava una presunta lettera di Zarqawi, relativa agli attacchi suicidi
in Iraq, uscì in prima pagina sul Times nel febbraio 2004.”
Per me le cose stanno all’inverso. Infatti, il “programma di propaganda” era
rivolto principalmente agli Statunitensi, che avevano bisogno di un
terrificante Freddy Kruger mussulmano per mantenere la convinzione che
l’occupazione dell’Iraq fosse una cosa necessaria. E saranno presto
richiesti altri demoni terrificanti per scatenare un attacco “colpisci e
terrorizza” contro l’Iran.
Ed è del tutto naturale uccidere al-Zarqawi un’altra volta. All’inizio
dell’anno il Pentagono ha rilasciato un video, che ci fanno ritenere
scoperto “da forze Usa in un nascondiglio nel quartiere Al-Yusufiyah di
Baghdad,”, e che mostrava al-Zarqawi (o qualcuno che ci hanno detto essere
al-Zarqawi), con delle scarpe da tennis New Balance mentre maneggiava
un’arma automatica statunitense M-249. Sembra che lo scopo di questo video
sia stato quello di far passare al-Zarqawi per un idiota maldestro. “Il
video recentemente rilasciato, nel quale si ridicolizza il ‘Nemico Numero
Uno’, più che renderlo cattivo, è forse una parte del programma di
operazioni psicologiche Zarqawi?” si è chiesto
Michel Chossudovsky.
Sembra che il Pentagono, dominato dai neo-con, ritenga utile ritirare il
programma al-Zarqawi, in quanto ha servito lo scopo, quello di demonizzare
la resistenza e di scatenare una «guerra civile» in Iraq. Ricorda un po’ il
ritiro di Osama. “Dentro di me sento che l’uomo è in fuga, se è vivo. Chi sa
se è nascosto in qualche grotta oppure no; non lo abbiamo più sentito da
tempo. E l’idea di focalizzarsi su una persona, mi indica che la gente non
ha veramente capito lo scopo della missione” ha scritto il
Decider il 13 marzo 2002. Invece, lo “scopo della missione” divenne
evidente circa un anno dopo quando i neo-con invasero l’Iraq. In ogni caso,
per mettere fine alle domande imbarazzanti poste dai media, invece di usare
le solite ambiguità, questa volta il Pentagono ha deciso di uccidere il mito
al-Zarqawi con una vera bomba, risolvendo così la questione in modo
tipicamente violento.
Naturalmente esiste sempre la possibilità che al-Zarqawi risorga di nuovo,
come ha già fatto in passato.
All’inizio del 2005, la “mente del terrore” (alternativamente descritto come
un piccolo criminale di intelligenza sotto la media) “fuggì poco prima dei
raid sul suo nascondiglio” secondo il
Newsday. “I pericoli da cui Al-Zarqawi è scampato per miracolo sono un
segno che la sua rete di militanti in Iraq ha sofferto pesanti perdite e può
essere distrutta. Nel febbraio 2005, forze statunitensi ed irachene hanno
messo a segno una serie di attacchi poco notati a Baghdad, Mosul e in altre
aeree, giungendo all’arresto di almeno otto uomini di al-Zarqawi”. E poi c’è
la
storia del “ribelle giordano” che eludeva la “cattura da parte dei
soldati Usai, perdendo però materiale prezioso", ritrovato su un computer
portatile. Ed è stato anche detto che al-Zarqawi saltò da un autocarro e
scappò via verso un alloggio sicuro a Ramadi, anche se egli ha una sola
gamba.
Ora che la “guerra civile” è stata diffusa nell’Iraq, come programmato
(l’idea è quella di dividere l’Iraq in tre pezzi etnici e religiosi), il
Pentagono può desiderare di lasciarsi alle spalle il programma psicologico
al-Zarqawi. “Gli USA hanno creato, come parte di una operazione dei servizi
segreti, un falso “movimento di resistenza”, inventato con propri e
sponsorizzati terroristi di Al-Qaeda? I loro attacchi suicidi bersagliano la
popolazione civile più che i militari americani” scrive
Michel Chossudovsky.
Le bombe suicida tendono ad incoraggiare le divisioni settarie non solo
dentro l’Iraq, ma in tutto il Medio Oriente. Servono gli interessi di
Washington. Contribuiscono a sottominare lo sviluppo di un più ampio
fronte di resistenza che unisca Sciiti, Sunniti, Curdi, e Cristiani contro
l’illegale occupazione della terra irachena. Tendono anche a creare
divisioni all’interno dei movimenti pacifisti e contro la guerra a livello
internazionale.
Inolte. questa campagna di disinformazione permea la stampa irachena e
medio-orientale. Quest’ultima tende a prendere per veri i comunicati
attributi ad Al Zarqawi e pubblicati su internet. La minaccia di Zarqawi
verso gli Sciiti è ritenuta genuina. I legami tra Al Qaeda in Iraq e i
servizi statunitensi raramente vengono mezionati.”
Kurt Nimmo
Fonte: http://kurtnimmo.com/
Link: http://kurtnimmo.com/?p=401
08.06.2006
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CDC
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